“I bambini non portano felicità”, parola (che fa discutere) di una mamma

"Se potessi tornare indietro non farei figli", la tesi dell'economista e scrittrice francese Corinne Maier fa discutere. Ma non è l'unica a pensarla così

Pubblicato: 7 Settembre 2022 12:03

DiLei

Redazione

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Abbiamo fatto molta fatica per uscire da quel pensiero critico e dominante, che persiste ancora oggi, che vede con sospetto una donna che sceglie di non avere bambini. Ma non abbiamo smesso, però, di giudicare tutte quelle mamme che ammettono che, se tornassero indietro, non abbraccerebbero più la maternità.

Perché è appurato che quando qualcuno osa pronunciare quel pensiero ad alta voce è destinato a scatenare una pioggia di critiche e di dissensi che si abbatte prepotentemente su quelle parole. Perché sembra così innaturale, per una donna, non sentire suo quello che gli esperti chiamano istinto materno. Sembra così strano che dopo aver partorito una mamma non si senta soddisfatta del ruolo che ricopre, non si senta felice. Eppure accade.

È successo anche a Corinne Maier, psicanalista, economista e scrittrice francese che ha dichiarato senza mezzi termini che i bambini non portano la felicità. Non una verità assoluta la sua, intendiamoci, quanto più un racconto autentico, seppur nudo e crudo, della sua personale esperienza.

Bambini? No grazie

Già nel libro No kid. Quaranta ragioni per non avere figli, l’autrice si è contrapposta al pensiero dominante secondo il quale una donna per sentirsi completa e realizzata deve diventare madre. Ma Corinne, in realtà, ha fatto molto di più perché ha elencato tutta una serie di motivazioni per scardinare quell’elogio alla maternità che viene promosso nell’immaginario collettivo.

Lei, che è anche madre di due figli, ha raccontato senza giri di parole il rovescio della medaglia di tutto ciò che appare. A partire dal dolore del parto, che per lei non è da considerarsi l’esperienza più bella del mondo come le altre sottolineano, per proseguire parlando delle notti insonni fino alla totale rinuncia del tempo libero e delle passioni.

Cose che forse in molte pensano, ma che non osano dire ad alta voce. Invece la scrittrice lo ha fatto e anche in più occasioni. “Nella mia esperienza, la realtà è molto diversa da quella che gli altri raccontano” – ha dichiarato Corinne Maier in un’intervista alla BBC – “crescere un figlio è l’1% di felicità e il 99% di preoccupazione““I Bambini non portano la felicità, ma la stanchezza e la banca rotta, ha poi aggiunto facendo riferimento ai costi e alle grandi responsabilità di occuparsi dei figli.

Mamme stanche e pentite: chi ha il coraggio di farsi avanti?

Le parole di Corinne Maier, che risuonano ieri come oggi, hanno scatenato moltissimi dissensi e critiche in questi anni. Il pensiero che una madre si dichiari infelice e pentita in qualche modo della scelta che ha fatto, rinunciando ai viaggi, al tempo libero e alle passioni, è per la maggior parte delle persone ancora inaccettabile.

Eppure, il pensiero dell’autrice sulla genitorialità, riguarda molte più persone di quante possiamo immaginare. È stata proprio la BBC a raccogliere una serie di testimonianze di mamme che se tornassero indietro, probabilmente, non avrebbero dei figli.

Dirlo ad alta voce, proprio come ha fatto la Maier, però è quasi impossibile. Perché i sensi di colpa divorano, perché l’amore per i figli c’è ed è immenso. E non è quello a essere messo in discussione. Ma oltre a quella idealizzazione della famiglia che riguarda la nostra società ci sono tante sfumature e non sempre sono comprensibili.

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