La maledizione della moda: quando la tragedia irrompe nel fashion system

Vittorio Missoni, Paolo Tarabini, Gianni Versace, Nicola Trussardi e suo figlio Francesco e Alexander McQueen. Ecco le storie maledette delle icone della moda

Pubblicato: 7 Gennaio 2013 16:00

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Esistono alcune storie che non si possono dimenticare. E no, non ci riferiamo alle favole della buonanotte, né tanto meno alle vicende d’amore che hanno fatto sognare il mondo intero con i loro lieto fine. Parliamo, piuttosto, di storie maledette, quelle che narrano il destino drammatico di persone che avevano tutto, e che sono scomparse improvvisamente lasciando dei vuoti incolmabili.

Avevano soldi, successo e fama. Avevano sogni straordinari e pagine di vita ancora tutte da scrivere. Ed erano belle, quelle pagine, perché erano dorate, scintillanti e sfavillanti. Erano quelle del fashion system, di chi la moda non solo la creava, ma ne aveva anche stabilito le regole.

Eppure, per qualche strana e incomprensibile ragione, il destino aveva deciso che non era così che doveva andare e ha trasformato quelle persone, che stavano conquistando il mondo, nei protagonisti delle pagine di cronaca nera.

Vittorio Missoni, Paolo Tarabini, Gianni Versace, Nicola Trussardi e Alexander McQueen, questi i nomi di chi si era guadagnato un posto d’onore nel fashion system, uomini e stilisti accomunati da un tragico destino che ha spezzato i loro sogni e le loro stesse vite. Ripercorriamo le loro storie.

La maledizione della moda e le tragedie che hanno colpito il fashion system

Non è tutto oro quel che luccica. E questo vale anche per il dorato mondo della moda,  spesso funestato da tragici eventi. Se sia colpa di uno stile di vita troppo avventuroso, o di un destino particolarmente crudele non possiamo saperlo, quello che è certo è che sul fashion system sembra essersi scagliata una maledizione che ha mietuto tra le vittime alcune delle personalità più celebri e di successo del settore.

Stilisti coinvolti in incidenti tragici e drammatici, avvenuti sulla soglia di casa o lontano da questa, mentre viaggiavano alla ricerca di atmosfere esotiche. Eppure, nonostante gli anni siano trascorsi e ai loro nomi si sono susseguiti quelli di altri personaggi iconici del settore, le loro storie non si possono dimenticare.

4 gennaio 2013, la tragica morte di Vittorio Missoni

Sono passati anni dalla tragica scomparsa di Vittorio Missoni, stilista, dirigente e amministratore delegato dell’omonima azienda fondata del 1953 dai genitori. Cosa sia successo davvero quel giorno del 4 gennaio del 2013 nessuno lo sa, quello che invece sanno tutti è che il mondo ha dovuto dire addio a una delle più brillanti personalità del mondo della moda.

Vittorio si trovava a bordo di un aeroplano privato, un vecchio Britten-Norman Islander YV-2615, in volo sulle paradisiache isole di Los Roques a Caracas insieme a sua moglie Maurizia e a due amici, Elda Scalvenzi e Guido Foresti, quando all’improvviso il velivolo scomparì nel nulla. Dopo mesi di ricerche incessanti e inconcludenti, il 17 ottobre del 2013 il relitto dell’aereo fu ritrovato nelle acque dell’arcipelago con a bordo i corpi ormai senza vita dei dispersi.

Paolo Tarabini, ucciso da un rinoceronte durante una battuta di caccia

Correva l’anno 2006 quando sulle pagine della cronaca nazionale si parlava della morte di un uomo avvenuta durante una vacanza in Africa. Non si trattava di una persona sconosciuta, almeno nel mondo del fashion system, ma di Paolo Tarabini, capo dell’azienda Bluemarine e marito della stilista Anna Molinari.

È successo tutto durante un viaggio in Africa. L’imprenditore, in occasione di una battuta di caccia nello Zimbabwe, è stato ferito mortalmente da un rinoceronte perdendo la vita all’età di 67 anni.

L’omicidio di Maurizio Gucci

Siamo nel pieno degli anni ’90, quelli popolati da copertine patinate, musica dance e ribellione. Sono gli anni in cui Patrizia Reggiani, conosciuta da tutti come Lady Gucci, inizia a covare rancore, gelosia e rabbia nei confronti di suo marito, presidente e azionista di maggioranza di una delle case di moda più famose in Italia e nel mondo.

Nutrita dall’odio nei confronti dell’ormai ex coniuge, la signora Gucci mette a punto il piano ideato per uccidere suo marito. Entrata in contatto con Pina Auriemma, ufficialmente “tuttofare” di Patrizia Reggiani, riesce a organizzare l’omicidio perfetto. Tre colpi di pistola, uno al gluteo, l’altro alla spalle e l’ultimo, decisivo e crudele, alla tempia, stroncano per sempre la vita di Maurizio Gucci.

Gianni Versace: l’addio al Re della moda

Il 27 aprile del 1997, Andrew Cunanan impugna un martello per uccidere un uomo, suo amico e amante. Quello, in realtà, sarà solo il primo delle sue vittime, tra le quali anche Gianni Versace.  La follia omicida del giovane, che durò 90 giorni in tutto, si concluse proprio a Miami, dove il serial killer si rifugiò per sfuggire alla polizia, proprio lì dove viveva uno degli stilisti più famosi e apprezzati del mondo: Gianni Versace.

Con due colpi di pistola Cunanan spara allo stilista sull’uscio della sua abitazione a Miami Beach. Soccorso dal suo compagno, Antonio D’Amico e dal suo amico Lázaro Quintana, viene portato subito in ospedale, ma non ce la fa. Gianni Versace muore il 15 luglio del 1997 .

La maledizione di Nicola e Francesco Trussardi

Negli anni ’90 la serie di disgrazie non era ancora finita per gli artefici del successo della moda italiana nel mondo. In una notte di aprile del 1999 lo stilista Nicola Trussardi, a bordo di una Mercedes, si schiantò contro il guardrail della Milano-Bergamo, morendo pochi giorni dopo in ospedale.

Quattro anni dopo, come una maledizione già scritta, al figlio Francesco toccò  la medesima sorte  questa volt però a a bordo di una Ferrari. Trusssardi jr. morì sul colpo dopo essersi schiantato contro un palo della luce.

Il suicidio di Alexander McQueen

Nella lunga catena di tragedie non manca infine un suicidio, quello del grande e indimenticabile Alexander McQueen. Con una carriera di successo alle spalle, che gli aveva regalato premi e riconoscimenti, era ormai considerato uno dei più geniali stilisti britannici.

Eppure il successo, il riconoscimento e la fama non erano bastati a cancellare un dolore che il giovane si portava dentro da tanto, troppo tempo. E alla fine, poco dopo la morte di sua madre, Alexander McQueen decise di morire. Fu trovato morto impiccato nella sua casa di Londra l’11 febbraio 2010, a soli 40 anni.

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