Eurovision 2023, il vocal coach: “Premio a Mengoni deve renderci fieri”

Il vocal coach Giancarlo Genise commenta per noi l'Eurovision: "La nostra melodia sta tornando veramente a girare nel mondo come lo è stato negli anni passati"

Pubblicato: 14 Maggio 2023 11:14

DiLei

Redazione

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Uno spettacolo incredibile, come ogni, quello messo in scena nella finale dell’Eurovision Song Contest 2023. Anche l’Italia ha brillato, grazie alla pioggia di cristalli di Marco Mengoni e alla sua indimenticabile Due Vite. La manifestazione è stata vinta dalla svedese Loreen e all’italiano è rimasto un meritatissimo quarto posto.

Ora è tempo di bilanci e riflessioni: dopo aver commentato con noi le semifinali che hanno preceduto la resa dei conti di sabato 13 maggio, Giancarlo Genise, uno dei più importanti vocal coach italiani che ha lavorato coi grandi della musica, partecipando anche a importanti eventi e trasmissioni tv che comprendono oltre al Festival di Sanremo e all’Eurovision di Torino anche  All Together NowName That Tune, ci ha spiegato come è andata questa finale e come i due grandi nomi italiani, Marco Mengoni e Mahmood hanno rappresentato il nostro Paese su uno dei palchi più prestigiosi al mondo.

 

Che giudizio dai di questo Eurovision 2023?
L’Eurovision di quest’anno è stato forse un po’ più sottotono rispetto a quello dell’anno scorso. Secondo me l’Eurovision di Torino era molto più mastodontico, anche come palco e come luci. Questo leggermente più debole. Forse però la differenza è che l’anno scorso si basava tanto sugli effetti speciali, i colori e la gioia dello stare insieme. Poi c’era l’emotività derivata dall’inizio della guerra. Quest’anno c’è stata più la voglia di comunicare le emozioni. Questa è la differenza che si percepisce. Da casa si sono sentite le emozioni degli artisti, l’anno scorso non uscivano del tutto.

Fonte: Marco Rimmaudo
Giancarlo Genise

Mengoni vince il Composer Award: meritato?
Direi proprio di sì. La melodia italiana è una melodia che ci invidiano in tutto il mondo e il fatto che abbiano dato il premio a Marco Mengoni per noi italiani dev’essere d’orgoglio e di spunto, perché forse la nostra melodia sta tornando veramente a girare nel mondo come lo è stato negli anni passati, da Laura Pausini e Eros Ramazzotti a Tiziano Ferro. Per un periodo, con l’avvento dell’autotune, con la globalizzazione e con l’idea che bisogna sempre imitare l’estero ci siamo dimenticati di difendere la melodia italiana. In questo caso invece direi che è stra-meritato e dobbiamo esserne più che fieri.

Mahmood che canta Imagine, cosa ne pensi?
Mahmood l’ho trovato palesemente emozionato di interpretare Imagine. Sicuramente un bellissimo messaggio, sempre attuale, non smetterà mai di colpire le anime e i cuori delle persone che l’ascoltano. In qualsiasi modo venga interpretata bene o male quel “uhuh uhuh” viene sempre ricantato e ripreso. Ho trovato bellissimo l’arrangiamento. Sono un po’ titubante solo su una cosa: quando si decide di cambiare la melodia di un brano così famoso e celebre, intoccabile, come si dice a volte, forse il troppo può storpiare: forse qualche notina in meno e lo avrei apprezzato di più. Per quanto ogni nota fosse studiata, forse un po’ troppo, ne avrei preferita qualcuna in meno e una linea melodica un po’ più originale. Lui sicuramente ha interpretato il brano, anche se non precisissimo, ma per la sua emozione. Insomma, è andata.

Fonte: IPA
Loreen

Un tuo commento sulla performance che ha vinto?
È stata la performance più convincente e sono anche contento che abbia vinto Loreen, perché era la più completa come concentrazione, performance, immagine, musica, arrangiamento. Era ipnotica. Assolutamente una vittoria strameritata. Assolutamente lei con una vocalità e una grande presenza scenica in grado di comunicare anche con i gesti oltre che con il suono della voce, quindi una completezza totale, un’artista che di rado si vede. Quindi assolutamente complimenti a lei e alla Svezia.

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