Monica Dugo è tra le protagoniste della nuovissima serie Libera, in onda il martedì in prima serata su Rai 1. Sono bastate poche puntate per decretarne il successo, tanto da aspettare con ansia l’episodio successivo per capire come si sviluppa la trama.
Monica Dugo interpreta Isabella, la sorella di Libera, interpretata da Lunetta Savino, una giudice integerrima che, per risolvere una dolorosa vicenda familiare, si unisce a un criminale da strapazzo (Matteo Martari) per compiere un’indagine segreta e rocambolesca. Isabella, un personaggio complesso, sfaccettato, è sempre al fianco di Libera, portando un tocco di leggerezza in una storia segnata dal dolore.
La Dugo ci ha raccontato del set straordinario di Libera, del suo rapporto con Lunetta Savino e Matteo Martari e di come una seconda stagione ci starebbe tutta.
Ci racconti di Isabella, il personaggio che interpreti nella fiction Libera. Com’è la sorella di Libera e qual è il loro rapporto?
Isabella è solare, calorosa e profondamente legata alla famiglia. Non ha esitato a lasciare la Sicilia per stare accanto a Libera dopo la perdita della figlia Bianca e la separazione dal marito. È un personaggio che cerca di tirare su Libera, di darle un po’ di leggerezza, ma senza dimenticare il dolore che condividono. Anche se non lo citano sempre, l’ombra di quella perdita c’è e le unisce in un legame profondo. Isabella, pur cercando di portare ottimismo, è segnata anche lei da questa malinconia. E questo è un aspetto che abbiamo voluto esplorare, perché rende il personaggio più umano e vicino alla realtà. Poi anche la fine del matrimonio di Libera, l’ha segnata. Isabella ha visto andare in frantumi la famiglia ideale che Libera si era creata e questo ha fatto in modo che Isabella, una famiglia, non se l’è mai creata.
Hai menzionato la Sicilia, tua terra d’origine. Quanto la cultura siciliana ha influenzato il personaggio di Isabella?
Tantissimo. La Sicilia è sinonimo di famiglia e valori radicati. Isabella incarna proprio questo attaccamento alla famiglia, unito alla difficoltà di accettare fratture come la separazione di Libera dal marito o la perdita della figlia. Questi elementi sono profondamente legati alla cultura siciliana, dove la famiglia è un pilastro fondamentale.
Possiamo dire che Isabella rappresenta l’aspetto più leggero nella vita di Libera?
Sì, assolutamente. Isabella cerca di risvegliare qualcosa in Libera, che ha sempre avuto un forte senso di responsabilità, anche in quanto sorella maggiore. Isabella, invece, è più libera, meno legata ai doveri, e prova a trasmettere un po’ di questa leggerezza. Ma c’è sempre quella malinconia di fondo che le lega, una connessione emotiva che non si spezza.
Che rapporto ha Isabella con sua nipote Clara, figlia di Bianca?
Isabella è completamente innamorata della nipote, ha un rapporto quasi da madre-figlia con lei. Per Isabella, la nipote è come se fosse la figlia che non ha mai avuto. Questo amore le permette di avere un legame più amichevole rispetto a Libera, che inevitabilmente si porta dietro il peso delle responsabilità. Tuttavia, la nipote è molto riservata, perfetta in tante cose, ma a volte anche troppo chiusa. Isabella cerca di coccolarla e di essere un supporto emotivo per lei.
Isabella sostiene Libera nella ricerca della verità sulla morte della figlia?
Assolutamente sì. Isabella ha un senso di giustizia molto forte, forse meno vincolato dalle regole rispetto a Libera. È disposta a fare tutto il necessario per arrivare alla verità. Il suo approccio è più diretto, anche impulsivo: non ha filtri e sarebbe pronta a prendere decisioni drastiche pur di scoprire cosa è successo davvero.
Con Lunetta Savino, che interpreta Libera, vi conoscevate già. Com’è stato lavorare con lei?
Sì, c’eravamo già incrociate sul set di un film bellissimo, Il figlio della Luna. E poi ci siamo ritrovate anche a qualche festa, C’è stata sempre simpatia tra noi. Sul set di Libera con Lunetta si è creata un’affinità fraterna. Lei mi ha aiutata tantissimo. È un’attrice instancabile, sempre proiettata al futuro, pronta a provare e riprovare ogni scena. Mi ha stimolata tantissimo sul set, anche perché venivo da un progetto come regista e tornare a fare l’attrice è stato un lusso, ero rilassata e divertita perché dovevo pensare solo alle battute. Mentre Lunetta, nonostante fosse solo attrice, aveva la mente da regista. Con Lunetta ho trovato una collega generosa e stimolante, capace di tirare fuori il meglio dalle persone con cui lavora.
Invece con Matteo Martari come è andata?
Lui è un ragazzo molto riservato, ma è assoluta simpatia. Anche lui è come me Sagittario e ho molto scherzato con lui su questa cosa [ride ndr]. Matteo è stata una sorpresa, sembra un duro e invece è molto simpatico, molto sciolto. Lui è sempre stato il figo della situazione. Ognuno aveva un ruolo in quel set. Io ero la giovane e lui era il figo, tutte erano innamorate di lui [ride ndr].
Libera sta avendo un grandissimo successo di pubblico, pensi ci sarà una seconda stagione?
Mi auguro di sì. Libera merita di continuare, perché è stata una scommessa coraggiosa della Rai con sceneggiatura e produzione originali, nel senso che non è stata tratta da libri di successo né è un remake.
Poi i personaggi, la trama si prestano per raccontare moltissime altre storie. Varrebbe la pena approfondire cosa accade in tribunale o le vicende di questa famiglia tutta al femminile. Quindi incrociamo le dita perché ci sia un seguito, anche se la vicenda di Bianca si esaurisce in questa prima stagione.
Stai lavorando a qualcosa di nuovo come attrice?
Sì, sto terminando le riprese di Imma Tataranni 4. È un set che per me è come una seconda famiglia, e sono felicissima di farne parte. Spero che anche con Libera accada la stessa cosa e che ci sia una seconda stagione: il potenziale narrativo è enorme e ci sono tante storie ancora da raccontare.
Hai accennato al tuo ruolo da regista. Hai in cantiere nuovi progetti?
Sì, ho scritto un nuovo progetto dopo il mio primo film Come le tartarughe, di cui sono molto fiera. Ora sto cercando i fondi per realizzarlo. È una storia che ha colpito molto chi l’ha letta, e spero di poterla portare presto realizzare. È un percorso impegnativo, ma sono molto positiva.