Che fine ha fatto Nadia Comaneci

Nadia Comaneci è un’ex ginnasta entrata nella storia per essere stata la prima a ottenere 10 ai giochi olimpici: cosa fa oggi

Pubblicato: 19 Luglio 2019 15:42Aggiornato: 24 giugno 2024 09:38

Stefania Bernardini

Giornalista

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv prevalentemente di cronaca, politica, economia e spettacolo

Nadia Comaneci è l’ex ginnasta del 10 perfetto. L’atleta è entrata nella storia dei Giochi Olimpici per essere stata la prima a ottenere questo punteggio nella competizione del 1976. Una campionessa da record che in carriera ha conquistato 9 medaglie alle Olimpiadi, 4 ai Mondiali e 12 agli Europei. Sempre nel 1976, a 14 anni, è stata anche la più giovane ginnasta ad aver vinto un’Olimpiade, record che rimarrà imbattuto per sempre dato che dal 2012 l’età in cui si può partecipare alla competizione è stata fissata a 16 anni. È infine l’unica atleta ad aver ricevuto l’Ordine olimpico per ben due volte. Ma la sua vita, dietro alle luci delle competizioni, è stata buia e difficile. Intrappolata nel regime comunista della Romania dell’epoca e costretta in una relazione con Nicu Ceausescu, figlio del dittatore e uomo violento di 10 anni più grande, Nadia è controllata in ogni sua azione e le viene impedito di lasciare il Paese, almeno fino a quando scappa per rifugiarsi negli Stati Uniti. Ora, ultrasessantenne, ha sposato l’uomo della sua vita, ha avuto un figlio e continua a praticare e ad allenare nuove ginnaste nella sua palestra, oltre a impegnarsi molto nel sociale. 

Le origini di Nadia Comaneci

Nadia Comaneci nasce il 12 novembre del 1961 in Romania da una famiglia di modeste condizioni. La madre sceglie il suo nome dopo aver visto, durante la gravidanza, un film la cui protagonista si chiamava Nadia, diminutivo di Nadežda che in russo significa “speranza”.

La bimba inizia a fare ginnastica a tre anni nella società sportiva “Flacāra”, allenata da Duncan e Munteanu. A 6 anni viene notata dall’allenatore Béla Károlyi in cerca di nuovi talenti ed entra nella scuola della moglie. Nel 1969 partecipa per la prima volta ai campionati rumeni classificandosi 13esima.

Le prime vittorie fino alle Olimpiadi 1976

Nel 1970 vince i campionati delle nazionali a squadre, l’anno dopo ottiene il primo titolo all-around in un incontro juniores tra la nazionale rumena e quella jugoslava, nel 1973 conquista l’oro al Junior Friendship Tournament . Nel 1975 arrivano i primi successi ai campionati europei fino alla vittoria al concorso generale individuale nella competizione “Champions All”.

Ai test pre-olimpico di Montréal vince due ori (all-around e trave) e tre argenti (volteggio, corpo libero e parallele). Nel marzo 1976 prende parte all’American Cup dove sia nelle fasi preliminari sia nel round finale al volteggio riceve il punteggio senza precedenti di 10. Ottiene lo stesso risultato alla prestigiosa competizione giapponese Chunichi Cup nel volteggio e alle parallele asimmetriche e i giornalisti iniziano a notarla definendola l’atleta femminile dell’anno.

I successi ai Giochi Olimpici 1976

Il 18 luglio del 1976, a soli 14 anni, Comaneci diventa a stella delle Olimpiadi di Montréal. È la prima ginnasta a ricevere il massimo punteggio ottenibile alle parallele asimmetriche. Il primo 10 perfetto che, poco dopo, viene ottenuto anche dalla sovietica Nellie Kim. In ogni caso, nel corso dell’evento olimpico, Nadia ottiene il punteggio perfetto altre 6 volte, vincendo tre medaglie d’oro, una d’argento e una di bronzo (corpo libero).

La Comaneci è la prima atleta rumena a vincere il concorso generale individuale alle Olimpiadi e a ottennere l’ulteriore record di più giovane atleta di sempre a vincere un titolo olimpico. La bambina prodigio alta un metro e 55 centimetri e che pesa meno d 40 kg conquista tutte le attenzioni, anche quelle del giovane collega americano Bart Conner.

Ma sulla piccola mette gli occhi anche Nicu Ceausescu, figlio del dittatore Niculae Ceausescu, un uomo violento di 10 anni più grande dell’atleta.

La carriera nella ginnastica e il precoce abbandono alle gare

Tornata in patria Nadia è una celebrità e il regime decide di sfruttare la sua fama per usarla come simbolo della gioventù proletaria socialista. La ginnasta viene spesso invitata a palazzo Ceaucescu e viene insignita delle più grandi onorificenze rumene, tra le quali quella di eroe del lavoro socialista rumeno.

Oltre a questo, la quindicenne viene costretta a diventare l’amante del terzogenito del dittatore, l’alcolizzato Nicu che la sottopone ad abusi fisici e sessuali. Nonostante le angherie che subisce, Nadia continua a gareggiare e a trionfare sia agli Europei del 1977 e del 1979 sia ai Mondiali del ’89 e del ’79. Nel 1980 prende parte alle Olimpiadi di Mosca dove arriva seconda nel concorso individuale, mantiene il titolo olimpico alla trave e ottiene l’oro a pari merito nel corpo libero.

Nel 1981 la Federazione di ginnastica rumena contatta Comaneci e la informa che avrebbe preso parte a un tour ufficiale degli Stati Uniti chiamato “Nadia ’81” e che i suoi allenatori Béla e Márta Károlyi avrebbero guidato il gruppo. Durante questo tour, la squadra condivide i viaggi in pullman con le ginnaste americane e l’atleta rumena rivede per la terza volta il collega Bart Conner. Al termine del tour gli allenatori decidono di non rientrare in Romania e provano a convincere anche Nadia. Lei però sceglie di tornare in patria e da quel momento la sua vita cambia drasticamente.

La fuga e la nuova vita di Nadia Comaneci

Al rientro, temendo potesse fuggire come avevano fatto i Károlyi, i funzionari della dittatura comunista rumena tengono sotto controllo Comaneci in ogni sua mossa. Nel 1981 conquista cinque ori alle Universiadi, nel 1984 si ritira dalle competizioni poco prima dell’inizio dei Giochi olimpici d Los Angeles. Nel frattempo la sua vita è sempre più una prigione e la ragazza ingrassa, tenta il suicidio un paio di volte, prima tagliandosi le vene, poi provando ad avvelenarsi, mentre la dittatura insabbia tutto perché nessuno deve conoscere i tormanti dell’eroina nazionale.

Per qualche anno dopo il ritiro Nadia allena i giovani ginnasti rumeni fino a quando, la notte del 27 novembre del 1989, fugge dal Paese camminando a piedi per 6 ore fino al confine con l’Ungheria dove l’attende un amico con l’automobile. Da lì va a Vienna e infine negli Usa dove viene accolta come rifugiata politica.

“Non c’era alternativa. Meglio morire, mi sono detta, piuttosto che vivere da ricca, con tanti gioielli nel cassetto, tanta servitù, l’auto blu con autista in livrea e senza la libertà di muovermi come volevo, di andare dove volevo e di parlare con chi volevo. No, non potevo ricevere nessuno, né a casa mia né nei lussuosi alberghi in cui alloggiavo, viaggiando per la Romania ed in tutto il mondo, quando il signor Nicu Ceausescu ed il suo potentissimo padre Nicolae mi esibivano, sfruttando la mia popolarità, come fiore all’occhiello del regime. Ho rischiato di morire quella notte, certo, ma ho conquistato la libertà, che è il bene più prezioso per tutti, ricchi e poveri”, dirà in seguito Nadia riguardo alla fuga dalla Romania.

Negli Usa Comaneci ritrova il giovane collega Bart Conner, i due iniziano a lavorare insieme e nasce una relazione sentimentale. Nel 1996 la coppia si sposa e il 3 giugno 2006 nasce il figlio Dylan Paul. Nel 1999 l’ex ginnasta è la prima atleta invitata a parlare alle Nazioni Unite per lanciare l’Anno internazionale dei volontari.

Curiosità e cosa fa oggi l’ex ginnasta del 10 perfetto

Negli Usa Comaneci ha lavorato come modella e si è occupata della promozione di prodotti di abbigliamento sportivo. Poi, con il marito, ha aperto l’Accademia di ginnastica Bart Conner, l’International Gymnast Magazine, della compagnia di produzione The Perfect 10 e 4 negozi di articoli sportivi. Ha fondato inoltre la NC School of fitness a New York. Nadia è impegnata in diverse attività di beneficienza.

In Romania è vicepresidente del consiglio di amministrazione dell’International Special Olympics, presidente onoraria della Federazione rumena di ginnastica e del Comitato olimpico rumeno, ambasciatrice dello sport della Romania e vice presidente del consiglio di amministrazione di un’associazione per la lotta alla distrofia muscolare. Si è anche impegnata nell’apertura della Clinica per bambini Nadia Comăneci a Bucarest. Nel dicembre 2003, ha pubblicato il suo primo libro, intitolato “Letters to a Young Gymnast”.

Sempre nel suo Paese natio ha aperto GymNadia, una palestra dedicata all'”iniziazione alla ginnastica e all’educazione fisica per lo sviluppo sano e armonioso dei bambini” in cui aiuta gli atleti del futuro a emergere, in collaborazione con la sua fondazione benefica che permette anche ai meno abbienti di partecipare alle tante attività. Sui social Nadia pubblica spesso video che la vedono impegnata in esercizi di ginnastica nei quali mostra che anche ultrasessantenne non ha perso il suo magico tocco.

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