Tra gli alberi da frutto più diffusi in Italia ci sono gli agrumi, come ad esempio l’arancio e il limone: queste piante crescono rigogliosamente soprattutto nelle regioni del sud, dove sono più spesso baciate dal sole, inebriando con i loro profumi meravigliosi. Coltivare gli agrumi non è poi così difficile, ma le piante hanno bisogno di alcune piccole attenzioni per far sì che diano più frutti. In particolare, bisogna praticare accurati interventi di potatura sin dal momento della loro messa a dimora. Scopriamo come fare.
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Agrumi, le caratteristiche delle piante
Il termine agrumi racchiude tutte le piante appartenenti al genere Citrus, che include moltissimi alberi da frutto come l’arancio, il limone, il mandarino, il bergamotto e il cedro. Si tratta di una famiglia davvero sconfinata, che sin dall’antichità si presta all’ibridazione: l’incrocio delle diverse varietà ha prodotto – e continua a produrre – sempre nuovi agrumi che trovano ampio spazio sul mercato, grazie anche alla curiosità dei clienti.
Recenti studi, che hanno comportato il sequenziamento del genoma di alcune specie, hanno permesso di ricostruire l’albero genealogico delle piante del genere Citrus: è emerso che la quasi totalità degli agrumi sono il risultato di incroci di tre varietà principali (il cedro, il mandarino e il pomelo). Queste piante hanno avuto origine nell’Estremo Oriente, e più precisamente in India. Nel corso dei secoli si sono diffuse anche in Europa, trovando terreno fertile nelle regioni mediterranee del nostro Paese – in particolar modo in Sicilia e in Calabria.
Le piante di agrumi sono principalmente delle sempreverdi, con foglie lanceolate e fiori profumatissimi, che vengono chiamato zagare. Nella maggior parte dei casi, in primavera danno vita ad una splendida fioritura bianca, sebbene alcune varietà presentino boccioli di diversi colori. Da essi, le api producono un buonissimo miele monoflorale, anch’esso molto profumato. I frutti sono caratterizzati da una forma solitamente tondeggiante o leggermente allungata, con uno strato esterno rugoso (la buccia) e uno strato interno bianco e spugnoso, che lo divide dalla polpa.
Come potare gli agrumi
Gli agrumi non sono piante particolarmente difficili da coltivare, e al contrario possono dare grandi soddisfazioni. I loro frutti sono infatti prelibati e trovano ampio spazio sulle nostre tavole, anche come ingredienti per numerose preparazioni. È importante però prestare alcune cure agli alberi, soprattutto in particolari momenti del loro ciclo biologico. Per avere un raccolto abbondante, è bene imparare quando e come effettuare gli interventi di potatura, che servono sia per dare forma alla pianta che per eliminare le parti improduttive. Ecco alcuni preziosi consigli.
La potatura d’allevamento
Esistono due principali tipi di potatura per le piante da frutto, e gli agrumi non fanno eccezione. La prima è la potatura d’allevamento, chiamata anche di formazione: viene praticata nella prima fase della vita dell’albero, quando è ancora giovane. Il primo intervento viene solitamente effettuato in vivaio, con lo scopo di predisporre la pianta alla coltivazione. L’obiettivo è quello di avere un unico fusto ben sviluppato con i primi germogli ramificati. In seguito, dopo la messa a dimora dell’albero, si praticano ulteriori operazioni di potatura per determinare la forma della sua chioma.
Generalmente, si opta per la forma a globo, che è più facile da ottenere e consente una gestione migliore della pianta adulta. Si interviene di solito quando l’albero ha almeno 3 o 4 branche alla giusta inclinazione (circa 60° rispetto al tronco) e orientate in modo da sfruttare in maniera ottimale tutto lo spazio a disposizione. Si eliminano dunque gli altri rami, per far sì che quelli scelti si sviluppino più velocemente. Se si desidera avere ancora più frutti, basta evitare di tagliare la vegetazione delle branche sin quando non arriva quasi a terra, raggiungendo così una forma a chioma piena.
È bene ricordare che, durante la potatura d’allevamento, è importante limitare al minimo i tagli. Ogni intervento, infatti, ritarda la produzione dei frutti e mette a rischio la pianta, ancora in fase di formazione. Quando ha inizio la fase della fruttificazione, è meglio cimare i rami principali e diradare quelli laterali, eliminando i succhioni solo qualora fossero troppo vigorosi (altrimenti è sufficiente la cimatura). Inoltre, bisogna fare riferimento ad ogni singola varietà di agrume che si sta coltivando, perché ciascuna ha delle caratteristiche specifiche e delle necessità da rispettare.
La potatura di produzione
Dopo alcuni anni dalla messa a dimora della pianta di agrumi, si passa alla potatura di produzione: quest’ultima è decisamente importante, perché consente di massimizzare la resa dell’albero e di prevenire possibili malattie. Gli interventi servono principalmente a rimuovere le parti ormai improduttive della pianta e a sfoltire un po’ la chioma, sia per far sì che la sua forma rimanga intatta che per garantire le migliori condizioni ai rami che restano. In questo modo, infatti, l’aria e la luce del sole riusciranno a penetrare meglio tra la vegetazione, mentre la linfa e le sostanze nutritive verranno ripartite solamente tra le parti produttive dell’albero.
Qual è il periodo giusto per effettuare gli interventi di potatura? Generalmente, si attende la fine dell’inverno per evitare che una gelata improvvisa possa provocare danni alla pianta, che nei punti dove sono stati effettuati i tagli è sempre più delicata. I mesi migliori sono dunque quelli primaverili, possibilmente prima che abbia inizio la fioritura: nel decidere quando potare la pianta, è bene basarsi sul clima della propria zona, dal momento che tra nord e sud possono esserci grandi differenze di temperatura. Allo stesso modo, è meglio evitare l’estate perché il troppo caldo potrebbe ridurre la fruttificazione.
Per potare gli agrumi si usano solitamente le cesoie da potatura e la sega a mano, mentre la motosega è indicata solamente per le piante di grandi dimensioni. È fondamentale che gli strumenti siano sempre ben sterilizzati, sia prima che dopo l’utilizzo: possono infatti essere veicolo di infezioni e parassiti che andrebbero ad infestare la pianta, provocando l’insorgenza di malattie o addirittura la sua morte. È inoltre importante effettuare sempre tagli precisi e netti, per evitare cicatrici difficili da rimarginare: le lame devono dunque essere assolutamente ben affilate.