Sia, l’artista nota per le sue enormi parrucche con le quali nasconde il volto durante le esibizioni, non smette di stupire i suoi fan: la cantante australiana infatti è diventata nonna a 44 anni, poche settimane dopo aver rivelato di aver adottato i due ragazzi adolescenti che aveva in affido.
L’adozione dei figli risale in realtà allo scorso anno, ma l’artista ha deciso di annunciarlo solo poche settimane fa: Sia, sempre molto riservata sulla sua vita privata, ha spiegato di aver accolto nella sua vita non due bambini, bensì due ragazzi di 18 anni, muovendosi in modo “anomalo rispetto al sistema di adozioni”, che solitamente privilegia l’affidamento di bambini di minore età.
In un’intervista alla radio SiriusXM, Sia aveva raccontato che i giovani hanno partecipato a un “programma per ragazzi traumatizzati”: “Stavano diventando troppo grandi per il sistema di affido familiare. Erano entrambi diciottenni quando li ho adottati”, aveva detto.
Sia voleva prendersi cura di loro in modo che potessero avere l’opportunità di costruire la propria vita adulta senza affrontare le difficoltà della strada: “I ragazzi stanno studiando e stanno facendo cose utili e che li fanno stare bene”, aveva dichiarato, senza aggiungere altri dettagli.
Adesso Sia ha nuovamente lasciato senza parole i suoi fan, rivelando che uno dei suoi figli è diventato papà: “Mio figlio più piccolo ha appena avuto due bambini. Sono scioccata! No, sto bene”, ha detto scherzando durante un’intervista con il dj di Apple Music, Zane Lowe.
In meno di un anno l’artista australiana è diventata mamma e nonna, lasciando tutti a bocca aperta. Sia ha anche svelato che i suoi nipoti adesso la chiamano con il soprannome di “Nana”, anche se, scherzando, ha affermato che vorrebbe essere chiamata “Lovey”, come i nipoti di Kris Jenner chiamano la loro nonna.
Sia aveva reso pubblico il suo desiderio di diventare una madre adottiva a maggio, dopo aver visto Foster, una serie di documentari della HBO sul sistema di affido a Los Angeles, che racconta alcuni casi limite nella città americana.
Durante l’intervista con Zane ha confessato: “Mi sono un po’ demotivata dopo aver investigato per un anno come funziona il sistema di affidamento. I miei ragazzi hanno dovuto cambiare, in soli 18 anni di vita, ben 18 case di accoglienza. Sto cercando di fare del mio meglio per loro“.