Sono tante, forse troppe, le cose che non farei se tornassi indietro. E lo so che non esiste una macchina del tempo che può esaudire il mio desiderio, come so che non è giusto lasciarsi andare alla nostalgia e ai rimpianti, ai ricordi di tutto ciò che è stato e che poteva essere. Ma sarei una bugiarda se dicessi che ho la fortuna di non essermi mai pentita di niente, che sono arrivata al punto in cui sono adesso senza ripensamento alcuno. Perché quelli ci sono stati, e sono tanti.
A partire da quella ribellione adolescenziale e quella voglia di cambiare il mondo, e di credere di poterlo fare da sola, che è durata più del necessario solo per fare un dispetto ai miei genitori, solo per sentirmi diversa da loro. Perché mentre gli altri avevano rinunciato a quegli ideali straordinari rimboccandosi le maniche, io continuavo a perseguirli. E ho lasciato gli studi e ho lasciato il lavoro, anche se mi piacevano, perché quello mi sembrava l’unico modo per ribellarmi. Per non essere come loro.
Ma poi l’ho capito che non era questo il modo giusto. E allora sono tornata con i piedi per terra ma ormai era tardi per riprendere in mano tutto ciò che avevo lasciato. E da quel mucchio di cenere sono ripartita, quando ho dovuto rimboccarmi le maniche e rimettermi in carreggiata. Mentre rinunciavo a cantare, a ballare e a suonare, quando mettevo da parte tutte le mie passioni solo per sopravvivere.
E l’ho fatto di nuovo quando ho rinunciato ad aprire nuove porte per un amore impossibile. Perché mi sembrava coraggioso seguire ciò che mi diceva il cuore. Ma io non lo sapevo che non lo stavo ascoltando per davvero, perché lui non avrebbe mai voluto essere affidato a chi lo avrebbe gettato via.
Ma non l’ho imparato e ho continuato a perdere il mio tempo con le persone problematiche, trasformandomi ogni volta in una crocerossina, più che in una fidanzata. Perché facevo del bene speranzosa che quello sarebbe tornato indietro, perché mi illudevo che le cose sarebbero cambiate prima o poi, e questo non succedeva mai. E io non cambiavo, non mi evolvevo. Non imparavo dai miei errori e commettevo sempre gli stessi.
E poi questi mi hanno inaridita, così tanto che ho smesso di combattere quando invece dovevo farlo, per l’unica persona che, nonostante tutto, mi aveva sempre amata. E se tornassi indietro non rovinerei più il mio matrimonio per il mio stupido orgoglio, così come darei mio il tempo per ascoltare quel desiderio di maternità che invece ho soffocato per tanto, troppo tempo. E ora sono troppo grande e troppo stanca per prendermi cura di un bambino.
Se solo potessi tornare indietro io rischierei di più. Ma lo farei per davvero. Non fingerei di farlo solo per andare contro ai miei genitori, alla scuola o al sistema, come facevo da adolescente. Io rischierei di più con i sentimenti, con l’anima e col cuore, lo farei con tutti i muscoli del mio corpo. Lo farei per scegliere di non rinunciare più a vivere. Ma indietro non si può tornare.