Sebbene in buona fede, spesso, noi genitori tendiamo a nascondere le emozioni negative quando siamo di fronte ai nostri figli. Lo facciamo pensando di proteggerli, di farli sentire al sicuro, immaginiamo che, in tal modo, loro non si scontrino con difficoltà ed incertezza. Eppure, ormai esperti, esperte e ricerche scientifiche portano tutti ad un’unica direzione: mai nascondere le emozioni negative ai nostri bambini e bambine.
In questo articolo, per avallare questa asserzione, vi parleremo di una ricerca scientifica condotta oltre Oceano, proprio sul tema delle emozioni negative e i bambini. Ma andiamo per gradi, partendo proprio dalle emozioni negative e dalle cause che ne sono alla base.
Indice
Emozioni negative e bambini
Un lutto, un problema economico, una discussione con il proprio partner, un grande cambiamento professionale o un trasloco improvviso che provocano stress, un moto di rabbia verso una grande ingiustizia, il passaggio ad una nuova scuola, una malattia in famiglia, un aborto. Tantissimi possono essere gli eventi che impattano negativamente sulla vita delle nostre famiglie, con la conseguenza di provocare forti emozioni negative. Rabbia, profonda tristezza, paura e nostalgia.
Tutti, prima o poi, sin da bambini e bambine, impariamo a conoscere e ad attraversate anche le emozioni negative di cui avremmo volentieri fatto a meno. È un dato di fatto che, sin dalla più tenera età, pensiamo anche alle paure che sono alla base dei primi incubi, dalle emozioni negative non possiamo essere esenti.
I nostri figli e le nostre figlie, anche quando vanno a scuola, con le prime relazioni affettive, le prime forme di competizione, i primi litigi, imparano a conoscere stati d’animo mai provati prima. Moti di rabbia o di tristezza di cui non si conoscono ancora i confini. A volte, è proprio il corpo ad offrire dei segnali che permettano di capire quale sia l’emozione negativa che si sta provando.
Quando ci siamo interrogate su come aiutare i bambini ad affrontare la rabbia, la dottoressa Irene Cane ci aveva fatto notare che rabbia e tristezza sono estremamente collegate e di fatto per un bambino non è sempre facile riconoscerle, distinguerle. Lei stessa aveva fatto una premessa sull’importanza di non nascondere neanche le nostre emozioni negative ai nostri figli, perché tutte le emozioni sono importanti e ci comunicano qualcosa, senza che ci si debba vergognare di provare alcun tipo di sentimento. Inoltre, aveva individuato nel dialogo con i propri figli il modo per aiutarli a comprendere come far fronte a rabbia e tristezza, in modo anche da far capire loro che noi stessi abbiamo avuto a che fare con le emozioni negative quando eravamo bambini, ed anche oggi ci sono momenti in cui ne siamo travolti.
Quando nascondiamo le emozioni
Purtroppo, ci viene spontaneo quel reprimere lacrime e sentimenti, parole e sguardi carichi di tristezza, nostalgia, rabbia, di fronte ai bambini. La nostra è una forma di protezione, un modo per difenderli dalla negatività. La verità è che anche quelli di noi che sono più bravi a fingere non riescono a celare davvero ciò che hanno dentro. I bambini, i ragazzi, forse non sono in grado di comprendere quale sia la causa del nostro improvviso moto di rabbia, potrebbero non essere in grado di riconoscere in modo netto chi sia il responsabile del nostro sentimento o di che tipo di emozioni si tratti. Di fatto, però, la negatività a loro arriva lo stesso, anche quando fingiamo di essere felici. La conseguenza della nostra finzione può essere una grande confusione.
Pensiamo alle coppie che si separano, a quei divorzi difficili da accettare per i figli, e che fanno male ai più piccoli che non sanno cosa provare, che sono travolti da confusione, in mancanza di trasparenza e dialogo. Purtroppo, non serve nascondere i propri sentimenti, quanto parlare e mostrare anche le emozioni negative di fronte ai nostri figli. Certamente in modo commisurato all’età ed al contesto.
Dire la verità ai bambini: cosa dice la scienza
Dicevamo che ormai tutto il mondo degli esperti dell’infanzia è concorde nel sostenere che nascondere le emozioni negative ai bambini è inutile se non addirittura controproducente. Tra l’altro non riusciremo mai a proteggere i nostri figli da esperienze negative. Pur insistendo, il nostro sarebbe un tentativo assolutamente vano.
Dire sempre la verità, essere pronti a rispondere alle loro domande, essere solerti nel dare un riscontro, anche quando si parla di emozioni negative, semmai questa è la strada che dobbiamo cominciare a percorrere.
Alcuni ricercatori della Washington State University e delle Università della California a Berkley e a San Francisco si sono espressi proprio su questo argomento: emozioni negative e bambini. Questi hanno pubblicato uno studio sulla rivista Emotion, che si basa su un’indagine fatta condotta su 109 genitori e i loro figli fra i 7 e gli 11 anni. I piccoli si sono dimostrati meno reattivi e meno positivi di fronte a quei genitori che nascondono le proprio emozioni negative.
Dunque, la trasparenza per ciò che si prova sarebbe da preferire anche quando i nostri figli sono piccoli.
Sara Waters è una delle ricercatrici che la lavorato per mettere in atto questo studio ed ha voluto sottolineare quanto sia inutile nascondersi ai bambini, in quanto questi, negati nel dialogo e nel confronto, entrano in confusione. Loro sentono che qualcosa non va ma non riescono a decifrare i fattori che sono in gioco.
Meglio un sano conflitto, farsi vedere in difficoltà, meglio mostrarsi fragili ma disposti a superare una difficoltà, provare a cercare soluzioni, ed infine dare l’esempio che nella vita tutto può accadere ma è possibile venirne fuori. Questo atteggiamento risulterà vincente per i nostri bambini ed offrirà loro, per il futuro, un modello comportamentale in grado di essere applicato in tutti i contesti e di fronte a tutte le cause delle emozioni negative.
Fonti bibliografiche: