Jackfruit: perché mangiare il frutto più grande del mondo

Il jackfruit è un frutto ricco di proprietà, perfetto per prendersi cura della propria pelle e fare il pieno di fibre. Conosciamo meglio questo superfood

Pubblicato: 20 Luglio 2023 11:34Aggiornato: 28 Luglio 2023 21:47

Gaia Masiero

Editor specializzata in Alimentazione & Benessere

Digital Content Specialist, è autrice di articoli su alimentazione e benessere per i quali si avvale del supporto di nutrizionisti e dietisti.

Il jackfruit è un frutto tropicale ancora poco diffuso sulle nostre tavole, al contrario dell’ Asia dove viene coltivato e consumato da moltissimi anni. Particolarmente comune e apprezzato in India, Bangladesh, Sri Lanka, Filippine, Indonesia e Thailandia, è un frutto dalle dimensioni impressionanti che possono andare dai 30 centimetri fino a superare il metro di lunghezza arrivando a pesare 30 chili. Ma che sapore ha il frutto più grande del mondo?

Quali proprietà ha il jackfruit? Si può mangiare anche a dieta? Ecco le caratteristiche chiave del “frutto del pane” che vi conquisterà.

Cos’è il jackfruit

Il jackfruit (conosciuto anche come giaca o frutto del pane) è un grosso frutto tropicale originario delle regioni dell’Asia del Sud e del Sud-Est. Il frutto viene prodotto dall’albero Artocarpus heterophyllus, che appartiene alla famiglia delle Moraceae, la stessa del fico e del gelso. Il frutto ha una forma ovale e oblunga ed è caratterizzato da una buccia molto spessa e rugosa di colore verde giallastro che diventa giallastra marrone quando il frutto è più maturo e pronto per essere raccolto. La parte commestibile del jackfruit è la sua famosa polpa che varia molto a seconda del grado di maturazione del frutto.

Quando è ancora immaturo, la polpa ha una consistenza ferma e fibrosa, ed è bianca o verdastra. In questa fase il frutto viene chiamato young jackfruit e viene utilizzato come sostituto della carne in piatti salati, come ad esempio nel jackfruit curry o nelle preparazioni tipo pulled pork vegano, al pari di altri ingredienti più noti come seitan e tofu.

Nella fase successiva, quando ha un buon grado di maturazione viene chiamato rape jackfruit (rape significa maturo) ed è caratterizzato da una polpa gialla dolce e succosa che ha un sapore che può essere spiegato come una combinazione tra ananas, banana e mango. In questo caso la polpa viene consumata al naturale, come si fa con il resto della frutta fresca. Qui troviamo dei semi grandi e ovali che possono essere bolliti e arrostiti, proprio come le castagne di cui ricordano il sapore.

Jackfruit: valori nutrizionali

Ricco di vitamine, fibre e sali minerali, il jackfruit è considerato un vero e proprio superfood ricco di nutrienti e sostanze essenziali per il nostro benessere. Come abbiamo visto in precedenza, viene utilizzato anche quando non è ancora maturo per preparare ricette vegetariane e vegane. In questo caso possiamo tenere in considerazione il valore proteico del frutto, ma anche i sali minerali e le fibre. Per quanto riguarda i carboidrati, gli zuccheri e le vitamine, troviamo ovviamente delle tracce molto diverse rispetto a quelle del frutto maturo a cui fa riferimento questa tabella:

Nutrienti Per 100 g di prodotto
Kcal 95
Proteine (g) 2,84
Lipidi (g) 1,06
Carboidrati (g) 38,36
Fibre (g) 2,5
Zuccheri (g) 31,48
Magnesio (mg) 48
Potassio (mg) 739

Per quanti riguarda le vitamine, il jackfruit è particolarmente apprezzato per il suo alto contenuto in vitamina C, ma nella sua polpa troviamo anche la vitamina A, le vitamine del gruppo B, la vitamina E e la vitamina K.

Benefici del jackfruit

Il jackfruit è un frutto tropicale spesso annoverato nella lista dei superfood. Considerato una buona fonte di carboidrati, fibre, sali minerali e vitamine, è ricco di benefici importanti per il nostro organismo:

Jackfruit a dieta

“Il jackfruit è ricco di vitamine, soprattutto C e del gruppo B e fibre che lo rendono ideale per prevenire la stipsi e favorire il transito intestinale. Dal momento che in Italia è raramente disponibile fresco da consumare al naturale, nel caso in cui si presenti essiccato o sciroppato, la raccomandazione è quella di farne un consumo contenuto per non eccedere con gli zuccheri” spiega la biologa nutrizionista Melissa Mombrini.

Nel caso in cui si disponga del frutto fresco invece, la raccomandazione è sempre quella di consumare una porzione da circa 150 grammi, magari assunta come spuntino e accompagnata da uno yogurt magro (con cui il jackfruit si sposa benissimo).

Usi in cucina

Abbiamo detto che il jackfruit, una volta maturo, viene semplicemente consumato come frutta fresca al naturale e, proprio come tutti i frutti tropicali, è particolarmente adatto alla preparazione di frullati, macedonie, smoothies, gelati e creme per farcire i dolci. Ma quando si parla di young jackfruit come sostituto vegetale della carne, la questione si fa più complicata. Ecco allora alcune ricette da seguire per preparare gustosi piatti vegetali a base di polpa di jackfruit.

Pulled jackfruit

Per preparare una porzione della versione vegana del celebre pulled pork, vi serviranno 100 g di jackfruit in salamoia (è reperibile nei negozi etnici), un pizzico di cumino, una spolverata di aglio in polvere, mezzo cucchiaino di paprika, sale, pepe e 3 cucchiai di salsa barbecue. Per prima cosa si scola la polpa e si lava con abbondante acqua fredda per eliminare i residui di salamoia. Poi si sfilaccia bene con le mani e si fa insaporire in padella con un filo d’olio e le spezie. Dopo 5 minuti di cottura a fiamma media, si aggiunge la salsa barbecue e si cuoce per altri 10 minuti circa abbassando la fiamma. Il pulled jackfruit è buonissimo sul pane tostato o come farcia di un bun classico con insalata di cavolo viola.

Stufato di jackfruit

Anche in questo caso, l’ingrediente base è il jackfruit in salamoia: una lattina è sufficiente per preparare uno stufato per due persone. Per ottenere un buonissimo stufato di jackfruit, si parte dalla preparazione delle verdure come carote, cipolle e sedano a cubetti. Una volta soffritte, si aggiungeranno delle patate sbucciate e ridotte in cubetti, 4 cucchiai di salsa di pomodoro, qualche foglia di alloro e un pizzico di sale. A questo punto le verdure si cuociono nel brodo vegetale fino alla completa cottura delle patate per aggiungere la polpa del jackfruit scolata, lavata e ridotta in pezzettoni solo negli ultimi 10 minuti di cottura.

Club jackfruit

Il re dei panini delle hall degli hotel può essere preparato anche in versione vegana grazie al jackfruit. Per farlo si parte dalla farcia che si ottiene dalla solita polpa di jackfuit in salamoia ben scolata, lavata, sfilacciata con le mani e mescolata bene alla maionese vegana. Questo composto andrà a farcire il pane tostato insieme all’insalata e a delle fette sottili di pomodoro.

Jackfruit curry

Ecco un’alternativa altrettanto vegan del celebratissimo curry di lenticchie. Per preparare il jackfruit curry, si scola e si lava come di consueto la polpa in salamoia della lattina e la si sfilaccia bene con le mani. Intanto, in una casseruola, si fanno insaporire patate, carote, zucchine e cipolla ridotte a cubetti con olio, due spicchi d’aglio, un pizzico di sale e del curry in polvere. Dopo un paio di minuti si aggiunge il latte di cocco e si fa cuocere con il coperchio per una ventina di minuti a fiamma bassa. Una volta trascorso questo tempo, si va ad aggiungere la polpa del jackfruit sfilacciata lasciando insaporire bene per una decina di minuti a fuoco basso. Questo curry si può accompagnare al classico riso basmati.

Crostata con rape jackfruit, mango e more

Vediamo ora una ricetta dolce, da preparare con la polpa fresca del jackfruit maturo per gustarla in tutta la sua dolcezza. Se non la trovate, potete provare a usare il jackfruit sciroppato.
Per la crostata di jackfruit, mango e more, preparate la classica pasta frolla e mettetela a riposare in frigorifero per un’oretta abbondante. Intanto mescolate in una ciotola a parte il jackfruit, il mango sbucciato e ridotto a pezzetti e le more ben lavate con il succo di limone e lo zucchero. Fate macerare in frigorifero per il tempo necessario a cuocere in bianco la base della crostata. Una volta raffreddata, farcitela con uno strato sottile di crema pasticcera e completate con la frutta che spennellerete con della gelatina in fogli precedentemente ammollata.

Fonti bibliografiche

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