Come vedono i cani il mondo intorno a loro? Le differenze con gli umani

La vista dei cani in bianco e nero è soltanto un mito, ma sicuramente osservano il mondo diversamente da noi: scopriamo come.

Pubblicato: 20 Aprile 2022 07:46Aggiornato: 21 Luglio 2023 16:17

Eleonora Toresi

Veterinaria

Amante sin da bambina degli animali, a 16 anni decide di diventare veterinaria. Si trasferisce in Spagna a studiare, prima a Lugo poi a Madrid, specializzandosi in medicina felina. Per DiLei scrive nella sezione Pets.

Il cane vede e percepisce l’ambiente circostante in modo diverso rispetto all’uomo. Spesso ci rapportiamo con il nostro cane pensando che possa vivere le stesse esperienze sensoriali, cromatiche ed emozionali di un qualsiasi altro essere umano. Questa idea è molto sbagliata perché il cane è dotato dei cinque organi di senso proprio come l’uomo ma ciò che cambia è come e quanto la vista, l’udito, l’olfatto, il tatto ed il gusto sono sviluppati, ma soprattutto è diverso il modo con cui vengono utilizzati.

Questo fa in modo che il nostro amico a quattro zampe abbia una diversa percezione del mondo circostante, che deve essere tenuta in considerazione al fine di limitare le incomprensioni nella relazione uomo-animale.

In questo articolo entreremo nel dettaglio dello sviluppo degli organi di senso del nostro cane ed in particolare della capacità visiva, cercando di analizzare e comprendere il loro punto di vista sul mondo.

La prospettiva di osservazione del cane

A prescindere dalle dimensioni, anche il più maestoso cane di taglia gigante, quotidianamente si confronta e si relaziona con esseri umani di gran lunga più alti di lui. Questo fattore ha un peso, perché l’animale percepisce il proprio corpo nello spazio e visualizza il mondo con una prospettiva dal basso, che può generare a volte sensazioni di disagio e paura.

Ciò può accadere, ad esempio, quando si ritrova luoghi particolarmente affollati in cui il cane viene “sovrastato” da persone sconosciute. Esistono soggetti assolutamente tranquilli anche in situazioni di questo genere, mentre altri tendono a soffrire di più la contiguità e lo stretto contatto fisico. Alcuni segnali di stress che il cane potrebbe manifestare, ad esempio, sono:

Questa prospettiva dal basso, si amplifica come percezione nei cani di piccola taglia che possono manifestare problemi comportamentali generici che rientrano nella “sindrome del cane di piccola taglia” , in cui la bassa statura determina una sensazione di disagio e paura, compensata da manifestazioni di dominanza e aggressività verso gli altri.

Come vedono i cani di giorno

Nell’uomo l’organo di senso predominante è la vista, ma non vale lo stesso per i cani che riescono ad apprendere ed apprezzare molti aspetti di ciò che li circonda grazie all’olfatto, organo di senso molto più sviluppato nei nostri amici a quattro zampe.

Non è vero che i cani vedono il mondo in bianco e nero. Il cane riesce vedere le varie tonalità di colore anche se percepisce, in base alla luminosità nell’ambiente circostante, una risoluzione dell’immagine più scarsa e delle sfumature che la rendono meno “colorata”, rispetto alla scala cromatica dell’occhio umano.

Inoltre, riescono a vedere meglio tutto ciò che è in movimento ancor di più se a distanza, rispetto a ciò che è fermo. Questo è il motivo per cui il cane riesce a prendere al volo il frisbee o la sua pallina preferita senza particolari difficoltà. Ciò accade proprio perché, da bravo predatore, ha la capacità di calcolare perfettamente la distanza che lo separa da un oggetto in movimento. Come concetto generale, la loro vista è più acuta sulla lunga distanza se confrontata alla nostra, che invece vediamo molto più chiaramente ciò che ci è più vicino.

La vista del cane è influenzata anche dalla conformazione morfologica degli occhi, ovvero dalla distanza e dalla posizione oculare, che amplifica l’ampiezza del campo visivo e la visione periferica. Infatti, il campo visivo del cane corrisponde a 240°, mentre nell’uomo è di 180° (90° lateralmente, 60° superiormente e 70° inferiormente).

Anche da un punto di vista anatomico tra l’uomo ed il cane esistono differenze che determinano una diversa visualizzazione delle immagini. La percezione dei colori nell’uomo avviene grazie ai cosiddetti coni presenti a livello della retina, ovvero fotorecettori che in base alla stimolazione luminosa che ricevono, elaborano le tre lunghezze d’onda del rosso, del verde e del blu. Il cane ha una visione dicromatica, come la maggior parte dei mammiferi, quindi è dotato solamente di due coni che gli consentono di visualizzare lo spettro del giallo e del viola-blu, mentre dove noi apprezzeremmo il colore rosso o verde, loro vedono sfumature e varie tonalità di grigio.

È vero che i cani vedono bene di notte?

Diversamente dall’uomo che è una specie diurna, il cane è un mammifero crepuscolare, ossia si trova più a suo agio quando la luce si attenua e iniziano a prevalere le colorazioni del viola-blu. I cani possiedono caratteristiche anatomiche che gli garantiscono una migliore capacità visiva nelle ore di passaggio tra il tramonto e la notte o tra la notte e l’alba, come anche i gatti ed altri mammiferi.

Ciò dipende da:

Proprio per questo, potremmo dire che i cani vedono di notte, sebbene il momento migliore per loro è quello che la precede e che la segue e che segna una acutezza visiva maggiore.

Prendersi cura degli occhi del cane: una breve guida

Considerata la primaria importanza e la delicatezza degli occhi dei nostri amici a quattro zampe si consiglia di porre attenzione alla pulizia eseguendo una corretta igiene oculare, utilizzando una garza sterile imbevuta con soluzione fisiologica, con detergenti specifici oppure con salviette oculari specifiche per l’utilizzo.

È importante identificare precocemente la comparsa di eventuali segni clinici, come ad esempio notare se il cane si strofina spesso il viso con le zampe, la presenza secrezioni oculari di diversa natura associate ad infiammazioni o congiuntiviti, il prolasso della terza palpebra.

Esistono razze maggiormente inclini allo sviluppo di problematiche di natura oculare, come ad esempio i molossoidi per il prolasso della terza palpebra o i maltesi o i barboncini che sono naturalmente predisposti a sviluppare epifora, ovvero un’eccessiva lacrimazione con pigmentazione rossiccia del mantello che parte dall’angolo nasale dell’occhio e scende sulla guancia. Questi, come tanti altri, sono tutti campanelli di allarme da far valutare al medico veterinario specializzato in oftalmologia, al fine di prevenire serie problematiche che potrebbero compromettere nel lungo periodo la vista.

Come per l’uomo, esistono delle accortezze alimentari che assicurano una prevenzione della salute dell’occhio, come assumere carote per l’assorbimento dei carotenoidi della vitamina A, che riducono l’azione dei radicali liberi prevenendo l’invecchiamento cellulare, oppure gli omega 3 contenuti nel pesce, che favoriscono la normale idratazione dell’occhio. Anche il mirtillo nero, ricco di flavonoidi, previene la degenerazione retinica e grazie alla presenza dello zinco e del selenio, rafforza più in generale il sistema immunitario del nostro animale.

Questi sono solo alcuni degli alimenti che andrebbero integrati in un piano alimentare specificatamente strutturato da un medico veterinario nutrizionista, in grado di formulare una dieta casalinga bilanciata per il tuo cane, contenente tutti gli ingredienti necessari per mantenerlo in forma ed in salute.

Gli altri sensi

L’olfatto: il senso predominante

I cani vedono il mondo nello spettro dei colori viola-blu, giallo e con sfumature di grigio, ma fondamentalmente acquisiscono la maggior parte delle informazioni su ciò che li circonda, sfruttando il loro fiuto.

L’olfatto nel cane, infatti, è il senso più sviluppato, che consente all’animale di analizzare ogni odore, che viene poi interpretato ed elaborato dal cervello. Appresa questa informazione, ci risulterà più semplice capire perché il nostro cane trascorre così tanto tempo nel fermarsi ed annusare ogni centimetro durante la passeggiata o perché mette in atto comportamenti per noi ingiustificati ed incomprensibili innescati da odori, di cui non ci rendiamo neanche conto.

L’udito è il secondo senso

Il nostro amico a quattro zampe riesce a percepire suoni fino ad una frequenza 40.000 hertz, diversamente dall’uomo che arriva a circa 20.000 hertz. Questo gli consente di percepire suoni molto più acuti, fino ad arrivare agli ultrasuoni. Tale peculiarità è dovuta allo sviluppo e all’adattamento evolutivo, che ha potenziato la capacità e l’efficienza di ricezione del suono sulla lunga distanza per garantire il nutrimento e la sopravvivenza.

Come fanno ad orientarsi i cani

I baffi o vibrisse, posizionati sul muso dei nostri cani, sono peli più o meno lunghi che facilitano l’esplorazione del mondo circostante, inviando messaggi sensoriali al cervello. Sono strutture ipersensibili che servono per orientarsi nello spazio e funzionano come una specie di radar; vengono sollecitati anche dalle più piccole variazioni nei flussi di aria, dando informazioni sullo spazio, sulla distanza, sulla dimensione e anche sulla forma degli oggetti circostanti.

Come abbiamo visto, i cani percepiscono e vivono il mondo in modo differente dal nostro. Riconoscere e rispettare questa diversità è fondamentale per facilitare l’interpretazione e garantire il benessere del nostro cane, costruendo una positiva relazione uomo-animale basata sulla comprensione.

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