Laetitia Casta, una donna che non si è fatta etichettare

"Essere una donna è una forza olistica": così Laetitia Casta ci ricorda quanto profonda, viva, inafferrabile e articolata sia l'essenza femminile

Pubblicato: 23 Agosto 2021 13:12Aggiornato: 20 maggio 2024 13:36

DiLei

Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Non ha voluto definizioni, Laetitia Casta. Non ha accettato etichette, né qualsivoglia classificazione. Ha indagato il significato più profondo di alcuni dei termini che vengono attribuiti non solo a lei, ma a tutte le donne: femminista, femminile, mamma, moglie.

Li ha presi tutti, questi termini, Laetitia. Ha provato a indossarli, come nella migliore delle sue sfilate. Ne ha sentito addosso il peso, li ha sentiti attaccarsi alla sua pelle e ha compreso che la dipingevano in un modo che non sentiva suo. E si è imposta, pronunciandosi con coraggio e determinazione.

Tutto è iniziato qualche tempo fa, quando le è stato chiesto se si sentisse una femminista. Con acume e ponderazione, Laetitia risposte: «La parola femminista è vaga. Se una donna dice di essere una femminista, cosa vuol dire esattamente? Che è arrabbiata? Che è rivoluzionaria? Che è una Simone de Beauvoir? Non mi sono mai piaciute le etichette».

Con un’eleganza straordinaria e con lo sguardo fisso sull’interlocutore lei, icona di bellezza e fascino, ha proseguito con una frase che tutte dovremmo tenere a mente, tutte dovremmo portare nel cuore: «Dico piuttosto che sono una donna. Essere una donna è una forza olistica, è la furia più potente che ci sia. È la spina dorsale di tutto l’essere. E ovviamente include essere femminile, essere femminista, arrabbiata, fragile, combattente. Essere una donna è tutto».

Laetitia, l’infanzia e la ribellione

La voglia di Laetitia di non farsi etichettare, di scappare da quelle parole così rigide, drastiche e ingabbianti, ha radici lontane. Sin da bambina la Casta, infatti, ha respirato un’aria di sacrificio e determinazione, di umiltà da sfoggiare a testa alta.

Figlia di Dominique, un autoritario militante dei sindacati corsi e di Line Blin, normanna dal cuore bruciante d’amore per la sua famiglia, Laetitia ha visto i suoi cari soffrire quando mancava il denaro, pregare quando occorreva conforto e rompere le righe e manifestare quando qualcosa non andava.

Vicina a chi lotta ogni giorno per avere dignità, Laetitia ha sempre portato avanti le sue idee con determinazione, anche quando queste non piacevano a chi le stava intorno: fu scoperta da un fotografo durante una vacanza di famiglia a Marine de Sant’Ambrogio, in Corsica e i suoi genitori erano tutto fuorché entusiasti.

Ma Laetitia non aveva intenzione di fermarsi. Né di smettere di ribadire che non esiste un “ruolo” nato per le donne: esiste ciò che ogni giorno ci guadagniamo, ciò che ogni giorno portiamo avanti. A dispetto di qualsiasi critica.

Nessuna etichetta, nessun manifesto

Non a caso, Laetitia ha espresso più volte pareri apparentemente in controtendenza che, in realtà, ne tratteggiavano l’unicità e l’individualità. Mentre il mondo dibatteva sull’onda del #MeToo, la Casta ha da una parte concordato sul fatto che nel mondo del cinema le donne sono ancora un passo indietro, ma anche sottolineato quanto lei debba ringraziare più gli uomini che le donne, che «spesso sono le peggiori nemiche di se stesse». Un’affermazione forte, questa, che dimostra quanto la super modella non si faccia fermare da eventuali critiche e giudizi.

Al magazine Mastermind ha precisato: «Quando ero giovanissima incontrato Gérard Depardieu ed è stato estremamente rispettoso, dandomi consigli che seguo ancora oggi. Lo stesso hanno fatto Yves Saint-Laurent e Raoul Ruiz. Gli uomini mi sono stati vicini, sempre».

Ciò non significa che Laetitia sminuisca le colleghe che hanno denunciato, ma che al netto del marcio, a Hollywood esistono attori di valore che sanno come incoraggiare le colleghe. E che andando alla ricerca della parità, occorrerebbe dar luce a loro e a tutte le donne non vip che lavorano in maniera attiva, quotidianamente e con forza, per migliorare le cose.

Un universo di fragilità e furia

Per tornare alle sue stesse parole, per Laetitia essere donna include essere femminile, essere femminista, arrabbiata, fragile, combattente. E questo è un valore che cerca di trasmettere anche ai suoi figli. Come lei stessa ha dichiarata alla testata francese Liberatìon, non ha mai permesso che l’essere madre limitasse la sua carriera, la sua vita tra set e passerelle.

Ha infatti dichiarato di aver già spiegato a uno dei suoi figli che «una donna ha bisogno di essere qualcos’altro oltre che una madre». E lo stesso vale per il concetto di moglie: se l’amore tra lei e Louis Gerrel è più forte che mai è anche grazie all’indipendenza dei due, che, come hanno dichiarato più volte, accettano la necessità di avere i reciproci spazi e i reciproci svaghi, senza invadersi, tenendosi semplicemente la mano.

Perché sì, anche l’amore e la famiglia beneficiano dell’assenza di etichette e schemi. E Laetitia continuerà a insegnarcelo.

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