Pau Donés aveva un unico grande desiderio prima di morire: dedicarsi alla sua musica e terminare l’album dei Jarabe de Palo. A raccontarlo un amico che ha svelato alcuni retroscena sugli ultimi mesi di vita del cantante, scomparso a soli 53 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro. Nel 2015 gli era stato diagnosticato un tumore al colon, ma Pau non si era mai arreso e aveva continuato a lottare, vivendo appieno e senza paura la sua esistenza, fatta di musica e di amore, per la figlia Sara, per i fan e per gli amici.
Fra loro anche Jovanotti che più volte aveva collaborato in passato con l’artista e con il tempo era diventato uno fra i suoi migliori amici. “Mi mancherai tantissimo amico e maestro – il suo messaggio commosso apparso sui social -. Niente cancellerà i momenti bellissimi vissuti insieme, la bella musica, le mangiate e le bevute, le chiacchierate infinite, la forza che ci siamo dati reciprocamente. Conoscerti ed esserti amico è stato un grande regalo. Dove sei ora? Mi è difficile crederci”.
Jovanotti e Pau Donés si erano sentiti anche pochi giorni prima della sua morte, perché il leader dei Jarabe de Palo stava continuando a dedicarsi alla sua amata musica, deciso a non fermarsi. Il suo ultimo desiderio era quello di completare l’album che stava realizzando e che oggi ha il sapore di un testamento lasciato alla famiglia e ai fan. A svelarlo è il giornale El Mundo che, attraverso le testimonianze di alcuni amici e collaboratori, ha rivelato l’ultimo desiderio dell’artista.
L’uscita del nuovo album infatti era prevista per settembre, ma Pau Donés, dopo aver parlato con i medici, avrebbe deciso di terminare il lavoro nel minor tempo possibile. Il cantante infatti sapeva che la malattia stava avanzando e che gli rimaneva poco tempo. “Il 21 aprile Pau è venuto a trovarmi per parlare del suono del disco – ha confessato Yves Roussel, che ha realizzato la masterizzazione del disco – e io mi chiedevo da dove tirasse fuori quella forza. Era super esigente e pianificava tutto nel dettaglio, aveva ben chiaro il suono che desiderava”.
Una fonte ha poi riferito a El Mundo che Donés gli avrebbe confidato: “I medici mi hanno detto che sto per morire, devo sbrigarmi a chiudere l’album”. Per questo il 19 maggio, Pau avrebbe chiesto a Roussel di chiudere il lavoro: “Il suo produttore mi aveva detto che dovevamo fare presto perché i medici davano a Pau una settimana di vita e voleva ascoltare il disco prima di morire”.