Litighiamo ma ci amiamo: è possibile? Sì. A patto che…

Un litigio occasionale è piuttosto normale nella storia di ogni coppia. Anzi, si dice che l'amore vero si nutra anche delle baruffe e dei contrasti. Purchè non si superino i limiti

Pubblicato: 26 Maggio 2024 19:30

Marina Mannino

Giornalista esperta di Lifestyle

Laureata in Lettere, è stata la caporedattrice di una famosa rivista per ragazze e ha lavorato nella produzione musicale. Scrive per diverse testate e per DiLei si occupa di test sulla personalità, della rubrica #segretidelcuore e scrive articoli per la sezione DiLei GirlZ.

Alzi la mano chi crede a quelle coppie che affermano di non litigare mai. Ecco, non c’è nessuna mano alzata. Chiunque condivida quotidianità, problemi, bollette, figli, pranzi coi parenti e capelli nel lavabo è soggetto al litigio, più o meno esasperato. Ma non per questo smette di amarsi. Infatti, eminenti psicologi e saggezza popolare convergono sullo stesso concetto che, espresso in parole molto basiche, è “l’amore non è bello se non è litigarello”. Questo antico modo di dire ha origine nel secolo scorso, da un brano del 1970 di Jimmy Fontana, che cantando spiegava quanto un rapporto conflittuale non escluda il sentimento vero: “ma quanto mi piace/ con te litigare/ per poi fare pace”. Però lo dice anche nostra nonna, che cita un proverbio del suo paese: “Amor senza baruffa fa la muffa”, costrutto confermato da una recente ricerca dell’Università del Michigan. Sembra proprio che nei litigi di coppia ci siano degli aspetti positivi. E che quindi, sì, in effetti litigare fa bene. Fino a un certo punto.

La lite: quando ci sta, quando è il momento di finirla

Le dolci atmosfere dell’inizio

Al principio di una storia sembra di vivere in una favola Disney: cieli rosa, uccellini cinguettanti, lo stesso hosomaki condiviso, emozioni al top, dolcezza ovunque. È bello e giusto: ci stiamo conoscendo e ognuno di noi s’impegna per mostrare il lato migliore di sé. Al massimo si bisticcia per cose piccole, trascurabili, innocue. Ma quando la relazione va avanti cominciamo a notare, e ad accettare, i reciproci aspetti più spigolosi e difficili. Dobbiamo capire davvero come siamo fatti per amarci anche nei nostri difetti. E non è sempre peace & love. Talvolta partono delle esplosioni di ira così potenti che… botti di capodanno, scansatevi proprio.

Ma poi ci si mostra come si è

Che succede in quei momenti in cui il confronto si fa più aspro e le parole diventano più taglienti?  Succede che ci si mostra per come si è. Con le proprie debolezze, le paure, la collera, la tristezza. Il senso di impotenza e il bisogno di aiuto. L’orgoglio e la permalosità. La fatica della giornata di lavoro e le preoccupazioni non dette. È un cortocircuito che investe le nostre personalità, poi le oppone, le confronta, le avvicina. E dopo ci si sente meglio, purché la discussione sia stata costruttiva (come la risoluzione di un problema) e non distruttiva (come uno scambio di accuse senza via d’uscita). Ci siamo sfogati, la tensione è sbollita, l’intesa è intatta, anzi migliorata.

Il pericolo di non capirsi

I problemi cominciano se ci sono dei fraintendimenti. Diciamo una cosa e il partner ne capisce un’altra. E viceversa. Così si sentiamo entrambi incompresi: non c’è spina nel cuore più grande del non sentirsi capiti dal partner. Ci sentiamo insicure, sole, non amate. Fallite. Così reagiamo con rabbia, aggressività, lacrime oppure silenzio. E dolore per quel momento così duro e crudele in cui si è interrotta la comunicazione tra noi. Ma come? Ci amiamo, ci stimiamo, abbiamo dei progetti insieme, magari dei figli, e ora stiamo qui a dircene di ogni, oppure rinchiusi in un ostinato mutismo. Va bene che le liti fanno bene alla coppia, ma questo non sdogana il fatto di farne una regola di vita e di non dare loro dei necessari limiti dettati dal rispetto e dal sentimento che ci lega.

Come “dominare” il litigio e renderlo produttivo

Non occorre esagerare

Scontrarsi con il partner può essere frustrante e demoralizzante. “Ma se non sei tu a stare dalla mia parte – pensiamo – chi potrà farlo?”. A volte il problema non è quello che diciamo, ma come lo diciamo: se usiamo un linguaggio sprezzante e accusatorio, sarà come colpire l’altro con una serie di frecce nel cuore. Quindi cerchiamo di mantenere il litigio sulle rotaie giuste, perché non c’è proprio nessun bisogno di trascendere (e se proprio lo sentiamo, ci sono le goccine calmanti e soprattutto gli psicoterapeuti).

Una lite che parli il “nostro” linguaggio

Certo, chi è cresciuto vedendo i propri genitori litigare (e non siamo in pochi) forse replicherà lo stesso modo di farlo con il suo partner. Anzi penserà che sia un modo normale di comunicare. Ma non lo è. Quello che ci occorre, per un confronto che sia realmente costruttivo, è trovare il “nostro” modo di litigare, per poi ritrovarci un attimo dopo ad abbracciarci. La psicoterapeuta di coppia Samantha Rodman (americana di New York, il suo blog è Dr Psych Mom) sostiene che le liti di coppia, pur essendo eventi frequenti, non devono prescindere dal rispetto e soprattutto dall’empatia, potente sentimento che ci consente davvero di capirci con tutti, perché se siamo empatici possiamo percepire cosa prova l’altro.

In comunicazione con il partner

Questo non significa dargli ragione e amen, solo per chiudere la questione, ma entrare in profonda comunicazione con il partner, comprendere le sue motivazioni, il suo vissuto e il suo punto di vista. Poi ognuno può rimanere della sua opinione, ma è davvero importante essere empatici per poter reggere anche baruffe continue. Il secondo passo è parlarsi sempre con chiarezza, perché se ci sentiamo davvero ascoltati e capiti abbiamo in mano il segreto della nostra intesa di coppia e della conseguente felicità, anche con qualche lite. Infine è importante rendersi conto di quante energie sprechiamo litigando, che potremmo impiegare più proficuamente in attività rilassanti e disintossicanti (per il fisico e la mente).

E poi fare (assolutamente) pace

A volte capita di vedere quelle coppie di anziani, magari in fila al supermercato o in un bar, in attesa del loro caffè, che battibeccano su sciocchezze. “Ti fai superare dagli altri come sempre!”, “Hai dimenticato i soldi a casa, sei svanita!”. Li guardi e pensi a quante volte hanno bisticciato, nella loro lunga storia, eppure quanto sono teneri mentre se ne vanno sottobraccio, sorridendosi come quando avevano vent’anni. Dunque sì, litigare può far rima con amare, ma la pace dev’essere assolutamente il primo comandamento della nostra relazione. E per far pace, in amore, c’è un metodo piuttosto piacevole. D’altronde, un vecchio slogan pacifista coniato nel 1965 diceva “Make love, not war”. Valeva per i grandi conflitti internazionali, vale oggi per la nostra coppia.

 

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