Barbara D’Urso, l’attacco di Massimo Giletti in tv (per il caso Prati)

Scontro fra Massimo Giletti e Barbara D'Urso per il caso Prati: l'attacco del giornalista

Pubblicato: 23 Settembre 2019 11:58

Valentina Vanzini

Content Editor e Lifestyle Specialist

Cacciatrice di storie, esperta di lifestyle e curiosa per natura. Scrivo con e per le donne. Autrice del bestseller Mia suocera è un mostro.

Massimo Giletti si sfoga in tv, attaccando Barbara D’Urso per il caso Prati. Il conduttore si è occupato dell’affaire nella prima puntata di Non è l’Arena, ospitando la showgirl sarda e intervistando Simona Ventura, che ha svelato nuovi dettagli inediti.

Nel corso della trasmissione in onda su La7, Giletti ha mostrato anche documenti inediti e nuove prove sul caso Mark Caltagirone. Mentre l’affaire si arricchisce di colpi di scena, il giornalista si è sfogato con un lungo monologo in cui ha criticato chi si è occupato della vicenda in tv.

Fra questi c’è ovviamente Barbara D’Urso che con il suo programma Live – Non è la D’Urso ha svelato retroscena e verità sul caso Prati. “Bisogna mettere un filtro a questo tipo di televisione – ha spiegato il conduttore -. Sui social arriva di tutto, fake news ogni giorno. Noi non riusciamo a controllarle. Ma la televisione ha dei mediatori. Se siamo testate giornalistiche abbiamo il dovere il verificare l’attendibilità di quello che uno dice, altrimenti prendiamo per buono tutto”.

Secondo Giletti non sono state fatte delle indagini accurate sull’affaire Prati e questo non avrebbe permesso di scoprire la verità. “Se si fosse indagato – ha aggiunto -si sarebbe capito che in quella perquisizione si erano trovate cose che provavano che quelle due avevano adottato il “sistema Caltagirone” già con qualcun altro”.

“Ecco perché bisogna essere molto cauti – ha spiegato il presentatore, poi l’affondo diretto alla D’Urso -. Non si è testata giornalistica per caso. Ma non si può neanche sventolarlo così tutte le volte, e poi cadere su cose del genere. Non mi interessa se ci sarà il processo, ma qui sono state trovate cose da funzionari della polizia di stato. Bisogna aprire gli occhi, capire chi sono queste persone, chi ha studiato queste carte doveva farlo. Sennò questo sottobosco diventa un “bosco”, paginate e paginate in televisione. Bastava cliccare su un sistema per vedere che Mark Caltagirone non esisteva”.

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