Alessio Boni, il suo Metodo Fenoglio: “La mafia va amata, non avvallata, per debellarla”

Alessio Boni ci racconta il suo maresciallo, protagonista della fiction Rai, "Il Metodo Fenoglio - L'estate fredda", tratta dai romanzi di Gianrico Carofiglio

Pubblicato: 21 Novembre 2023 16:37

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Alessio Boni interpreta il maresciallo dei carabinieri Pietro Fenoglio, protagonista della nuova serie tv Il metodo Fenoglio – L’estate fredda, che va in onda in prima visione tv su Rai 1 lunedì 27 novembre ed è tratta dalla trilogia de Il Maresciallo Fenoglio di Gianrico Carofiglio che firma anche la sceneggiatura, insieme a a Doriana Leondeff, Antonio Leotti e Oliviero Del Papa.

A noi Alessio Boni ha raccontato come ha costruito il suo complesso personaggio e perché dobbiamo assolutamente vedere Il metodo Fenoglio.

Fonte: Ufficio stampa Rai
Alessio Boni è il maresciallo Fenoglio

Come ti sei preparato per interpretare il maresciallo Pietro Fenoglio?
Ho visto un po’ di film, ho parlato moltissimo con Alessandro Casali [regista della fiction ndr] per capire cosa volevamo far arrivare. Ricordo la prima, lunghissima chiamata, quadi un’ora. Ho parlato tantissimo anche con Gianrico [Carofiglio ndr]. Mi sono fatto spiegare anche quello che non aveva scritto e che comunque aveva ipotizzato dietro la storia: chi era la madre di Fenoglio, chi era la sua parentela, il rapporto con il padre che non è scritto e non c’è nemmeno nella fiction. Tutto questo mi ha aiutato a calarmi nel personaggio. Poi ho fatto il poliziotto per 15 mesi durante il servizio militare e ho ancora dei contatti nell’ambiente e ho anche parlato con un carabiniere di Bergamo che mi ha spiegato diverse cose sul loro metodo di lavoro. Certo, Fenoglio fa parte del nucleo operativo, quindi lavora in borghese e la divisa la mette solo in circostanze ufficiali e io stesso ho dovuto scardinare quanto ho imparato perché la fiction era scritta in altro modo. Ma quel rigore, quella lealtà assoluta cui doveva aderire Fenoglio, l’ho lavorata in questo modo.
Per entrare in un personaggio, io voglio vedere tutto quanto lo riguarda e riguarda il suo ambiente, lo assimilo, me lo faccio sedimentare un po’ e dopo trovo il mio personaggio con l’aiuto del costume, della fotografia, della regia, della scrittura, degli attori e mi ci faccio portare dentro. È come entrare in uno spartito, perché ogni lavoro è come una specie di orchestra musicale. Non c’è solo il solista, tutti quanti sono strumentisti, come quello che si fa a teatro leggendo insieme il testo: lavorare singolarmente con tutti.

È stato difficile interpretare il maresciallo Fenoglio?
Sì, è stato difficile interpretarlo, come tanti altri ruoli. Ma in questo caso, è stata per me la prima volta che interpretavo un personaggio così dicotomico. È stato davvero molto interessante.

Fonte: Ufficio stampa Rai
Giulia Bevilacqua e Alessio Boni in “Il metodo Fenoglio”

Che cos’è il metodo Fenoglio, spiegato da Alessio Boni

Durante la conferenza stampa di presentazione de Il metodo Fenoglio – L’estate fredda, coproduzione Rai Fiction – Clemart srl e
con il contributo della Apulia Film Commission, Alessio Boni ha spiegato in cosa consiste il “metodo Fenoglio”. Si tratta di un metodo “contro la violenza”, che è proprio del maresciallo Fenoglio, una figura dicotomica, perché è un carabiniere che ha a che fare con il crimine e i criminali più efferati e ben organizzati, ma è allo stesso tempo un letterato, un uomo che ha studiato. Lui detesta la violenza, “non vorrebbe la pistola, vorrebbe ammanettare tutti senza manette”, sconfiggendo i suoi nemici con la testa, come giocando una partita agli scacchi.

Fonte: Ufficio stampa Rai
Giulia Vecchio e Daniele Mariani in una scena della fiction

Boni, per descrivere il maresciallo Fenoglio che vive e opera nella Bari del 1991, si richiama a Falcone e Borsellino, le cui morti sono raccontate nella fiction, perché è a loro che guarda il suo personaggio per costruire il suo metodo. A Fenoglio interessa conoscere l’essere umano, perché “più lo conosce, più lo mette in saccoccia”.  E richiamandosi ad alcune affermazioni di Falcone e Borsellino, Fenoglio è convinto che “la mafia la devi quasi amare per debellarla, nel senso che la devi conoscere empaticamente, nei meandri. Amarla non avallarla, nel senso di conoscerla per poterla debellare”.

Chi è Pietro Fenoglio, interpretato da Alessio Boni

Piemontese, è un alto maresciallo dei carabinieri in forza al Nucleo Operativo di Bari. Non ama le armi e non ama arrestare le persone, anche se si tratta di una parte inevitabile del suo lavoro. È colto (anche se autodidatta), un lettore appassionato, amante della musica classica, della lirica e della pittura. Questo fa di lui una mosca bianca e suscita un’istintiva diffidenza tra i suoi colleghi. Ne è consapevole e non fa nessuno sforzo per attenuarla. Carabiniere quasi per caso, è figlio di un appuntato e mai avrebbe pensato di seguire le orme paterne. Solo dopo la morte del genitore ha deciso di fare il concorso nell’Arma, sorprendendo anche se stesso con questa scelta e con una contraddizione
con cui farà i conti per tutta la vita. Si è trasferito a Bari ormai da dieci anni quando la storia ha inizio. È lì che ha conosciuto la sua compagna, Serena, con la quale vive un  rapporto appassionato e giocoso, anche se a volte offuscato dai dubbi che Fenoglio trasporta dalla vita professionale alla sua sfera privata.

Fonte: Ufficio stampa Rai
Alessio Boni e Giulia Bevilacqua in “Il Metodo Fenoglio”

Quando vedere Il metodo Fenoglio – L’estate fredda

La prima puntata de Il metodo Fenoglio – L’estate fredda, con Alessio Boni e Giulia Bevilacqua va in onda su Rai 1 in prima serata lunedì 27 novembre, per un totale di quattro appuntamenti.

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