Se hai queste 7 caratteristiche potresti essere una mamma anafettiva

Quali sono i comportamenti che possono contraddistinguere una madre "anafettiva"

Pubblicato: 10 Febbraio 2019 14:00Aggiornato: 10 Febbraio 2019 14:00

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Redazione

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I primi anni di vita rappresentano quelli più delicati nella vita di una persona: emozioni e sensazioni del mondo circostante sono amplificate, al punto da assumere una grande rilevanza nello sviluppo emotivo.

I bambini sono quindi particolarmente sensibili e il loro sviluppo emotivo è influenzato dalle persone che vivono accanto a loro. Proprio per questo motivo, i genitori e gli educatori rivestono un ruolo assai delicato, tanto che se uno di loro è “anafettivo”, il piccolo può andare incontro ad alcuni problemi durante la sua fase di crescita. Tra questi ci sono una bassa autostima, disturbi da sindrome dell’abbandono, poca stima nei confronti del sesso opposto.

Quali sono le caratteristiche che contraddistinguono le persone anafettive? Ad esempio, hanno difficoltà nell’esprimere liberamente e nel gestire le proprie emozioni, come ad esempio l’affetto e l’amore. Spesso si tratta di un comportamento che la persona anafettiva potrebbe trasmettere a sua volta ai propri figli.

Un bambino necessita di un equilibrio emotivo e della presenza concreta della mamma, elementi che però vengono a mancare nel caso in cui ci si trova di fronte a una madre anafettiva. Ma a questi, si aggiungono anche altri comportamenti, eccone 7:

  1. non riesce a capire le necessità del proprio figlio e finisce per mettere al primo posto se stessa e i suoi bisogni;
  2. è pronta a cogliere i punti deboli del bambino, in particolar modo quelli legati alla sfera psicologica e affettiva. Il risultato? Il piccolo può finire per sentirsi in colpa per non aver fatto qualcosa che per la mamma era importante, causando anche un sentimento di inappropriatezza di fronte alla figura genitoriale;
  3. è assente dalla vita del figlio e tende a delegare la sua presenza ad altre figure che – per ovvi motivi – non possono essere in grado di sostituirla;
  4. non riesce a supportare il bambino nelle delicate scelte che lo coinvolgono;
  5. ha difficoltà nel trasmettere amore e incoraggiamento. Al contrario, assume un atteggiamento di scoraggiamento e di critica;
  6. tende a rinfacciare al bambino i sacrifici che ha fatto per il suo benessere;
  7. può manifestare crisi psichiche che si concretizzano in vittimismo, nervosismo, pianti improvvisi, alternati a momenti di iperattività.

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