I 25 anni di regno del Re del Marocco

Prima una modernizzazione dello Stato e poi una lunga assenza: sono le due fasi che hanno caratterizzato il primo quarto di secolo del regno di Mohammed VI

Pubblicato: 26 Luglio 2024 08:00

Gilda Faleri

Royal editor

Royal Watcher toscana laureata in comunicazione. Conduce un programma TV dedicato alle famiglie reali e ha fondato uno dei primi blog italiani a tema royals.

Mohammed VI, Re del Marocco, il 30 luglio festeggerà un traguardo importante: i 25 anni di trono, non, però, senza polemiche. Il suo ruolo istituzionale e, soprattutto, la sua vita privata sono spesso messi in discussione in patria.

Il Marocco ha ottenuto l’indipendenza dalla Francia soltanto nel 1956 ed è governato dalla dinastia Alawide, che regna dalla metà del XVII secolo e che rivendica la propria discendenza dalla figlia del profeta Maometto. Oggi Mohammed VI guida l’unica monarchia del Nord Africa.

Gli studi in Marocco e in Francia

L’attuale Re è nato il 21 agosto 1963 ed è il secondo dei cinque figli del Re Hassan II e di sua moglie Lalla Latifa Hammou. Muḥammad ibn al-Ḥasan completa la scuola primaria e secondaria al Royal Palace College e ha come compagni di classe soltanto dodici coetanei appositamente scelti.

Dopo il diploma frequenta l’Università Mohammed V di Rabat, conseguendo una laurea triennale in giurisprudenza nel 1985 e, tre anni dopo, un master in diritto pubblico. Per un breve periodo alla fine degli anni Ottanta, l’allora Principe ereditario studia presso la sede centrale della Commissione europea a Bruxelles con il Presidente della Commissione Jacques Delors.

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Il Re Mohammed VI nel 1999, pochi mesi dopo la sua ascesa al trono

Entra poi all’Università di Nizza, dove consegue un dottorato in giurisprudenza nel 1993. La sua tesi di dottorato riguarda proprio le relazioni tra il Maghreb e l’Unione Europea. Oltre all’arabo, il Re parla correntemente il francese, lo spagnolo e l’inglese.

La gioventù tra divertimento e impegni istituzionali

In gioventù non si fa mancare nulla e si guadagna la fama di playboy, ama le auto veloci e la vita notturna, facendo un po’ disperare il padre. Negli anni Novanta, anche a causa della poca salute del Re Hassan II, il Principe ereditario assume sempre più potere, svolgendo gran parte dei compiti ufficiali e spesso fa le veci del monarca anche durante gli appuntamenti internazionali e nel luglio 1999, succede al padre.

Mohammed VI diventa il terzo Re del mondo arabo ad accedere al trono nel 1999: insieme a lui il Re Abdullah II di Giordania e lo sceicco Ḥamad ibn ʿĪsā Āl Khalīfah del Bahrein.

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Re Abdullah II di Giordania e Re Mohammed VI del Marocco nel 2015

Un Re modernizzatore

Appena salito al trono licenzia il ministro degli interni, scuote l’intera amministrazione che accusa di inerzia e allenta il protocollo di corte. Re Mohammed diventa noto come modernizzatore: promette di affrontare la povertà e la corruzione, guadagnandosi il titolo di “Guardiano dei poveri”.  Nel giugno del 2000 riceve una laurea ad honorem dalla George Washington University per l’impegno profuso a promuovere la democrazia in Marocco.

L’amore per Lalla Salma

Il 12 ottobre 2001, in totale rottura con la tradizione, Mohammed VI annuncia ufficialmente il suo fidanzamento con Salma Bennani, laureata in ingegneria informatica, figlia di un professore e il 21 marzo 2002 si celebra il matrimonio al Palazzo reale di Rabat.

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Mohammed VI e Lalla Salma del Marocco il giorno delle nozze

Per la prima volta viene diffusa una foto della coppia che finisce sulla prima pagina di tutti i giornali. Fino ad allora, l’identità della moglie del re del Marocco non era mai stata svelata: non si conosceva né il nome, né il volto.

Per Lalla Salma viene creato anche il titolo di Principessa consorte e il trattamento di sua altezza reale. In occasione delle nozze, Re Mohammed dichiara che, a differenza dei suoi antenati, non praticherà la poligamia.

I figli

La nascita di un erede, il principe ereditario Moulay Hassan, l’8 maggio 2003, viene festeggiata con 101 colpi di cannone e il Re rompe di nuovo con la tradizione e decide di pubblicare una foto di se stesso con il figlio neonato.

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Il Re del Marocco Mohammed VI e sua moglie Lalla Salma festeggiano il primo compleanno del figlio Moulay El-Hassan

La seconda figlia della coppia, la principessa Lalla Khadija, nasce quasi quattro anni dopo, il 28 febbraio 2007 e per festeggiare la nuova arrivata, il Re libera 9.000 prigionieri.

Nel 2004, il Re riforma la mudawana, o codice della famiglia, concedendo alle donne più potere e tutelando i diritti dei bambini.

L’effetto a catena provocato dalla Primavera araba nel 2011 non raggiunge il Marocco. Anzi, il Re ne esce rafforzato grazie ad una mossa preventiva. In un raro discorso televisivo contrasta il malcontento della popolazione contro la corruzione, il costo della vita e la disoccupazione, annunciando riforme costituzionali che prevedono una maggiore indipendenza della magistratura e più poteri ai funzionari locali. Secondo il Sunday Times, mantiene però il controllo sulla sicurezza, sull’esercito e sugli affari religiosi.

La scomparsa dalla vita pubblica di Lalla Salma

Sebbene negli anni, la Principessa Lalla Salma abbia creato un’associazione di beneficenza contro il cancro, abbia assunto un ruolo di grande visibilità nella vita pubblica e abbia rappresentato suo marito il Re all’estero – dei tanti eventi si ricorda elegante e bella al matrimonio di William e Kate, attuali Principi del Galles – nel 2019 i giornali hanno riportato la notizia della sua scomparsa dalla vita pubblica, dopo 15 mesi di assenza.

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Lalla Salma del Marocco al matrimonio di William e Kate

Il mistero sembra essere svelato dall’avvocato francese del Monarca, che in un comunicato stampa, fa riferimento a Lalla Salma come “ex moglie” del Re.

Nel 2022, il patrimonio personale di Mohammed VI è stimato in circa 8,2 miliardi di dollari. Un libro pubblicato in Francia nel 2012 afferma che, mentre molti dei suoi sudditi vivono con un dollaro al giorno, il Re mantiene dodici palazzi, di cui ne usa solo quattro e spende più di due milioni e mezzo di dollari all’anno per i vestiti. Possiede molte auto veloci e il suo jet privato vanta anche una palestra.

Un’assenza per il Marocco

Quando il Marocco viene colpito da un devastante terremoto nel settembre 2023, il Re Mohammed si trova a Parigi, ufficialmente per delle cure mediche, nella sua villa vicino alla Torre Eiffel.

Il Re fa subito ritorno in patria rilasciando una comunicazione pubblica e dichiarando tre giorni di lutto cittadino. Appena arrivato nel Paese, il Monarca visita i feriti negli ospedali, dà conforto alle famiglie che hanno perso i propri cari e dona sangue, incentivando così i suoi sudditi a fare lo stesso, ma la sua scarsa visibilità e il suo silenzio, uniti alla risposta, considerata da molti tardiva, del governo al terremoto, sono criticati da una parte del Marocco.

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La famiglia reale del Marocco nel 2019

A differenza di suo padre, Hassan II, che ha regnato tra il 1961 e il 1999 e che amava fare dichiarazioni davanti alle telecamere, Mohammed VI parla in pubblico solo quattro volte all’anno: in occasione dell’anniversario della sua intronizzazione; nel giorno in cui si commemora l’esilio di suo nonno, Mohammed V; in occasione dell’apertura annuale del Parlamento e per commemorare l’inizio della Marcia Verde di migliaia di marocchini sul Sahara occidentale nel novembre 1975, allora sotto l’amministrazione coloniale spagnola. La sua ultima intervista con i media – con EL PAÍS, per l’esattezza – risale a quasi quindici anni fa.

Un Re irraggiungibile

Viene descritto da persone vicine al governo come un Re che sta diventando sempre più difficile da raggiungere e sempre più vicino a un giovane ex campione di arti marziali tedesco-marocchino e ai suoi due fratelli. Questa vicinanza sta creando malcontento anche tra i consiglieri del Re.

Abubakr Abu Azaitar, questo è il nome del giovane, è visto da alcuni come colui che sta creando una spaccatura tra il Re e i suoi consiglieri. Si dice che Azaitar limiti l’accesso al Re ed eserciti su di lui un’influenza simile, addirittura, a quella avuta da Rasputin sui Romanov.

Quando è salito al trono tutti avevano riposto grandi speranze nel giovane Re e lui è riuscito a portare avanti molte riforme chiave per il Paese tanto che, adesso, il Marocco è considerato relativamente aperto, stabile e attrae industrie e turisti. È stato un partner affidabile per gli Stati Uniti e l’Occidente nelle attività di antiterrorismo e nel 2020 ha anche riconosciuto Israele.

Fonte: IPA
Re Mohammed VI con il figlio Moulay Hassan ad una commemorazione nel 2023

Ormai il Re è poco presente anche agli eventi internazionali, nei quali preferisce mandare le sorelle o il fratello: all’incoronazione di Re Carlo, ad esempio, in sua rappresentanza c’era la sorella Lalla Meryem.

Adesso, però, l’assenza del Re, che viene spesso chiamato “il re scomparso”, continua a far discutere, lasciando il suo popolo un po’ smarrito e un po’ orfano del suo sovrano.

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