Qual è il prezzo di una vita umana? Basterebbe affidarsi al ragionevole buon senso per capire che questa è una domanda che non può avere una risposta. Che non esiste pagamento, in nessuna sua forma o grandezza, in grado di trasferire il diritto di decidere per la vita di qualcun altro, perché quello, è chiaro, appartiene solo a noi.
Eppure Luca Varani quel prezzo lo aveva fissato. E non per la sua vita, intendiamoci, ma per quella della sua ex fidanzata Lucia Annibali, colpevole solo di aver messo un punto a una storia fatta di menzogne e possessione. 30 mila euro: questa la cifra fissata dall’avvocato e destinata a Rubin Talaban, uno dei due uomini assoldati per l’infame compito di rovinare, per sempre, la vita di Lucia Annibali.
Accordo fissato, azione compiuta: il 16 aprile del 2013, quando il sole lascia spazio al crepuscolo, due uomini entrano in casa di Lucia. L’attendono in quello che è per lei un rifugio sicuro per colpirla a tradimento, lo fanno nel buio e nella penombra, per poi mettere in atto il piano: sfigurare il volto della donna con dell’acido.
Lucia Annibali: 10 anni dopo
Sono passati 10 anni da quella terribile aggressione, eppure dimenticare non è possibile. Non lo è per noi italiani che oggi, esattamente come ieri, ricordiamo quel terribile fatto di cronaca che ha popolato i media nazionali per settimane. Non lo è neanche per Lucia Annibali, il cui viso è rimasto sfregiato in maniera permanente da quell’aggressione.
“Anche senza ripensare a quel momento preciso va da sé che sono condannata a ricordare ogni santo giorno quel che mi è successo. Basta soltanto guardarmi allo specchio ogni mattina”, ha dichiarato la donna al Corriere della Sera qualche tempo fa.
Ma le cose sono cambiate, e anche tanto per Lucia. Lo sono perché la donna, avvocatessa e politica italiana, nonché deputata alla Camera eletta nel 2018, ha scelto di non vivere da vittima, ma di fare suo un coraggio esemplare per aprire un nuovo capitolo della sua vita, diventando così simbolo di resilienza.
In questi anni, caratterizzati da tanti interventi chirurgici – più di 20 – Lucia Annibali ha lasciato la sua abitazione di Pesaro, quella dove si è consumata l’aggressione, per trasferirsi a Roma. È entrata in politica e ha iniziato a occuparsi, tra le tante cose, anche della difesa e del supporto alle donne vittime di violenza.
“In questi anni ho imparato che le donne che subiscono violenza vengono affrontate come vittime, definite vittime, giudicate dalla società come vittime” – ha dichiarato in un’intervista concessa al Corriere della Sera – “Nessuno si sofferma a cogliere l’aspetto della forza di queste donne; perché ci vuole forza anche per resistere a certe situazioni, credetemi”.
10 anni dopo la vicenda di Pesaro torna a far parlare di sé, perché non è solo la vita di Lucia a essere cambiata, ma anche quella di Rubin Talaban, uno dei due aggressori, che è tornato in libertà dopo aver scontato 10 anni.
Rubin Talaban è libero
Rubin Talaban – è questo il nome dell’aggressore, assoldato dall’avvocato ed ex compagno di Annibali, Luca Varani – il 16 aprile del 2013 insieme al suo complice Altistin Precetaj si è recato all’interno dell’appartamento di Pesaro dove abitava la donna.
I due sono rimasti lì, forse per ore, in attesa del rientro a casa di Lucia Annibali. Lo avevano fatto per uno scopo ben preciso: distruggere la vita di una donna colpevole solo di essersi innamorata e fidata dell’uomo sbagliato.
“Mi rivedo che infilo le chiavi nella porta di casa mia, rivedo quell’uomo incappucciato che dall’interno la spalanca, che prende la mira e mi tira l’acido in faccia; dal basso verso l’alto, da destra verso sinistra” (Lucia Annibali in un’intervista al Corriere della Sera)
Rubin Talaban e Altistin Precetaj sono stati arrestati poco dopo l’aggressione e condannati a 12 anni di carcere. Per Luca Varani, il mandante, la condanna era invece di 20 anni. Eppure, oggi, a distanza di appena 10 anni da quella terribile vicenda, uno dei due sicari è tornato il libertà.
La notizia, che ha fatto velocemente il giro del web e non solo, è trapelata durante un processo tenutosi a Pesaro che ha visto coinvolto l’uomo per questioni legate alla droga. Proprio in questa occasione è emerso dai fatti che, in realtà, Talaban è già un uomo libero e da qualche mese vive in Albania.
La possibilità di lasciare prima il carcere è stata concessa grazie a una norma che regola i reati commessi dagli stranieri in territorio italiano e che prevede che il condannato possa essere espulso dal Paese con il divieto di rientrarci, almeno per i dieci anni successivi.
Rubin Talaban oggi vive in Albania e lo fa da uomo libero. È tornato nel suo Paese di origine lo scorso aprile e non potrà tornare in Italia, almeno per un po’.
Le parole di Lucia Annibali
La notizia, che nelle ultime ore è balzata agli onori della cronaca, ha raggiunto anche Lucia Annibali. “Sono passati 10 anni, ci sta. È andata come doveva andare. Era stato condannato a 12 anni, ne ha scontati nove qui, si sapeva che sarebbe stato espulso” – ha dichiarato la donna – “E comunque non mi fa paura: è in Albania”.
Prima dell’espulsione dal Paese, però, Talaban aveva scelto di scrivere alla donna e, attraverso una lettera, si era dichiarato pentito per quello che aveva fatto. “Già all’epoca era il più consapevole” – aveva commentato Lucia – “Spero che abbia capito quanto male ha fatto”.
Diverso, invece, è il destino riservato a Luca Varani. L’avvocato, compagno di Lucia dal 2009 e mandante dell’aggressione dopo la fine di una relazione tossica e piena di menzogne, dovrà scontare una pena ben più lunga rispetto a quella dei due aguzzini. Per l’uomo, infatti, le accuse sono di tentato omicidio e di stalking, ma non è escluso che potrebbe uscire prima usufruendo dei benefici di legge.
“Ci penserò quando sarà il momento”, ha dichiarato Lucia Annibali a chi le ha chiesto come reagirà quando arriverà la scarcerazione per Varani. “Spero comunque di non doverlo incontrare mai più” – ha affermato l’avvocatessa al Resto del Carlino – “Ma spero soprattutto di non dover avere più paura”.