Cos’è la sindrome alcolica fetale: cause e rischi

Scopriamo cos'è la sindrome alcolica fetale, cosa la provoca e perché è così pericolosa per le future mamme e i loro bambini.

Pubblicato: 26 Novembre 2018 17:17Aggiornato: 26 Novembre 2018 17:39

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Redazione

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La sindrome alcolica fetale, detta FAS, è una patologia gravissima che colpisce il feto e si presenta al momento della nascita.

La causa principale è il consumo di alcolici da parte della mamma durante la gravidanza. Il feto infatti non è in grado di smaltire l’alcol che, una volta bevuto, passa attraverso la placenta, raggiungendo il nascituro. Poiché l’organismo di un bambino non ancora nato non riesce a metabolizzare queste sostanze, subisce gli effetti nocivi di un’esposizione prolungata, ossia deficit cognitivi e psicosociali. La sindrome alcolica fetale causa danni sia fisici che di natura neurologica e psicologica, portando a deficit della crescita, sviluppo alterato dello scheletro e del cranio, dismorfologie facciali, ritardi mentali, iperattività, problemi nel linguaggio e nell’udito, disturbi del sonno.

Non sempre il bambino presenta alla nascita la sindrome, questo problema infatti secondo gli scienziati è legato ad alcuni fattori, come la sensibilità del feto e della futura mamma. Ciò significa che non sempre se una donna assume alcol in gravidanza il piccolo sarà affetto da FAS. La metabolizzazione dell’acetaldeide e dell’alcol infatti dipende da diversi fattori genetici, dallo stile di vita della mamma, dalla presenza di deficit nutrizionale e dalla quantità di alcolici assunti.

Come si scopre se un bambino è affetto da sindrome alcolica fetale? Non si tratta di un percorso semplice, anche se in casi di dipendenza o abuso di alcol da parte della mamma la diagnosi è solitamente precoce. I sintomi sono ritardo nella crescita, peculiarità fisiche, disfunzioni del sistema nervoso. Il più delle volte la malattia si presenta in modo chiaro e inequivocabile intorno ai 5 anni d’età, grazie a test psicometrici specifici realizzati da un professionista.

Questi test hanno non solo lo scopo di individuare il disturbo, ma servono anche a realizzare un piano di trattamento. Agendo con tempestività e attraverso le giuste cure infatti i bambini possono sviluppare le proprie capacità in modo ottimale, imparando ad integrarsi nella società e a diventare autosufficienti.

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