Come innaffiare le orchidee: il trucco del latte è geniale

Delicate e meravigliose: le orchidee hanno bisogno di cure attentissime. E sì, esiste un nutriente particolare che può aiutarti

Pubblicato: 14 Giugno 2023 16:09

Martina Dessì

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Troppa acqua, o troppo poca? Innaffiare le orchidee può diventare un dilemma. È perciò assolutamente necessario sapere come agire, non solo per avere una fioritura costante ma per mantenere la pianta in salute. Esistono inoltre trucchi che possono aiutarti nella cura, che deve essere quella corretta perché la delicatezza del vaso venga salvaguardata. Scopriamo insieme come avere dei fiori bellissimi con poca fatica.

Come dare il latte alle orchidee

Latte, sì. Hai letto bene. Quest’ingrediente molto particolare ti viene in aiuto per la pulizia delle foglie dell’orchidea, quindi funziona come un coadiuvante dell’irrigazione. Preparare la soluzione adatta per quest’operazione è semplicissimo. Ti basta mischiare un cucchiaio di acqua a uno di latte e applicare delicatamente sulle foglie con un batuffolo di cotone o un dischetto levatrucco. Si può usare per rimuovere la polvere, che spesso si annida sulle estremità della pianta, oltre a eliminare i residui di calcare, frutto delle gocce d’acqua lasciate evaporare e non asciugate preventivamente con un panno morbido.

L’eccesso di acqua, infatti, può causare problemi anche alle foglie e favorire il proliferare di infezione fungine. Il latte aiuta anche a eliminare le spore che possono compromettere – anche velocemente – la salute della pianta. Il latte aiuta a detergere la foglia, a renderla sana ma anche a lucidarla. Anche l’occhio vuole la sua parte, penserai, ed è anche il caso delle orchidee. Bianche, colorate, screziate: avere fiori ogni anno è di certo l’obiettivo di chi ama le Orchidacee e, per questo, se ne prende cura.

Come innaffiare correttamente

Torniamo al menu principale, quello in cui compare – in cima alla lista – la corretta irrigazione delle tue orchidee. Non è facile, certo, soprattutto perché non crescono in un terriccio tradizionale e quindi non puoi prevedere il comportamento dell’acqua. Per loro, è infatti necessaria una miscela di torba, corteccia e altri materiali inerti. L’obiettivo dell’irrigazione è perciò quello di conferire umidità alla torba e alla corteccia, che la trattengono con una certa facilità.

Primo accorgimento: le orchidee non si innaffiano dall’alto. È necessario immergere delicatamente un vaso in un lavello o in una bacinella riempiti d’acqua. Il livello del liquido non deve superare la metà del vaso. Fai moltissima attenzione a non far fuoriuscire la corteccia. L’immersione non deve essere troppo breve ma neanche troppo lunga: la torba si deve infatti impregnare ma devi scongiurare i ristagni d’acqua. 20 minuti possono andare bene, ma prima di riporre il vaso nel suo sottovaso lascialo scolare benissimo, anche per mezz’ora.

Il fabbisogno d’acqua cambia a seconda delle stagioni e, soprattutto, varia con l’andamento delle temperature. Una volta alla settimana può essere sufficiente in primavera, mentre in estate devi ripetere l’operazione – almeno due o tre volte – a seconda del caldo. Torna a una volta alla settimana in autunno e ogni 10 giorni in inverno. Tieni presente che la tua orchidea ci dà segnali di mancanza d’acqua. Il substrato non deve essere secco, mentre le radici devono essere verdi. Se tendono all’argento, allora hanno sete.

Quale acqua usare

Per innaffiare correttamente l’orchidea, è importante scegliere l’acqua giusta. Come avrai capito, questa pianta non ama il calcare. E no, neanche il cloro. Non è quindi indicato l’utilizzo dell’acqua di rete, è invece consigliabile usare l’acqua piovana o l’acqua demineralizzata, la stessa che si utilizza per riempire la caldaia del ferro da stiro.

La stessa acqua può essere utilizzata per nebulizzare le foglie, delicatamente, e in assenza di questa puoi riempire un annaffiatoio e lasciar decantare l’acqua di rete in modo che il calcare si depositi sul fondo. Molta, molta attenzione alla temperatura dell’acqua, che non deve essere troppo fredda. A 15°C, infatti, l’orchidea inizia a perdere i fiori. Cerca di utilizzarla a temperatura ambiente. In inverno, puoi stemperarla qualche secondo con un passaggio al microonde.

Come nebulizzare le foglie

Per le orchidee, è importante che l’ambiente che le accoglie sia umido. Le nostre abitazioni hanno invece un’aria secca, soprattutto quando sono riscaldate o rinfrescate da impianti di riscaldamento e condizionamento. È quindi necessario che si ricrei l’ambiente ottimale per loro, attraverso una corretta nebulizzazione delle foglie. Questo procedimento può essere effettuato tutto l’anno, ma fai attenzione ai fiori che non devono ricevere tracce di liquido.

Qualora l’ambiente fosse davvero molto secco, allora puoi provare con un umidificatore ambientale. A differenza delle altre piante da appartamento, è preferibile nebulizzare le foglie nelle prime ore del mattino. Il calore del sole è infatti in grado di far evaporare l’acqua in eccesso nelle foglie, così da evitare insorgenza di spore.

Come adattare l’irrigazione al terriccio

La corretta irrigazione della tua orchidea dipende molto dal terriccio utilizzato. Nel caso in cui fosse composto da bark e sfagno, allora possiamo anche azzardare con un’innaffiatura tradizionale, purché si lasci drenare il vaso prima di riporlo sopra il suo sottovaso. In caso di coltivazione in solo bark, allora puoi procedere con l’innaffiatura dal basso secondo le modalità che ti abbiamo suggerito. Le foglie possono essere inumidite con l’aiuto di uno spruzzino, delicatamente, ricordando di asciugare l’acqua in eccesso.

Il concime e la fioritura

L’orchidea è una pianta che ha bisogno di cure sotto molteplici aspetti. Il concime è infatti fondamentale per la sua corretta crescita e per ottenere una fioritura abbondante e duratura. È quindi importantissimo scegliere quello giusto, tra le numerosissime proposte, che differiscono non solo per la formulazione – non tutte adatte a ogni varietà di Orchidacee – e per somministrazione. Le indicazioni devono essere riportate in etichetta, in caso contrario puoi chiedere consiglio al tuo rivenditore di fiducia. La pianta va concimata tutto l’anno.

La fioritura è invece prevista per due volte all’anno, una in primavera e una in autunno. Questa fase dura molti mesi, quindi puoi contare su una pianta scenografica per diverso tempo. Ricorda che i fiori non vanno mai bagnati. Una volta caduto l’ultimo fiore, puoi decidere se tenere gli steli oppure tagliarli. Nel primo caso, i fiori risbocceranno sugli stessi steli, ma saranno più piccoli. Se invece scegli di eliminarli, allora la pianta si muoverà per la produzione di nuovi steli, sui quali nasceranno i fuori della nuova stagione.

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