Le bracciate che si allungano con tecnica ed efficacia verso il bordo, le gambe che battano veloci, la fatica che non si sente, perché il traguardo è là, alla portata, ma va toccato per primi.
Siamo ad Atene, ai Giochi Olimpici del 2004 e in vasca – per i 200 stile libero – ci sono dei veri e propri mostri sacri del nuoto mondiale: i loro nomi sono Ian Thorpe, Michael Phelps e Pieter van den Hoogenband. Vince il primo, soprannominato Thorpedo, uno dei più grandi di sempre.
E quella è stata definita la gara del secolo.
Ma chi è Ian Thorpe? Ormai ex nuotatore australiano, nel corso della sua carriera ha fatto incetta di premi e ha bruciato record, ben 22 dal 1998 al 2002. Ma si è anche messo alla prova, gareggiando in distanze differenti. Un uomo, un atleta, un mito. La sua storia.
Indice
Ian Thorpe, la vita del campione
È il 13 ottobre del 1982 quando a Sydney, in Australia, nasce colui che in pochi anni diventerà uno dei campioni di nuoto più amati di tutti i tempi: Ian Thorpe.
E forse il talento è scritto nel suo DNA visto che nasce in una famiglia di sportivi, mentre è casuale la scelta del nuoto, che inizia a praticare a soli cinque anni, mentre a sette fa le prime gare. E si distingue, fa incetta di premi alle competizioni a cui prende parte, ottiene ottimi risultati e a soli 14 anni viene selezionato dalla squadra australiana. Nel 1988 prende parte ai Campionati Mondiali di Perth dove vince due ori: nei 400 metri stile libero e nella 4X200 stile libero e da quel momento i podi si moltiplicano.
Difficile sintetizzare il grande palmares del campione, ma basti sapere che ha preso parte a diverse Olimpiadi e numerosi Mondiali: i Giochi di Sydney del 2000, quando ha vinto tre ori e due argenti, mentre ai Mondiali di Fukuoka del 2001 sale per ben sei volte sul gradino più alto del podio, a quelli di Barcellona del 2003 sono tre gli ori, seguiti da un argento e un bronzo. E poi i Giochi Olimpici di Atene 2004 dove, con la vittoria quella che è stata definita la gara del secolo, gli ori sono due, uno l’argento e uno il bronzo.
Vittorie, ma anche momenti più difficili come quando ha deciso di dare l’addio alle vasche. Quello che resta è senza dubbio il curriculum sportivo di uno degli atleti migliori di sempre, tra i più medagliati della storia del nuoto. Ed è stato un privilegio per tutti coloro che le sue gare le hanno viste in diretta sentire l’emozione, provare il brivido della bracciata, mentre in vasca c’erano alcuni dei campioni migliori di sempre.
Il ritiro dal nuoto
Si chiudono le Olimpiadi del 2004 ad Atene e Ian Thorpe, dopo tantissimi anni dedicati all’agonismo, non decide di smettere ma forse di rallentare sì e di dedicarsi ai 100 metri. Problemi di salute lo frenano a questo si aggiunge uno trasferimento negli USA. È nel 2006, il 21 novembre, che arriva l’annuncio, quello difficile per ogni persona che ha dedicato la propria vita allo sport: il ritiro.
Lo ha fatto con una conferenza stampa durante la quale ha parlato di decisione “sofferta”. Si legge su Il Corriere della Sera: “Sono stato catapultato sulla ribalta internazionale che ero ancora un ragazzo – aveva detto -: ho ottenuto il massimo che si poteva ottenere da questo sport. Ora però devo pensare ad una nuova fase. Il nuoto per me era diventato una coperta che dava sicurezza. Ma adesso nella mia vita devo dare priorità anche ad altre cose. Ho avuto una grandissima carriera. Forse a molti questo potrebbe non sembrare il momento migliore per un ritiro. Però è il mio momento”.
C’è stato un tentativo di ritorno alle competizioni internazionali nel 2011, quando ha provato a gareggiare in vista delle Olimpiadi di Londra 2012 a cui, però, non è andato.
Ian Thorpe e cosa c’entra con le Torri Gemelle
Nessuno potrà mai dimenticare l’11 settembre del 2001 quando un attacco terroristico ha colpito l’America in più luoghi, compresa la Grande Mela. Quella mattina infatti due aerei si sono schiantati sulle Torri Gemelle lasciando dietro di sé una scia di morti.
Quel giorno sui grattacieli, fino a quel momento tra i simboli di New York, doveva esserci anche Ian Thorpe ed è stato un semplice caso a salvargli la vita: aveva lasciato la macchina fotografica in hotel ed era tornato indietro a prenderla. Uno di quei gesti insignificanti che capitano centinaia di volte nel corso di un’esistenza e che per lui hanno fatto una differenza enorme tra la vita e la morte.
Le caratteristiche fisiche di Ian Thorpe
Un fisico davvero imponente, quello dell’ex nuotatore australiano Ian Thorpe. A quanto pare, è alto 1,95 e pesa circa 95 chilogrammi. Ma sono i suoi piedi ad avere una misura davvero impressionante: le scarpe che calza, infatti, sono numero 51.
La malattia
Ian Thorpe da piccolo soffriva di un’allergia al cloro, che quando era un bambino ne aveva fermato per un po’ le gare: infatti ha potuto iniziare le competizioni a sette anni e, pare, le prime volte ha dovuto nuotare con la testa fuori dall’acqua.
Successivamente ha superato questa problematica ma ne sono arrivate altre. Ha raccontato di aver dovuto fare i conti con la salute mentale, si legge su un articolo di qualche anno fa dell’Huffpost: “Sono una persona che ha lottato con problemi di salute mentale fin da quando ero adolescente. Dall’esterno, molti non avrebbero visto il mio dolore né sarebbero stati in grado di relazionarsi con la lotta a volte quotidiana che stavo affrontando”.
Dove seguire Ian Thorpe: il suo profilo Instagram
Ian Thorpe ha un profilo molto attivo su Instagram dove racconta la sua quotidianità e gli impegni professionali, come quelli che lo vedono al lavoro in trasmissioni televisive popolari in Australia.
Un campione, uno di quelli che lasciano il segno: l’ex nuotatore ha scritto la storia del nuoto mondiale, come hanno fatto anche Federica Pellegrini o l’americano Michael Phleps, solo per citare alcuni nomi.
Un gigante, che con le sue bracciate, la sua determinazione e la velocità ha emozionato tutto il mondo. Una vasca dopo l’altra.