Chi ha ucciso Diana? Nuovi dettagli sulla morte della Principessa

"Who killed Diana?" è una nuova serie che indaga sul tragico incidente della Principessa e promette di fare luce su nuovi dettagli della sua morte

Pubblicato: 29 Agosto 2024 11:48

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Diana è morta il 31 agosto 1997 in un tragico incidente automobilistico a Parigi. Dopo quasi trent’anni dalla sua scomparsa, la serie Who killed Diana? promette di rivelare nuovi dettagli sugli ultimi momenti di vita della Principessa.

Lady Diana, gli ultimi istanti della sua vita

Sulla morte di Diana si è indagato molto ma le circostanze in cui è avvenuta e l’impatto emotivo che ha avuto sul mondo, causando una vera e propria crisi monarchica, hanno alimentato numerose speculazioni. Qualcuno ha perfino sostenuto l’ipotesi che Lady D non sia morta in un incidente ma addirittura che sia stata uccisa insieme a Dodi Al-Fayed col quale pare avesse una relazione. E c’è persino chi ha coinvolto la Regina Elisabetta in questo assurdo progetto.

Fonte: Getty Images
Le foto commemorative di Diana e Dodi Al-Fayed

Nel corso di quasi tre decenni si sono raccolte le testimonianze di chi era presente in quel momento fatale quando l’auto in cui viaggiavano Dodi e Diana si è schiantata sotto il ponte dell’Alma a Parigi, lanciata a tutta velocità nel tentativo di seminare alcuni paparazzi.

Quando la Principessa fu estratta dalle lamiere era ancora cosciente. Uno dei primi soccorritori ha raccolto le sue ultime parole che sono state: “Mio Dio ma cosa è successo”. All’inizio le sue condizioni non apparvero così gravi, infatti Diana non presentava alcuna ferita che facesse temere il peggio. Le emorragie erano invece interne e dopo poche ore spirò.

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L’auto su cui viaggiavano Diana e Dodi

Le dinamiche e le circostanze in cui avvenuto l’incidente non sono ancora state del tutto chiarite, per questo la morte di Diana continua ad essere circondata da un alone di mistero. Quello che sappiamo con certezza è che la Principessa e Dodi arrivarono a Parigi nel pomeriggio del 30 agosto 1997 dopo una vacanza sulla nave di lui. Diana sarebbe dovuta tornare a Londra 24 ore dopo per incontrare i figli William e Harry di ritorno da Balmoral. Ma a quell’appuntamento non si presentò mai.

Infatti, quella sera Dodi e Diana avevano programmato di cenare al Chez Benoit, un bistrot in Rue Saint-Martin ma rinunciarono all’idea perché pressati dai giornalisti. Così tornarono al Ritz. Dopo mezzanotte lasciarono l’hotel per raggiungere l’appartamento dell’imprenditore, cercando di depistare i paparazzi con un’auto finta. Ma non servì a nulla. La coppia fu inseguita dai fotografi e nel tentativo di seminarli, la loro vettura finì contro il muro sotto il ponte dell’Alma.

Who killed Diana? La nuova serie sulla morte della Principessa

La serie Who killed Diana?, annunciata a pochi giorni dal 27esimo anniversario della morte della Principessa, ha intenzione di indagare sull’incidente. Conterrà interviste rare e in alcuni casi inedite a testimoni chiave gettando nuova luce sul caso che non ha mai smesso di interessare l’opinione pubblica e gli addetti ai lavori dal 1997.

La morte di Diana non sarà l’unica a d’essere esaminata. Infatti Who killed Diana? è solo la prima serie di un format che si prefigge di indagare altri decessi eccellenti, avvenuti in situazioni non del tutto chiare. L’idea è quella di concentrarsi sulle “morti scioccanti di personaggi iconici, sperando di scoprire nuove informazioni sulle circostanze”.

Il team che ha lavorato sulla morte di Diana è lo stesso che si è occupato di Who Killed Jill Dando?  e di  Il mistero di Marilyn Monroe per Netflix.

“Questo nuovo format non si limiterà a rivisitare le morti di personaggi famosi, ma porterà avanti attivamente la storia con nuove voci e intuizioni inedite su dettagli avvincenti e complessi”, ha spiegato Jon Adler, responsabile dello sviluppo dei talenti e dei contenuti presso EverWonder che, insieme a Empress Films, sta dando vita alla serie.

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