Disturbo da alimentazione incontrollata: cos’è, cause e come si affronta

Il disturbo da alimentazione incontrollata colpisce il 2% della popolazione mondiale e può causare seri problemi di salute. Conosciamolo meglio

Pubblicato: 25 Luglio 2022 15:21

Roberta Martinoli

Medico Nutrizionista

Dopo una Laurea in Scienze Agrarie e un Dottorato di Ricerca in Fisiologia dei Distretti Corporei, consegue una Laurea in Scienze della Nutrizione Umana e in Medicina e Chirurgia.

Cos’è

Il disturbo da alimentazione incontrollata (Binge eating disorder o BED) è un disturbo del comportamento alimentare (DCA) che colpisce il 2% della popolazione mondiale. Può causare altri problemi di salute legati alla dieta come l’innalzamento dei livelli di colesterolo (ipercolesterolemia) e l’insorgenza del diabete. Come è possibile dire anche per gli altri DCA, in caso di disturbo da alimentazione incontrollata non è solo la relazione con il cibo ad essere patologica ma spesso coesistono altri problemi psicologici come l’ansia e la depressione.

Le persone con questo tipo di disturbo assumono una quantità sovradimensionata di cibo in un lasso temporale breve pur non avendo fame. Chi fa questo tipo di esperienza riferisce di avvertire un senso di sollievo durante l’abbuffata ma di provare vergogna subito dopo e di avvertire un senso di colpa per aver perso il controllo. La diagnosi di questo disturbo avviene su base clinica se sono presenti i seguenti criteri:

Poiché a seguito della comparsa di questo disturbo il peso tende ad aumentare, non è infrequente che le persone che ne sono affette provino vergogna per il loro aspetto fisico.

Cause

L’eziologia del Binge eating disorder non è ben chiara. Viene considerata una condizione ad eziologia multifattoriale, ovvero determinata dalla concomitante presenza di più fattori determinanti. I principali fattori di rischio vengono qui di seguito elencati.

Diagnosi

Per tranquillizzare i lettori va detto che in determinate situazioni sociali (feste, matrimoni, banchetti) può accadere di mangiare superando i limiti senza che questo significhi avere un disturbo del comportamento alimentare. Per contro la diagnosi di BED viene posta quando si sperimenta almeno un episodio di abbuffata alla settimana per un periodo di almeno tre mesi. In relazione alla frequenza degli episodi di abbuffata si può parlare di:

Rischi per la salute

Poiché il BED è associato ad un’alimentazione per lo più scorretta (eccessivo uso di alimenti industriali e ricchi di grassi saturi e di zuccheri semplici) e all’aumento del peso corporeo nel tempo (per l’eccesso calorico e per la concomitante assenza di condotte di compenso), i rischi correlati alla salute sono quelli legati all’eccesso di adipe. Oggi sappiamo che l’aumento del grasso nella parte centrale del corpo (vita e addome) porta all’istaurarsi di uno stato infiammatorio che a sua volta determina insulino-resistenza, diabete, ipertensione, malattie cardiovascolari, tumori. Altri problemi di salute più frequenti tra i pazienti affetti da BED sono la Sindrome delle apnee notturne, l’asma, la Sindrome dell’intestino irritabile (IBS).

Terapia

Una volta posta la diagnosi la terapia può contemplare la psicoterapia nei suoi vari approcci (terapia di gruppo, cognitivo-comportamentale, manuali di auto-aiuto), l’impiego di farmaci (antidepressivi, ansiolitici), il supporto di un esperto di nutrizione (medico, biologo nutrizionista) per l’elaborazione di un piano alimentare personalizzato.

Come affrontarlo

Tra i consigli pratici per poter affrontare questo disturbo quelli che si dimostrano più efficaci sono i seguenti:

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