Roberta Capua: “Così mi proteggo dai tumori. Sanremo? Amoroso sul podio”

Tornano le Arance della Salute e Roberta Capua, ambassador AIRC, ci racconta come fa prevenzione contro il cancro, ma anche di Sanremo

Pubblicato: 26 Gennaio 2024 15:44

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Roberta Capua, raffinata conduttrice televisiva, Miss Italia 1986 e ambassador AIRC, è da sempre attenta al benessere e alla salute che inizia con piccoli gesti quotidiani, dalla corretta alimentazione all’attività fisica.

In occasione della nuova edizione delle Arance della Salute di Fondazione AIRC, che tornano il 27 gennaio nelle piazze d’Italia, Roberta Capua ci spiega l’importanza della prevenzione e della ricerca nella lotta contro i tumori, raccontandoci come lei stessa mette in pratica quello stile di vita sano che aiuta a proteggerci dalla malattia. E ci rivela anche il suo pronostico per Sanremo 2024.

Come è nata la sua collaborazione con AIRC e in cosa consiste?
È una collaborazione nata tantissimi anni fa, più di 20. Tutto ha origine dal mio lavoro di conduttrice, perché AIRC è da sempre presente nelle trasmissioni  Rai che Mediaset. Nel corso del tempo questa collaborazione si è evoluta, sono diventata infatti la loro ambassador  proprio lo scorso anno per le Arance della Salute, sono stata la madrina del Nastro Rosa quando abbiamo acceso insieme a Estée Lauder company il Maschio Angioino a Napoli, che è la mia città.
Quindi diciamo che quello con AIRC è un rapporto lungo e costante nel tempo, perché credo moltissimo nella nell’importanza della ricerca e se solo posso dare un piccolissimo contributo, lo faccio sempre molto molto volentieri.

Ha parlato delle Arance della Salute, quanto è importante prestare attenzione all’alimentazione per prevenire i tumori?
Ormai lo sappiamo tutti: i tre cardini fondamentali della prevenzione sono  i controlli di prevenzione, l’alimentazione e l’attività fisica. Lo stile di vita conta tantissimo: non fumare, limitare il consumo di alcol, un’alimentazione corretta. In tal senso, le arance rappresentano proprio lo strumento ideale per per la prevenzione a tavola. La frutta la verdura sono fondamentali.

Tra l’altro lei è una cuoca bravissima, che cosa non manca mai sulla sua tavola?
A parte la frutta e la verdura, un ingrediente che è molto facile e versatile sono le uova. Nel mio frigo non mancano mai, perché si possono interpretare in 1000 modi e appunto trovo che siano un ingrediente molto molto versatile.

Qual è il suo piatto preferito?
Il mio piatto preferito è la parmigiana di melanzane.

Fonte: Roberto Gottardo
Roberta Capua, ambassador AIRC per le Arance della Salute

Per citare la rubrica che lei conduceva, come si fa ad essere belli dentro e belli fuori?
Eh, riuscire a coniugare il benessere interiore ed esteriore è possibile partendo proprio da quello che dicevamo prima della prevenzione, dello stile di vita, anche quello psicologico, che spesso viene sottovalutato e che invece è molto molto importante. Quindi è un cocktail di cose che se riescono a incasellarsi tutte, ci rendono belli dentro e belli fuori.
Ma tornando ad AIRC e all’esigenza della prevenzione, non ci dimentichiamo che la ricerca è fondamentale e che in questi anni ha veramente ha avuto un impulso straordinario. Per esempio se parliamo di tumori femminili, come quello al seno, c’è stato veramente un impulso importantissimo che ha aiutato tantissime donne ad ottenere una diagnosi positiva dopo 5 anni, perché le cure sono sempre più efficaci. Resta comunque fondamentale la diagnosi precoce. Diciamolo di nuovo: prevenzione, prevenzione, prevenzione. Noi donne siamo un po’ più abituate, rispetto agli uomini, a fare i controlli annuali, come il pap test e la mammografia. Anche gli uomini però devono incominciare ad imparare ad entrare in una routine di prevenzione per quelli che sono i tumori maschili.

Lei come fa a prevenzione?
Io faccio tutti i controlli annuali, appunto mammografia, ecografia del seno, pap test, il sangue occulto nelle feci e adesso che ho 55 anni mi appresto a fare una colonscopia che non ho ancora mai fatto.

Cambiano proprio discorso nel 2022 ha condotto il PrimaFestival, quest’anno seguirà Sanremo?
Sempre, in primissima fila. Quest’anno dal divano di casa ma assolutamente sì, è un evento imprescindibile e non non si può non seguire.

Ha qualche cantante favorito?
Secondo me sul podio ci sarà Alessandra Amoroso.

L’importanza della prevenzione contro i tumori

Numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia di uno stile di vita sano per ridurre il rischio di cancro. Fino al 40% dei nuovi casi di tumore è potenzialmente prevenibile o più curabile quando si agisce sui fattori di rischio modificabili: non fumare, fare attività fisica, scegliere un’alimentazione sana ed equilibrata, aderire agli screening raccomandati per la diagnosi precoce.

Alcuni dati sulla popolazione residente in Italia hanno mostrato che un terzo circa degli adulti ha fattori di rischio per lo sviluppo di un cancro. Il 33% circa delle persone è in sovrappeso e il 10% obeso, il 31% è sedentario e il 24% fuma. I numeri più preoccupanti riguardano i bambini in età scolare: il 39% circa è in sovrappeso e, di questi, il 17% è obeso. Si tratta di numeri tra i più alti in Europa, dovuti principalmente a un’insufficiente attività fisica e a un’alimentazione che si è allontanata dai principi della dieta mediterranea. Per questo AIRC invita tutti ad agire in prima persona, adottando abitudini più sane e sostenendo la ricerca per prevenire sempre più tumori, diagnosticare precocemente la malattia e curare sempre sempre meglio tutti i tipi di cancro.

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Torino e di IFOM, l’Istituto di oncologia molecolare di Fondazione AIRC guidato da Alberto Bardelli, ha scoperto che una particolare tossina batterica, chiamata colibactina e presente in alcuni tumori intestinali, è in grado di addestrare il cancro a resistere alle cure. I risultati dello studio, pubblicati in questi giorni sulla rivista Cell Reports Medicine, contribuiscono a comprendere perché alcuni tumori al colon-retto non rispondono alla chemioterapia. Possono inoltre fornire le basi per selezionare i trattamenti più idonei a ciascun paziente.

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