Bruciore di stomaco: sintomi, malattie associabili e rimedi

Alcune patologie possono essere responsabili del mal di stomaco. Scopri come riconoscerlo, quali sono le cause, i rimedi, per trattarlo in modo efficace.

Alessandro Antonio Labate

Medico chirurgo specialista in Medicina Interna

Medico chirurgo specialista in Medicina Interna. Dirigente Medico presso il reparto di Malattie respiratorie dell’Azienda Ospedaliera di Perugia.

Il bruciore di stomaco è un disturbo molto comune. Può presentarsi di tanto in tanto o con frequenza, ed essere associato a diverse condizioni mediche. Non deve essere sempre motivo di allarme: spesso infatti è causato da uno stile di vita poco equilibrato. Ad ogni modo, è bene seguire la terapia indicata dal proprio medico, in quanto se perdura e se si manifesta con sintomi importanti, può anche interferire con le normali attività quotidiane. In alcuni casi, potrebbe persino essere invalidante.

Scopriamo che cos’è il bruciore di stomaco, da cosa è causato e cosa si può fare per curarlo e per prevenirlo.

Che cos’è il bruciore di stomaco

Il bruciore di stomaco, il cui termine scientifico è pirosi gastrica, è una condizione dolorosa caratterizzata da una sensazione appunto di “bruciore” a livello di questo organo. Si tratta per lo più di un sintomo, dunque è il segnale che qualcosa non sta funzionando correttamente. Può presentarsi occasionalmente, ma in alcuni soggetti possono verificarsi episodi ricorrenti; proprio questi ultimi necessitano di un’indagine approfondita.

Il bruciore di stomaco inizia alla base dello sterno pertanto viene riferito  a livello del quadrante addominale che si definisce epigastrio, ma può estendersi all’esofago e quindi irradiarsi in sede retrosetrnale  o addirittra raggiungere la gola. Può durare alcuni minuti, ma anche andare avanti per ore.

Il dolore avvertito può accentuarsi in determinati momenti o quando si assumono specifiche posizioni come:

Sintomi del bruciore di stomaco

La sensazione di bruciore è il segnale principale, che può essere accompagnato anche da altri sintomi come:

Il dolore al petto può essere riconducibile al bruciore di stomaco, ma potrebbe essere anche il sintomo di un attacco di cuore. Se si sospetta quest’ultima evenienza, è bene chiedere subito il supporto di un operatore sanitario qualificato.

Quali sono le cause del bruciore di stomaco

La principale causa di questo disturbo è il riversamento del cibo contenuto all’interno dello stomaco, nell’esofago. Normalmente, il cibo dopo essere passato attraverso l’esofago, finisce nello stomaco dove viene scomposto. Infine, raggiunge l’intestino.

Ad evitare che il cibo risalga verso l’esofago c’è lo sfintere esofageo inferiore, una fascia muscolare che quando è rilassata fa passare il cibo; diversamente, si contrae per impedirne la risalita. Quando questo meccanismo non funziona in modo corretto, l’acido dello stomaco risale (reflusso acido) provocando il bruciore di stomaco.

Lo stomaco possiede un rivestimento specifico e resistente agli acidi, ma l’esofago no, pertanto si irrita e provoca dolore Altre cause, responsabili del bruciore di stomaco possono essere:

Quali sono i fattori di rischio del bruciore di stomaco

A contribuire allo sviluppo del bruciore di stomaco concorrono questi fattori:

Condizioni correlate al bruciore di stomaco

Il reflusso acido costituisce una delle principali cause del bruciore di stomaco, il quale può essere provocato anche da altre condizioni che presentano lo stesso sintomo come:

Quali sono le complicazioni del bruciore di stomaco

Il bruciore di stomaco, specie quello occasionale, viene risolto in breve tempo seguendo le indicazioni mediche. Cambiare le abitudini alimentari, il proprio stile di vita, e assumere all’occorrenza degli antiacidi, sono trattamenti sufficienti per risolvere il disturbo.

Il bruciore di stomaco persistente o che si presenta di frequente, richiede interventi più mirati e potrebbe implicare conseguenze come:

il tumore all’esofago (più raro). Le probabilità che si sviluppi aumentano quando il bruciore di stomaco non viene trattato per lungo tempo e se è in forma grave.

Diagnosi del bruciore di stomaco

La diagnosi di bruciore di stomaco arriva a seguito di una visita dal proprio medico. L’ascolto della storia medica e dei sintomi accusati, in genere basta per riconoscere questa condizione. Se i segni persistono o se il medico sospetta la presenza di una patologia cronica, potrebbe indirizzarti verso uno specialista (un gastroenterologo).

Gli esami utili per degli approfondimenti sono:

Quali sono i trattamenti del bruciore di stomaco

Il bruciore di stomaco occasionale può essere gestito in modo autonomo, ma sempre dietro il consulto del tuo medico di base, cambiando le abitudini alimentari e assumendo all’occorrenza farmaci da banco specifici. Se invece, il disturbo si presenta di frequente, potrebbero essere necessari medicinali con prescrizione: questi agiscono riducendo l’acido che finisce nell’esofago. Tuttavia, possono risolvere il sintomo al momento, ma non trattare la disfunzione dello sfintere esofageo inferiore.

I principali medicinali impiegati in caso di bruciore di stomaco comprendono:

In caso di bruciore di stomaco provocato da un’ernia iatale, qualora il fastidio sia invalidante o l’ernia molto voluminosa, si interviene con un’operazione chirurgica; se la causa è invece la malattia da reflusso gastroesofageo, sarà necessario seguire le indicazioni per il trattamento di questa patologia.

Come prevenire il bruciore di stomaco

Il più delle volte il bruciore di stomaco è provocato da abitudini scorrette. Basta modificarle o abbandonarle del tutto per evitare che questa condizione si presenti nuovamente. Ecco come comportarsi:

Quali sono gli alimenti che riducono il bruciore di stomaco

Abbiamo visto quali sono i cibi che sarebbe meglio evitare poiché favoriscono il bruciore di stomaco. Quelli di seguito, invece, sono degli ottimi alleati per la salute dell’esofago poiché sono più facilmente digeribili e assorbono maggiori quantità di sostanze acide:

In conclusione quindi, il bruciore di stomaco è una condizione temporanea o persistente. Il più delle volte è occasionale ed è causato da uno stile di vita non regolare (alimentazione ricca di pasti abbondanti, fritture, dolci o abitudini scorrette, ad esempio coricarsi subito dopo la cena). Taluni casi, come quelli con sintomi che vanno avanti per molto tempo, spesso sono da ricondurre a patologie vere e proprie. Individuare la causa, aiuta ad intraprendere la terapia adeguata, specie in caso di malattie, come quella da reflusso gastroesofageo. In presenza dei sintomi descritti, è bene contattare il proprio medico per una visita.

 

Fonti bibliografiche:

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