Lo chiamiamo capodanno cinese, perché in effetti è una delle feste più sentite e importanti per il Paese, ma i suoi nomi ufficiali sono Festa di primavera – perché segna la fine dell’inverno e l’inizio della stagione della rinascita – e Capodanno lunare. La sostanza non cambia però, perché è con questa celebrazione che si aprono le danze per salutare il vecchio anno e dare il benvenuto a quello nuovo seguendo le regole del calendario cinese.
Corea, Mongolia, Singapore, Nepal e Vietnam: questi sono solo alcuni dei Paesi che portano in scena la Festa di primavera, oltre la Cina, ovviamente, ma non sono gli unici. Le comunità cinesi sparse per il globo, infatti, hanno portato i festeggiamenti in tutto il mondo affascinando popoli lontani e vicini, e pure noi italiani.
Ma quando inizia il Capodanno cinese? Quali sono le sue origini e le tradizioni? Scopriamolo insieme.
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Capodanno cinese 2024: le date
Come abbiamo anticipato, il Capodanno lunare è basato sul calendario cinese. Solitamente si festeggia tra il 21 gennaio e il 20 febbraio, ma non cade mai nello stesso giorno. Nel calendario lunisolare in uso nel Paese, infatti, i mesi si contano con il novilunio e il nuovo anno coincide sempre con la seconda Luna nuova che si verifica dopo ogni solstizio d’inverno. Quest’anno, il Capodanno cinese ha inizio sabato 10 febbraio.
Si tratta di una festa affascinante che, negli anni, ha incuriosito cittadini di tutto il mondo (Nelle grandi città come Roma e Milano si organizzano numerose manifestazioni dove tutti sono invitati a partecipare), non solo per le tradizioni antiche che vengono portate in scena e per le leggende che ne narrano le origini, ma anche perché l’inizio dell’anno è direttamente collegato all’astrologia cinese.
Ogni anno, infatti, è dedicato a un determinato animale che andrà a identificare il segno personale. Chi nascerà nel 2024, quindi, apparterrà al segno del Drago.
Nian, il mostro delle origini
Antico e misterioso, il Capodanno lunare affonda le sue origini in una leggenda davvero suggestiva legata a un mostro. Il suo nome era Nian ed era un essere spaventoso, con la testa di un leone, che viveva nel Paese in tempi remoti, e che si nutriva di esseri umani. Secondo la mitologia cinese il mostro si presentava ogni 12 mesi incutendo timore e spavento. Per sfuggire a lui, e alla sua dieta umana, le popolazioni del territorio trovarono il modo per spaventarlo. Pare infatti che Nian fosse particolarmente avverso al colore rosso e ai rumori.
Da quel momento, e per secoli, i cittadini si riunirono tra le strade ogni 12 mesi, muniti di strumenti musicali, fuochi d’artificio e oggetti rossi per proteggersi dalla sua furia. L’eredità di questa tradizione leggendaria si è perpetuata fino a oggi diventando il simbolo dei festeggiamenti del Capodanno cinese. I canti, i fuochi e i rumori, per esempio, l’utilizzo del colore rosso come porta fortuna, ma anche la rituale Danza del leone che vede sfilare tra le strade proprio la rappresentazione del Nian.
Tradizioni e festeggiamenti
A differenza del nostro Capodanno, la Festa di primavera dura ben due settimane. Un periodo di tempo in cui i cittadini, vicini o lontani, si dedicano ai preparativi e ai rituali. È durante questi giorni che migliaia di persone si mettono in viaggio per raggiungere la terra che gli ha dato i natali, quando è possibile, per festeggiare insieme ai parenti, alla famiglia e agli amici.
Il momento più sentito è sicuramente quello della vigilia, quando le persone si incontrano nelle case addobbate a festa vestite di rosso, come la tradizione vuole. Ma anche nei giorni precedenti ci sono tutta una serie di rituali da osservare e da condividere.
Prima della vigilia del nuovo anno, infatti, ci si dedica alla pulizia della casa. Si tratta di un rito molto sentito che ha un significato ben preciso: eliminare la sfortuna e la negatività e lasciare andare il passato per fare spazio al nuovo. Anche gli addobbi e le decorazioni sono un obbligo nelle case cinesi e sono rigorosamente rosse, un colore che come abbiamo visto è legato direttamente alle origini della festa.
Durante la sera della vigilia tutti si riuniscono nelle case per celebrare la fine e l’inizio con ricette e piatti della tradizione, come il Nian gao, che è un dolce di riso, o lo Jiaozi, un tipo di raviolo cinese, mentre il primo giorno del nuovo anno ci si dedica all’accoglienza della fortuna e delle divinità legate al Cielo e alla Terra, facendo visita ai parenti più stretti prima di andare a festeggiare in strada. In questo giorno, infatti, c’è la celebre danza del Leone, la sfilata tradizionale che culmina con i fuochi d’artificio.
In questi giorni si consegnano i regali, sempre consegnati in una busta rossa. La tradizione è quella di donare dei soldi, monete o banconote, sempre in numero pari.
Un altro evento, tanto atteso quanto sentito, è il Yuánxiāo jié, più conosciuto come Festival delle Lanterne. L’evento, che vede la partecipazione di tutti e che culmina con sfilate di lanterne colorate, consacra la fine di tutte le festività legate al Capodanno lunare.
L’anno del Drago
Come abbiamo anticipato, il Capodanno lunare quest’anno cade il 10 febbraio. Saranno 16, in totale, i giorni dedicati alla festa: dal 9, giorno della vigilia, e fino al 24 febbraio del 24. Le celebrazioni daranno il via all’anno del Drago Verde o di Legno che dominerà fino al 28 gennaio del 2025. Il prossimo ci sarà nel 2036, ma in quel caso si vivrà sotto al Drago di fuoco. Ogni 12 anni, infatti, l’animale simbolo viene associato a uno dei cinque elementi naturali che sono metallo, acqua, fuoco, legno e terra.
Ma cosa rappresenta il Drago di Legno? Simbolo di prosperità, di potenza e di risveglio, l’animale è storicamente associato ai sovrani che hanno fatto la storia. Il suo significato è prezioso per i cittadini che, da sempre, lo considerano un amuleto porta fortuna capace di proteggere dagli spiriti malvagi. Il Drago di Legno, inoltre, è strettamente collegato alla Terra e, di conseguenza, alle caratteristiche di energia, forza e nobiltà.
Secondo l’astrologia cinese, i nati sotto il segno del Drago di Legno, tra i quali rientrano anche quelli del 1988, del 2000 e del 2012, sono persone intraprendenti, coraggiose e ambiziose, oneste e generose destinate a diventare leader.