Reframing: perché dovremmo imparare a guardare il bicchiere “mezzo pieno”

Si chiama reframing ed è quel processo di riformulazione che ci invita a ripensare alle cose, da altre prospettive, per cambiare il loro significato

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Ammettiamolo, la vita sa essere davvero incomprensibile a volte, così come lo sono le cose che ci accadono, e che non sempre riusciamo a spiegare. Eppure, se c’è una cosa su cui concordiamo tutti è che se è vero che la vita è complicata è altrettanto vero che noi lo siamo di più.

Lo siamo tutte le volte che ci poniamo in maniera passiva nei confronti di quello che ci accade, quando ci ostiniamo a voler restare in luoghi che non ci appartengono più e ci lamentiamo senza agire o quando, per paura di affrontare l’ennesimo fallimento, rinunciamo al mondo lì fuori.

Ed è proprio quando ci troviamo in tutte queste situazioni bloccanti e opprimenti che ci viene in soccorso la tecnica del reframing, Si tratta di un processo che ci permette di ripensare alle cose, o alle situazioni, in maniera diversa da come siamo abituate, che ci invita a guardare il bicchiere mezzo pieno e quindi a cambiare prospettiva. E sì, se ve lo state chiedendo, funziona davvero!

Cos’è il reframing, e perché tutte dovremmo adottare una nuova prospettiva

È un concetto, quello del reframing, molto caro alla PNL (programmazione neuro linguistica) e alla psicologia che può essere tradotto come ristrutturazione o riformulazione. L’invito, infatti, è quello di cambiare il modo di percepire una situazione o un evento, e quindi di modificarne il suo significato.

Non si tratta di una dote innata, quanto più di un’abilità mentale e comportamentale che tutti possiamo adottare nella vita e che ci permette, sicuramente, di semplificare le cose. Del resto, sviluppare la capacità di cambiare la prospettiva abituale, è qualcosa di cui abbiamo parlato spesso. Un’azione, questa, che apporta diversi benefici soprattutto quando ci ritroviamo bloccate in determinate situazioni.

Il reframing ci invita a ripensare, in maniera differente da quella abituale, agli aspetti o alle situazioni che, inevitabilmente, classifichiamo come negative, complesse o dannose per noi stesse. In poche parole ci esorta a guardare il bicchiere mezzo pieno, e non mezzo vuoto come invece facciamo sempre quando abbracciamo un approccio pessimistico della vita.

Come imparare a guardare il bicchiere mezzo pieno

Se è vero che esistono persone che hanno imparato da sé a sviluppare l’abilità di vedere le cose da diverse prospettive, è vero anche che, come abbiamo anticipato, il reframing è un’attitudine che può essere sviluppata col tempo e con l’allenamento. Abituarsi a questo approccio non è semplicissimo, ma neanche impossibile.

Per prima cosa dobbiamo imparare a diventare parte attiva dei processi che ci riguardano. Non possiamo solo subire ciò che ci accade parlando di cattiva sorte o di eventi sfortunati, perché è sempre nostro il potere di cambiare le cose.

Per fare reframing dobbiamo imparare ad agire con lucidità e razionalità, perché solo così, con uno sguardo distaccato, possiamo cogliere le numerose sfaccettature che appartengono alla realtà che viviamo, le stesse che spesso sono invece oscurate dai sentimenti e dalle emozioni.

Con questo non vogliamo invitare le persone a sottovalutare l’importanza di un evento che ci vede protagonisti, quanto più di adottare differenti punti di vista per trovare una via d’uscita dall’impasse, sviluppando un approccio costruttivo, positivo e speranzoso, aperto alle numerose possibilità che abbiamo, e che si palesano solo se siamo pronte ad accoglierle.

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