La gravidanza: primo mese

Nel primo mese di gravidanza inizia un periodo magico per la mamma, che scopre finalmente di aspettare un bambino

Pubblicato: 17 Dicembre 2016 17:42

DiLei

Redazione

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Nel primo mese di gravidanza ha inizio il magico viaggio che porterà una donna a diventare mamma. Solitamente è calcolato a partire da 14 giorni dopo l’inizio dell’ultima mestruazione. Questo mese di gravidanza è particolarmente delicato per il bambino, proprio per questo la donna dovrebbe usare qualche accortezza. Per prima cosa andrebbero evitate radiografie al bacino, in particolare nella terza e nella quarta settimana. Questo perché le radiazioni potrebbero causare danni all’ovulo fecondato. Sin dalle prime settimane inoltre è fondamentale abolire le cattive abitudini, smettendo di fumare e di bere alcolici, ma anche di assumere altre sostanze che potrebbero fare male al bambino.

I sintomi del primo mese di gravidanza

Il primo mese di gravidanza è particolarmente tranquillo per la donna che, nella maggior parte dei casi, non si accorge di nulla sino a quando non iniziano a mancare le mestruazioni. I sintomi infatti sono scarsi, tranne nella seconda settimana, quando può esserci un leggero sanguinamento provocato dalle perdite da impianto, dovute all’ovulo fecondato che si impianta nell’utero. Nella terza settimana invece si può accusare stanchezza, nausea, sonnolenza e sbalzi d’umore.

Cosa fare nel primo mese di gravidanza

Nel primo mese di gravidanza il ginecologo solitamente prescrive alla donna incinta un primo prelievo per verificare nel sangue la presenza dell’ormone Beta HCG. Quest’ultimo è l’ormone della gravidanza e viene prodotto dal corpo della mamma intorno al 21-22° giorno del ciclo. La prima ecografia solitamente non viene fatta nel primo mese, ma intorno alla settima e ottava settimana, per via addominale oppure transvaginale. In queste settimane è importante che la mamma si prenda cura di se stessa, aumentando il fabbisogno di minerali e vitamine. Importantissima la vitamina D, di cui si dovrebbero assumere circa 10 microgrammi al giorno. La vitamina D deve essere maggiormente assunta dalle donne che non consumano molto pesce, carne o uova. Fondamentale anche l’acido folico, di cui si devono consumare 400 microgrammi al giorno, a partire da prima del concepimento sino alla dodicesima settimana, allo scopo di ridurre il rischio che si verifichino dei difetti del tubo neurale, in particolare la spina bifida.

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