Immaginiamoci una bambina in una grande villa, il naso tra le pagine di un libro, la sete di conoscenza che la porta a studiare, a informarsi, a non volersi fermare pur di colmare la propria mente di storie, saperi, nozioni.
Quella bambina poi è diventata una donna, una tra le penne più efficaci, autentiche ed emozionanti del panorama letterario internazionale. Tanto da essere candidata al Premio Nobel per la letteratura. Quel riconoscimento, poi, non è arrivato ma questo nulla toglie alla grandezza di Marguerite Yourcenar.
Così la conosciamo noi, ma lei all’anagrafe era Marguerite Antoinette Jeanne Marie Ghislaine Cleenewerck de Crayencour. Un nome troppo lungo, complesso e articolato per un’artista. E così, forse, quello pseudonimo che ha scelto per la sua primissima pubblicazione le è rimasto appiccicato addosso, diventando la firma di molti capolavori: da Memorie di Adriano a L’opera al nero, fino all’ultimo romanzo pubblicato postumo Quoi? L’éternité.
C’era una volta una scrittrice, anzi, c’era una volta Marguerite Yourcenar e c’è ancora perché, come tutte le più grandi menti, la sua eredità è eterna.
Marguerite Yourcenar, la bambina che aveva sete di conoscenza
Torniamo da quella bambina china sui libri, che ha iniziato a studiare grazie a tutori privati nell’immensa villa della nonna, nel nord della Francia. Ce la possiamo immaginare Marguerite Yourcenar, possiamo comprendere la sua voglia di sapere, di non fermarsi, di vedere i limiti come opportunità per imparare. Nata l’8 giugno del 1903, cresciuta senza la mamma, che è morta a pochi giorni dal parto, ha dimostrato sin da piccola di aver voglia di imparare. E così ha fatto, con costanza, dedizione e passione.
A soli dieci anni, a quanto pare, sapeva il latino, due anni dopo il greco. Perché? Semplicemente per poter leggere i testi non tradotti. Come dicevamo: un limite è un’opportunità.
Viaggiatrice del mondo e della conoscenza ha dato prova di avere la scrittura che le scorreva nelle vene già da giovanissima. Non stupisce che a 17 anni sia arrivata la prima pubblicazione, si tratta di un libro di poesie. A quel punto la giovane Marguerite si trasferisce a Nizza e regala al mondo i suoi primi pensieri con quello pseudonimo che è stato studiato a tavolino con l’aiuto del padre.
Un’altra data importante nella vita della giovane letterata è quella del 1924, che coincide con un viaggio in Italia. E, come spesso accade quando si superano i confini, è in quel momento che in lei inizia a farsi strada un’intuizione che poi diventerà un capolavoro assoluto dal titolo Memorie di Adriano. In quel viaggio, infatti, visita Villa Adriana e inizia a prendere quegli appunti che poi le saranno utili per il romanzo.
Se si parla di date, allora, va ricordata anche quella del 1937, questa volta siamo a Parigi ed è lì, nella capitale francese, che incontra Grace Frick, la donna che diventerà la sua compagna per tutta una vita, almeno fino a quando il cancro non se la porterà via nel 1979. Viaggi, insegnamento, scrittura: la vita di Marguerite Yourcenar si concentra su diverse traiettorie che non ne sintetizzano l’esistenza, ma che riescono a dare una misura del suo lavoro.
Marguerite Yourcenar, la scrittura, i viaggi e la vita
Torniamo alle date, quelle che segnano degli spartiacque nella vita della scrittrice. Questa volta citiamo il 1939, l’anno in cui Marguerite Yourcenar lascia l’Europa: i venti di guerra la portano al di là dell’oceano, negli Stati Uniti. Lì va a vivere con la compagna, lì insegna anche letteratura francese e storia dell’arte. Lo fa per alcuni anni, gli stessi in cui scrive Memorie di Adriano, pubblicato nel 1951. Non il suo primo romanzo, ma senza dubbio uno dei suoi scritti più celebri.
Poesie, saggi, storie: Marguerite Yourcenar ha scritto tanto, quasi ci viene l’istinto di immaginarla alle prese con la voglia di mettere nero su bianco romanzi, pensieri, idee. Il mezzo attraverso il quale ci ha lasciato un segno tangibile, ci ha raccontato storie ma anche punti di vista sul mondo. Lo ha fatto con una penna unica e riconoscibile, con una prosa attenta, coinvolgente e intensa.
Tra i suoi romanzi si possono ricordare Alexis o il trattato della lotta vana, il primo pubblicato da una casa editrice. La raccolta di poesie Le jardin des chimères (Il giardino delle chimere), infatti, era una prima prova di quello che oggi chiameremmo self publishing, poiché Marguerite Yourcenar l’aveva pubblicata a sue spese.
E poi il romanzo Moneta del sogno, la raccolta di poesie Fuochi e quella di racconti Novelle orientali, L’opera al nero, Memorie di Adriano e Il labirinto del mondo, una trilogia di testi autobiografici. Marguerite Yourcenar ha scritto tantissimo e, aspetto da sottolineare, ha scritto generi diversi: narrativa, poesia, saggi e testi per il teatro.
Nel corso della sua lunga carriera ha ottenuto riconoscimenti importanti, è stata candidata al Premio Nobel per la letteratura, ed è stata la prima donna a far parte dell’Académie française, prestigiosa istituzione nata nel 1635 che ha come scopo quello di vegliare sulla lingua francese.
Marguerite Yourcenar, una donna che ha amato
Ha amato nel corso della sua vita Marguerite Yourcenar. Ha trascorso tanti anni al fianco di Grace Frick, da quando si sono conosciute a Parigi nel 1937 non si sono più lasciate fino alla morte della compagna.
Le due dal 1939 hanno vissuto negli Stati Uniti, dove Grace già lavorava, ma hanno anche viaggiato molto. Per tanti anni hanno vissuto assieme in quella che avevano ribattezzato come La Petite Plaisance, una piccola casa in legno bianco che si trova nel Maine, sull’isola di Mount Desert.
Le due, come detto, sono state una coppia per lungo tempo, fino a quando Grace è morta nel 1979. Dopo la celebre scrittrice ha vissuto una relazione con Jerry Wilson che è morto nel 1986. Marguerite Yourcenar si è spenta, invece, nel 1987.
Le sue spoglie riposano nel cimitero di Brookside, di Somesville, nel Maine, accanto a Grace e a Jerry la donna e l’uomo che ha amato nel corso della sua vita.
Marguerite ha viaggiato tantissimo, ha scritto, ha amato. E ci ha lasciato in eredità capolavori assoluti, da cui trarre ancora oggi importanti spunti di riflessione sulla vita. E resta tra le autrici più celebri di sempre, un’intellettuale arguta e sensibile, le cui parole vivranno per sempre.