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Cos’è, cause e sintomi
L’orticaria da freddo o orticaria familiare da freddo è una malattia ereditaria, spesso cronica i cui sintomi si scatenano quando ci si espone a temperature particolarmente rigide. I sintomi dell’orticaria da freddo compaiono generalmente già durante l’età infantile e persistono per tutta la vita, sono generalmente lievi e includono la comparsa di pomfi arrossati localizzati nelle zone direttamente esposte al freddo oppure diffusi sulla pelle di tutto il corpo. I pomfi provocano un intenso prurito e le lesioni possono essere superficiali o interessare anche il tessuto sottocutaneo.
L’orticaria da freddo non va confusa con la sindrome autoinfiammatoria familiare da freddo, una malattia genetica rara in cui le eruzioni cutanee di solito sono accompagnate da febbre, brividi diffusi e dolori alle articolazioni (atralgia), più raramente da congiuntivite. Le persone affette da questa sindrome presentano anche altri difetti del sistema immunitario, tra cui carenza di anticorpi, una maggiore suscettibilità alle infezioni e un aumento del rischio di malattie autoimmuni. Si tratta dunque di una patologia che incide molto sulla qualità della vita e che può limitare la vita sociale e lavorativa delle persone che ne soffrono.
I sintomi dell’orticaria da freddo sono invece più lievi e possono comparire durante le fredde giornate invernali ma anche se la pelle viene a contatto con oggetti gelidi, aria o acqua fredda, ad esempio in caso di pioggia, vento e neve. Queste situazioni, così come anche immergersi in piscina, provocano una reazione di ipersensibilità con rilascio di istamina da parte dell’organismo e, di conseguenza, si verifica la comparsa di dei sintomi tipici dell’orticaria.
La diagnosi dell’orticaria da freddo viene effettuata proprio esponendo la pelle al freddo, attraverso l’utilizzo di un cubetto di ghiaccio lasciato a contatto diretto con la cute per alcuni minuti. I sintomi possono comparire da pochi dopo l’esposizione al freddo o diverse ore dopo e possono risolversi in un periodo variabile dalle due alle quarantotto ore. Con il tempo le manifestazioni legate all’orticaria possono scomparire o cronicizzarsi e persistere dunque per lunghi periodi, soprattutto durante la stagione invernale.
Come prevenirla
L’orticaria da freddo è una condizione genetica ed ereditaria e non esiste una cura per risolvere le manifestazioni che si scatenano nelle persone che soffrono di questa malattia. In caso di allergia al freddo è quindi fondamentale prevenire la comparsa dei sintomi cercando di proteggere il più possibile la pelle dall’esposizione alle basse temperature e all’acqua fredda. Occorre dunque, ad esempio, evitare di immergersi in piscina o al mare se l’acqua è troppo fredda, non avvicinarsi a fonti di freddo come frigoriferi ed evitare il consumo di bevande ghiacciate. Durante i mesi invernali è bene difendersi dagli agenti atmosferici come vento freddo, pioggia, neve, utilizzando indumenti caldi ma traspiranti e proteggendo le parti del corpo maggiormente esposte attraverso guanti e sciarpe.
I rash cutanei dell’orticaria da freddo, che includono gonfiori, prurito e arrossamento della pelle, non necessitano di trattamenti specifici e tendono a risolversi spontaneamente nell’arco di qualche ora o pochi giorni. I sintomi dell’orticaria da freddo però, per quanto lievi, possono essere parecchio fastidiosi: è possibile alleviarli grazie a rimedi naturali.
Rimedi naturali
Oltre a cercare di prevenire l’orticaria da freddo riparandosi dalle basse temperature e dall’esposizione ad agenti atmosferici, è possibile alleviare i sintomi con rimedi naturali quando si manifestano pomfi, eritema, arrossamento della pelle e prurito.
Per prevenire o trattare le eruzioni cutanee si può ricorrere al gemmoderivato di ribes nero (Ribes nigrum), un rimedio dall’azione antinfiammatoria utilizzato nelle reazioni allergiche. Se ne assumono 100 gocce in mezzo bicchiere d’acqua più volte al giorno in acuto, cioè quando si verificano i sintomi, oppure 50 gocce sempre in mezzo bicchiere d’acqua al risveglio per le manifestazioni recidivanti. A scopo preventivo è possibile assumere questo rimedio a cominciare dall’autunno e per tutto l’inverno, a cicli di venti giorni con interruzioni di dieci giorni tra un ciclo e il successivo. Le foglie di ribes nero possono essere assunte anche sotto forma di tisana, insieme a piante con proprietà simili come l’elicriso e la liquirizia e a piante dall’azione antistaminiche, tra cui la piantaggine lanceolata e la piantaggine maggiore. In caso di orticaria da freddo si somministrano infusi tre o quattro volte al giorno.
Nell’orticaria da freddo recidivante è utile anche il gemmoderivato di ontano nero (Alnus glutinosa): se ne assumono 50 gocce in mezzo bicchiere d’acqua prima la sera, prima di andare a dormire. Anche in questo caso è possibile effettuare cicli di venti giorni di trattamento intervallati da una decina di giorni di pausa.
A livello topico è poi possibile alleviare il gonfiore, l’arrossamento e il prurito cutaneo attraverso applicazioni localizzate con unguenti, oli da massaggio o gel dalle proprietà lenitive. Il rimedio più utile in questo caso è rappresentato dall’olio essenziale di lavanda: è possibile aggiungere due gocce di essenza a un cucchiaio di olio vegetale (di oliva, girasole, mandorle dolci o altro) oppure a un cucchiaio di gel di Aloe vera. In alternativa all’olio essenziale di lavanda si può ricorrere all’essenza di camomilla. L’olio o il gel si utilizzano quando si verifica il rash cutaneo, massaggiando una piccola quantità di prodotto sulla zona da trattare, anche più volte al giorno. Anche gli idrolati di lavanda e di camomilla danno sollievo in caso di prurito della pelle: si possono applicare tamponando un batuffolo di cotone sulle aree in cui sono presenti eruzioni cutanee.
Fonte:
Journal of Allergy and Clinical Immunology