Che tra Tommaso Zorzi e Francesco Oppini i rapporti non fossero più stretti come appena usciti dalla casa del GF Vip era ormai evidente a tutti. Da qualche giorno, però, tra i due si è scatenata una vera e propria lite a mezzo social in cui nessuno degli interessati cita espressamente l’altro, ma in cui è chiaro chi sia il destinatario degli sfoghi.
Tutto è iniziato quando Zorzi ha pubblicato delle stories in cui faceva un sondaggio chiedendo ai suoi follower che provvedimento avrebbero preso se fossero stati presidente del Consiglio.
Un amico di Oppini ha commentato scrivendo: “Ma le leggi non le approvano Parlamento e Senato? Chiedo per un amico…”, frase alla quale il vincitore del GF Vip ha risposto con stizza: “Se chiedi per un amico, il tuo amico può chiedere direttamente a me. Carissime cose a te e famiglia”, alludendo a Francesco.
Ore dopo l’amico di Oppini ha specificato che il suo voleva essere solo un commento ironico e che la frase “chiedo per un amico” sia un modo di dire divertente utilizzato da tutti. In rete molti sostengono che in realtà a infastidire Tommaso possa essere stato un vecchio video casalingo in cui Francesco Oppini scherzava con gli amici utilizzando termini che ormai sono ampiamente riconosciuti come omofobi.
Da qui l’ulteriore risposta di Tommaso Zorzi: “Credo che dopo le recenti uscite di poco gusto e le carnevalate di questa sera, ognuno può gentilmente continuare per la propria strada”.
Nella querelle, però, si è inserita anche Alba Parietti, che ha comprensibilmente preso le difese del figlio pubblicando un post su Instagram in cui si legge: “Infierire contro le debolezze sugli errori altrui e contro le persone che si sono amate significa tradire se stessi – ha scritto riferendosi a Zorzi – Significa fallire come esseri umani. Le parole feriscono come le usi, nel contesto cui le usi. Non hanno sempre lo stesso significato. Possono essere di cattivo gusto, ma non per forza dette con l’intento di ferire. Ma usare le debolezze, le confidenze o gli scivoloni di un amico per distruggerlo, per affermare se stessi è un’offesa irrimediabile verso se stessi. Tradire o attaccare un amico significa non aver mai creduto nel sentimento più profondo che l’amicizia comporta. Cioè il sostegno reciproco”.
Poche ore dopo, lo stesso Francesco Oppini è intervenuto per mettere le cose in chiaro, perlomeno riguardo al video che era circolato sui social: “Trovo surreale decontestualizzare e far risultare attuali delle fresi che, per quanto infelici, sono state scritte più di 8 anni fa e tra l’altro in un contesto goliardico.
Nel frattempo sia il nostro linguaggio che la società in cu viviamo si sono evolute e queste parole, che ripeto essere sbagliate, non fanno più parte del nostro gergo.
Suggerisco a chi si è dedicato a questa ricerca certosina, con il solo scopo di ferirmi e di ledere la mia immagine, di andare a ripescare anche post più recenti ( vedi ultimi 5 anni) nei quali prendo apertamente posizione in favore della comunità LGBTQ+”.
Non sarebbe il caso di farsi una telefonata per chiarire ognuno la propria posizione?