Dalia: come curarla, quanto innaffiarla e quanto dura

La dalia è una pianta che regala una fioritura lunga e coloratissima, tuttavia richiede qualche attenzione in più rispetto ad altre specie: ecco come coltivarla

Pubblicato: 16 Novembre 2023 15:12

Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

Tra le piante ornamentali più belle per la sua fioritura scenografica e molto lunga, c’è sicuramente la dalia: i suoi fiori sono un tripudio di colori, uno spettacolo che ha inizio con i primi caldi estivi e si conclude solamente in autunno inoltrato, quando ormai comincia a fare davvero freddo. Che la si pianti in giardino o in vaso, tuttavia, è una specie che ha bisogno di qualche cura in più rispetto alla maggior parte delle piante da fiore. Vediamo come coltivare la dalia in maniera che cresca rigogliosamente.

Dalia, le caratteristiche della pianta

La dalia (Dahlia) è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteracee, che include diverse varietà erbacee commestibili come la lattuga, la cicoria e il carciofo, oltre che alcune specie officinali come la camomilla, l’arnica e la calendula. Originaria del Messico, il suo bulbo venne importato in Europa solamente nel XVIII secolo e vi ha ben presto trovato diffusione, soprattutto nel bacino mediterraneo. Questa pianta include 30 specie e oltre 20.000 varietà: alcune rimangono molto basse (e sono perciò perfette per chi vuole coltivarle in balcone), mentre quelle più grandi possono arrivare addirittura a 2 metri d’altezza.

Si tratta di una pianta dalle radici tuberiformi, che vengono generalmente chiamati bulbi. Le sue foglie sono piuttosto grandi e i fiori sono estremamente decorativi: possono avere una doppia corolla, con i petali sovrapposti, ed essere di infinite sfumature di colore, dal bianco al giallo, dal rosso all’arancione, dal rosa al viola. La fioritura è una delle più lunghe, dal momento che si protrae dall’inizio dell’estate fino all’autunno inoltrato. Proprio per la bellezza dei suoi fiori, la dalia viene comunemente usata come pianta ornamentale per dare un tocco di colore alle aiuole in giardino, ma può facilmente essere coltivata anche in vaso – soprattutto le varietà più piccole.

Come e quando piantare la dalia

A differenza di molte altre piante che fanno la gioia di chi non ha affatto il pollice verde, la dalia richiede qualche attenzione in più. Si tratta infatti di una specie che teme moltissimo il freddo e ha bisogno di frequenti annaffiature, oltre che di una cura particolare per l’inverno. Ma partiamo dall’inizio: come e quando piantare la dalia? Per quanto riguarda il periodo migliore, è fondamentale attendere che il clima sia quello giusto. L’ideale sarebbe piantare il bulbo al riparo (in casa o in serra) durante i mesi di marzo e aprile, per poi attendere i primi di maggio per la messa a dimora – sia che si tratti di sistemarla in giardino che in vaso.

Il terreno e l’esposizione

Se volete piantare la vostra dalia in giardino, assicuratevi di preparare il terreno: dopo averlo smosso per bene, concimatelo per far sì che abbia tutte le sostanze nutritive per la crescita dei fiori. È inoltre importante che sia drenante, perché la pianta soffre i ristagni idrici. Se invece preferite sistemare la pianta in vaso, procuratevene uno che sia profondo almeno 30 cm: i bulbi vanno infatti piantati a circa 10-15 cm di profondità. Per quanto riguarda l’esposizione, la dalia predilige il pieno sole e il clima caldo, perché è particolarmente delicata e soffre le temperature più rigide.

Come coltivare la dalia

Una volta piantata la dalia, dovrete preoccuparvi di farla crescere correttamente. Stiamo infatti parlando di una pianta che necessita di diverse attenzioni, affinché sia in grado di dare una fioritura più lunga e spettacolare. Dopo esservi assicurati che sia correttamente esposta al sole e il terreno sia quello giusto, concimatela regolarmente con fertilizzanti liquidi e annaffiatela con regolarità, quindi dedicatevi alla potatura e, sul finire della stagione autunnale, preparatela per affrontare l’inverno. Vediamo come fare.

L’innaffiatura

Il fabbisogno idrico della dalia è abbastanza importante, perché la pianta – come abbiamo visto – va esposta in pieno sole. Se le date acqua in eccesso, è possibile che i fiori rimangano molto piccoli e, in casi estremi, che il bulbo marcisca facendo morire la pianta. Al contrario, se innaffiata troppo poco la dalia produce pochi fiori e si secca facilmente. In estate, dunque, le irrigazioni devono essere frequenti e abbondanti: versate l’acqua nel sottovaso, evitando di bagnare direttamente la pianta. Dal momento che i ristagni sono sconsigliati, potete annaffiare più frequentemente con dosi minori di acqua. In autunno, quando inizia la stagione delle piogge, potete ridurre e poi sospendere completamente l’irrigazione.

La potatura

La dalia deve essere curata soprattutto durante il periodo della fioritura, intervenendo anche con la potatura. Alla fine della primavera, è importante effettuare la sbocciolatura: si tratta di eliminare alcuni dei bottoni floreali, per far sì che quelli rimanenti abbiano quantità sufficienti di aria, acqua e sostanze nutritive per crescere. Potete eliminare quelli laterali e lasciare solo quello centrale, per avere pochi fiori di dimensioni più grandi. O, al contrario, potete tagliare solo il bottone centrale e lasciare quelli laterali: avrete una fioritura molto più rigogliosa, ma i fiori saranno più piccoli.

Durante l’estate e l’autunno, poi, premuratevi di rimuovere in fretta i fiori appassiti e i rami secchi, in modo che la pianta concentri tutte le sue risorse sulle parti sane e possa dar vita a nuove gemme. Una potatura regolare garantisce una fioritura più bella e più duratura, quindi assicuratevi di controllare quotidianamente la vostra dalia. È poi importante che gli strumenti con cui lavorate siano sempre igienizzati, per evitare che i tagli non cicatrizzino in fretta e vengano intaccati da parassiti o altre pericolose malattie.

Il riposo invernale

In autunno inoltrato, quando ormai la fioritura si è conclusa, dovrete iniziare a preoccuparvi per la stagione invernale. Questa pianta soffre particolarmente il freddo, quindi non potete lasciarla incustodita all’aperto. Se la vostra coltivazione è in vaso, potete semplicemente spostare quest’ultimo in casa o in un luogo ugualmente riparato, dove non ci sia il rischio di gelate invernali. Altrimenti, dovrete procedere all’estrazione dei bulbi. Come fare? Innanzitutto, cercate di attendere il più a lungo possibile (senza andare troppo a ridosso del freddo) affinché la pianta abbia modo di immagazzinare più sostanze nutritive possibili.

Potate quindi la pianta a circa 5 cm dal suolo e, con delicatezza, dissotterratene il bulbo. Ripulitelo accuratamente dalla terra e sistematelo in una cesta, ben ricoperto di sabbia: va tenuto in un luogo fresco e asciutto, riparato dalle gelate. Durante l’inverno, controllate periodicamente che il bulbo non sia rovinato ed eventualmente rimuovete le zone marcescenti. Con l’arrivo della primavera, come abbiamo visto sopra, potrete tornare a piantarlo di nuovo, prendendovi cura della neonata piantina per far sì che la sua fioritura sia, ancora una volta, uno spettacolo.

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