Morta Ira von Fürstenberg, la Principessa di casa Agnelli icona anni ’60

Ira von Fürstenberg si è spenta all'età di 83 anni (quasi 84) dopo una lunga e travagliata vita da vera icona del cinema e della moda, dagli anni '60 in poi

Pubblicato: 19 Febbraio 2024 21:15

Nicoletta Fersini

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Ira von Fürstenberg è morta all’età di 83 anni. La sua è stata una vita del tutto particolare, di quelle che noi “comuni mortali” immaginiamo leggendo le riviste di gossip. Al secolo Sua Altezza Serenissima Virginia Carolina Theresa Pancrazia Galdina zu Fürstenberg, la celebre icona del cinema e della moda anni ’60 – erano le sue più grandi passioni – era nata in una famiglia nobile dal primo matrimonio di Clara Agnelli, sorella di Gianni, e del Principe tedesco Tassilo von Fürstenberg. Denaro, lusso, potere ma anche scandali e dolore.

Le origini nobili della nipote di Gianni Agnelli

Nata a Roma il 17 aprile del 1940, fra poco meno di un mese avrebbe compiuto 84 anni. Di Ira von Fürstenberg – conosciuta come Ira Fürstenberg – restano le memorie di una vita particolare, iniziata in una famiglia nobile e potente. La celebre attrice e designer di moda era, infatti, la figlia di Clara Agnelli (sorella dell’Avvocato Gianni) e del primo marito, il Principe tedesco Tassilo von Fürstenberg. La nonna paterna apparteneva alla famiglia più ricca d’Ungheria e il nonno aveva ricoperto il prestigioso ruolo di ambasciatore dell’Imperatore Francesco Giuseppe.

Il primo “scandaloso” matrimonio a 15 anni

Al secolo Virginia Carolina Theresa Pancrazia Galdina zu Fürstenberg, la bella Ira è stata protagonista di un matrimonio “scandaloso” quando, a soli 15 anni, ha sposato Alfonso di Hohenlohe -Langenburg in una sontuosa cerimonia celebrata a Venezia. Ci volle una speciale dispensa papale affinché avessero il permesso di celebrare le nozze, vista la sua giovanissima età. Non a caso era stata soprannominata la “sposa bambina”.

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Ira von Fürstenberg sul set cinematografico

Un evento mondano di proporzioni enormi – durò per ben 16 giorni – in seguito al quale Ira Fürstenberg si è trasferita in Messico insieme al primo marito, che nel frattempo si occupava lì dello stabilimento Volkswagen del quale la famiglia era azionista. Da questo primo matrimonio sono nati il primo figlio, Christoph, e il secondogenito Hubertus, ma la relazione durò meno del previsto: Ira e Alfonso hanno divorziato nel 1960, per poi ottenere l’annullamento delle nozze nel 1969.

Il secondo matrimonio con Baby Pignatari

Se il primo matrimonio era stato condito dallo scandalo dell’età, il secondo non fu da meno. Ira Fürstenberg ha conosciuto il celebre playboy Francisco “Baby” Pignatari, nipote del conte Francesco Matarazzo che era considerato ai tempi il più ricco uomo di tutto il Brasile, quando ancora era sposata con Alfonso di Hohenlohe.

Baby Pignatari non aveva seguito le orme del nonno, preferendo dedicarsi a una vita all’insegna degli eccessi e sempre al centro delle cronache rosa, e aveva avuto tante donne. Ma l’incontro con la Fürstenberg fu fatale. Al punto che, per via della relazione “fedifraga”, il primo marito sporse denuncia per adulterio che ai tempi era reato penale (per le donne, non per gli uomini). Dopo una lunga battaglia – nel mezzo della quale si consumò anche un inseguimento della polizia – alla fine Ira riuscì a ottenere un accordo col primo marito evitando il carcere ma concedendogli la custodia dei due figli.

Ira Fürstenberg e Baby Pignatari si sono sposati, poi, nel gennaio 1961 ma il matrimonio è durato poco. La coppia si è separata nel 1964, dopo le continue pressioni di lui che mal sopportava l’attaccamento di lei ai due figli, a suo dire eccessivo.

Ira von Fürstenberg, icona del cinema e della moda anni ’60

Al di là dei matrimoni naufragati e delle relazioni travagliate con i rispettivi mariti, Ira von Fürstenberg è stata una socialite famosissima nel mondo, considerata una delle donne più belle della sua generazione. Inevitabile che il mondo del cinema si accorgesse di questa bellezza sottile e raffinata: il primo a proporle un ruolo in un film fu il produttore Dino de Laurentis.

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Ira von Fürstenberg icona di moda

Così dagli anni ’60 in poi la splendida Ira ha intrapreso la sua carriera da attrice, girando in poco meno di un ventennio pellicole famose, diretta da registi del calibro di Antonio Lattuada e Mauro Bolognini, ma anche Luciano Salce per il quale interpretò un ruolo nel celeberrimo Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue del 1969 con il grande Alberto Sordi. È noto, tra l’altro, che le venne proposto il ruolo di Barbarella ma che declinò l’invito, decretando così il successo della giovanissima Jane Fonda.

Non solo cinema, nella vita di Ira ha giocato un ruolo importantissimo anche la moda, di cui era grande appassionata. Ha collaborato spesso con Diane Vreeland, giornalista e redattrice di Vogue, diventando protagonista di alcuni scatti epocali che hanno fatto la storia, immortalata da giganti del calibro di Helmut Newton. La Fürstenberg ha anche fatto comparsa in TV, conducendo un Festival di Sanremo nel 1970 con Enrico Maria Salerno e Nuccio Costa, e non ha mai smesso di dedicarsi al suo negozio di antiquariato nel suo negozio a Ginevra.

Il grande dolore per la perdita del figlio Christoph

La vita di Ira von Furstenberg è stata costellata di grandi successi, un’esistenza vissuta nel lusso ma anche tra relazioni che spesso non hanno avuto un buon corso. Ma se c’è un dolore, il più grande, è stato quello per la perdita del figlio Christoph von Hohenlohe, il suo primogenito.

Come riportavano le cronache del tempo, “Kiko” – questo il suo soprannome – è morto nel 2006 mentre era in carcere a Bangkok, detenuto con l’accusa di aver falsificato il visto di soggiorno. Aveva 50 anni e la sua prematura scomparsa, avvenuta presumibilmente per arresto cardiaco, ha sconvolto profondamente la madre: “Me l’hanno ucciso”, aveva affermato mentre cercava di riportare le spoglie del figlio a casa. Dopo mesi altrettanto travagliati nei quali con amici potenti e avvocati aveva fatto di tutto pur di tirarlo fuori da quella spoglia prigione, mentre era rinchiuso insieme ad altri 40 detenuti, solo e umiliato.

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