Esami in gravidanza: quali sono quelli gratuiti?

Alcuni esami che ci vengono prescritti in gravidanza possono essere esenti, purché presentino il codice corretto rispetto al mese di gestazione. Programmarli è importante per poter spendere il meno possibile.

Pubblicato: 13 Dicembre 2023 16:37

Giorgia Marini

Parenting Specialist

Ex avvocato. Blogger, con la laurea sul campo in Problemi di Mammitudine. Da 6 anni scrivo di gravidanza, maternità ed infanzia, sul mio blog “Stato di Grazia a Chi?” e su altre testate online. Racconto la maternità con brio, garbo ed empatia.

Diventare genitori non è solo intraprendere il mestiere più bello e più difficile del mondo, ma soprattutto quello che costa di più! Con una battuta si può riassumere il nostro ruolo di mamme e papà come un portafogli continuamente aperto per spese folli, nel Paese che non ha certamente un occhio di riguardo per le famiglie. Per questo, già in gravidanza, periodo nel quale cominceranno le nostre prime spese, dobbiamo imparare a muoverci bene tra gli esami che possiamo fare gratis e quelli che hanno un costo salato.

Gli esami da fare in gravidanza sono tanti, soprattutto se il nostro stato di salute, quello della coppia o la nostra età non fossero a nostro favore, per una serena gravidanza fisiologica. Ed è dal primo test di gravidanza, che ci rendiamo conto quanto sia caro potersi fare chiamare mamma e papà.

Sono tanti gli studi che ci mostrano quanto costano i figli, che diventano sempre più un lusso, anche senza voler esagerare con abiti firmati e scuole private, per questo imparare sin da subito cosa fare per risparmiare e ciò che, per legge, ci spetta gratuitamente, è importante quando vogliamo allargare la famiglia.

Ora vedremo quali sono gli esami da fare in gravidanza che, per legge, sono al momento in cui si scrive, gratis. Ma prima ecco un rapido sguardo su quanto costa avere un figlio in Italia, secondo indagini recenti.

Quanto costa avere un figlio, oggi, in Italia

L’Italia non è un Paese per giovani, per bambini, per famiglie. In realtà non è un Paese per “poveri”, perché la corrispondenza livello delle retribuzioni e dei costi anche sui generi più essenziali, è sempre più un puzzle fatto da tasselli che non collimano.

Avere un figlio in Italia non è per tutti. Per questo, molte coppie rinunciano o alcune donne procrastinano così tanto da dover ricorrere al social freezing, di per sé un’altra opzione che economicamente non è per tutte.

Basti pensare ai costi dei nidi, le cui mensilità arrivano a costare addirittura 500-800€ o ai prezzi dei libri per la scuola secondaria (la cui frequenza è obbligatoria) che si aggirano su una media di 400-500€, senza considerare la cancelleria, i contribuiti volontari che la scuola sollecita per garantire a studenti e studentesse elementi che vanno dalla carta igienica alla manutenzione delle stampanti. Se poi si sceglie di proseguire e di frequentare un liceo, i libri scolastici arrivano a costare fino a 700€.

La fotografia di Federconsumatori è triste per la maggioranza delle famiglie, considerando anche l’abbandono del mondo del lavoro di molte donne, divenute madri, per la difficoltà a conciliare lavoro-famiglia. Dunque, possiamo comprendere con quale affanno le coppie affrontino l’idea di mettere su famiglia e, una volta fatto, di offrire una vita dignitosa, all’insegna della cura e dell’istruzione, ai propri figli, soprattutto quanto ve ne è più d uno.

Ma senza addentrateci nel triste panorama della scuola, rapidamente, grazie ai dati di Federconsumatori, vediamo quanto costa avere un figlio in Italia.

Iniziamo con i rincari su cifre che, già in passato, erano salate. Si parla di un amento di un minimo di circa il 5% sino ad arrivare all’8%, rispetto al 2021, anche pensando ai primissimi anni di vita, che dunque non mettono neanche in campo la scuola ma le spese del latte, delle pappe, dei pannolini e del mondo della puericultura in genere.

Una grande batosta viene anche dalla voce per le spese mediche che, come vedremo per gli esami esenti in gravidanza, a volte vanno effettuate dai privati, per ovviare ai problemi delle liste di attesa troppo lunghe, con elevati costi che prendono il posto della gratuità alle quali quelle voci sarebbero destinate.

Senza voli pindarici basti pensare a quante volte una famiglia deve pagare, profumatamente, nonostante il suo diritto ad essere seguito da un pediatra di base, un professionista privato, per essere seguito in modo più frequente ed approfondito, anche al di fuori delle poche ore a disposizione del pubblico.

Una recente ricerca dell’ Osservatorio Nazionale Federconsumatori ci restituisce una fotografia allarmante sui costi che ogni famiglia deve sostenere per i propri figli:  il costo medio per figlio, dalla nascita sino ai  18 anni, è  pari a 175.642,72€, ma arriva tranquillamente ai 321.617,36€, con un aumento del reddito per il quale comunque la cifra rimane un pesante carico sul bilancio familiare.

Fonte: iStock
Gli esami da fare gratis in gravidanza

Esami gratis in gravidanza: attenzione alle esenzioni

Abbiamo volto addentrarci in un panorama  sui costi per figlio, per offrire il contesto nel quale si vive quando arriva un figlio. Ma i costi iniziano ben prima, con la gravidanza. Tanti sono gli esami, le visite, le ecografie che dovremo fare, per questo è meglio sempre muoversi per tempo, in modo da garantirci di essere seguite da strutture pubbliche e da professionisti che lì operino.

Quando andremo a fare la nostra prima visita, prima o post concepimento, ci verrà prospettata una lista degli esami e delle ecografie da fare, settimana per settimana, per monitorare lo stato di salute del feto, il nostro benessere e il buon esito della gestazione.

Prenotando per tempo, tutta una serie di visite e di esami saranno appunto offerti dal servizio sanitario nazionale, presso le strutture pubbliche. Saranno proprio i / le professioniste che ci seguono a prescrivere le ricette settimana per settimana, mese per mese.

Purtroppo, le liste di attesa potrebbero essere molto lunghe, perciò, per poter usufruire delle esenzioni è sempre importante programmarle, per evitare di rischiare di rivolgerci a strutture o professionisti privati che hanno costi molto alti.

Importante sempre verificare che sia corretto il codice di esenzione riportato sulle ricette, che possono essere fatte anche dal medico di famiglia. Esse dovranno contenere sempre la lettera M ed il numero della settimana di gestazione di riferimento. Un’inesattezza, una piccola distrazione, non verificata nell’immediatezza, potrebbe costarci, al momento della prenotazione allo sportello dell’ospedale. Insomma, è importante avere occhi aperti, avere un rapporto più diretto possibile con l’ospedale nel quale decideremo di partorire e muoverci per tempo.

Fonte: iStock
Gli esami da fare gratis in gravidanza

Esami in gravidanza: quali sono quelli gratis

Gli esami e le visite da fare in gravidanza sono distinte per trimestre di gestazione. Questo in quanto ad ogni trimestre corrisponde un diverso stato di sviluppo per il feto. Gli esami saranno sempre più o meno gli stessi.

Alcuni esami possono anche essere prescritti prima dello stesso concepimento, se la donna vuole programmare la sua gravidanza. Essi servono per accertare lo stato di salute della stessa, tra quelli gratis ci sono: la toxoplasmosi e la rosolia. Essi verranno richiesti più volte, anche ad ogni successiva gravidanza se fosse risultato sempre negativo il loro valore.

Gli esami gratuiti da effettuare in gravidanza sono pressoché sempre gli stessi nei tre trimestri, ma vanno eseguiti con una cadenza programmata, volta a verificare che i risultati rientrino entro parametri precisi e per assicurarsi come essi varino da settimana in settimana.

Ecco quelli da effettuare gratuitamente:

Se poi la gestazione non fosse fisiologica o fossero stati evidenziate criticità, potrebbero richiedersi ulteriori esami, come il ripetere di alcuni di essi. Soprattutto nel caso in cui l’età della gestante fosse avanzato, il/la professionista tenderà a richiedere con maggiore frequenza le visite, le ecografie di routine.

Infine, la villocentesi, l’amniocentesi e la cordocentesi, esami che hanno la finalità di verificare la presenza di un rischio genetico, sono anch’essi gratuiti quando la donna superiori i 35 anni di età.

Il sito del Ministero della Salute presenta una pagina nella quale poter consultare, con il codice di esenzione alla mano, ed inserendo il proprio mese di gestazione, ogni singolo esame, aggiornato all’anno di riferimento.

Fonti:

Federconsumatori

Ministero della Salute

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