Chi era Sharon Tate, la moglie di Polanski uccisa da Manson

Era il 1969 quando Sharon Tate, attrice e moglie del regista Roman Polanski, venne uccisa per ordine di Charles Manson mentre era incinta di 8 mesi

Pubblicato: 20 Novembre 2017 12:39

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Redazione

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Chi era Sharon Tate, l’attrice uccisa da Charles Manson? Il 19 novembre 2017 è morto uno dei più sanguinari serial killer d’America. Responsabile di numerosi ed efferati omicidi, fra cui quello della moglie di Roman Polanski, uccisa nella sua villa di Los Angeles mentre era all’ottavo mese di gravidanza. La vita di Sharon finì il 9 agosto del 1969, dopo una promettente carriera nel cinema e il sogno di formare una famiglia con l’uomo che amava. Capelli biondi, occhi castani e uno splendido sorriso: la Tate era un’astro nascente ad Hollywood. L’esordio fu nel 1963, con piccoli ruoli televisivi, in seguito recitò in diversi film al cinema, fra cui “Tempo di guerra, tempo d’amore” e “Castelli di sabbia”. Nel 1965 ottenne il suo primo ruolo importante, recitando in “Cerimonia per un delitto”, mentre due anni più tardi era nel cast di “Per favore, non mordermi sul collo!”. Sul set incontrò Roman Polanski e fu amore a prima vista.

I due formavano una delle coppie più influenti e seguite dello showbiz. Nel 1968 si sposarono a Londra, con una cerimonia seguitissima dalla stampa, mentre poco dopo la Tate iniziò le riprese della commedia “Missione compiuta stop. Bacioni Matt Helm”. Alla fine dell’anno la sua carriera stava per raggiungere l’apice, Sharon aveva ottenuto un Golden Globe come Attrice rivelazione dell’anno per “La valle delle bambole” ed era incinta. Nel 1969 lei e Polanski si trasferirono nella villa di Cielo Drive, dove sognavano di formare la loro famiglia.

Nello stesso anno l’attrice, incoraggiata dalle ottime recensioni per i suoi ruoli comici, accettò di recitare in “Una su 13” accanto a Vittorio Gassman. Si tratterà della sua ultima apparizione sul grande schermo prima della morte. Poco prima di tornare a Los Angeles, Sharon Tate e Roman Polanski rilasciarono un’intervista nella loro casa di Londra. “Tutta la mia vita è stata decisa dal destino – raccontò l’attrice in quell’occasione -. Penso che qualcosa di più potente di noi decida i nostri destini per noi. So una cosa, non ho mai pianificato niente di ciò che mi è successo”.

Il 20 luglio 1969, Sharon Tate tornò a casa in attesa di Polanski, che l’avrebbe raggiunta, come concordato, il 12 agosto, in tempo per il parto. Chiese dunque agli amici Wojciech Frykowski e Abigail Folger di farle compagnia. Ai tre si unì anche Jay Sebring, amico di Sharon e parrucchiere molto quotato a Hollywood. Quella stessa notte i membri della “Family”, la setta di Charles Manson, fecero irruzione nella casa. Il primo ad essere ucciso fu Sebring, in seguito toccò ai fidanzati Folger e Frykowski. L’ultimo omicidio fu quello di Sharon Tate, che venne finita con sedici coltellate su tutto il corpo. I killer, poco prima di lasciare l’abitazione, scrissero con il sangue la parola “pig” sulla porta e la frase “Helter Skelter”. L’omicidio sconvolse per la sua efferatezza l’opinione pubblica e ancora oggi è difficile raccontare cosa accadde nella villa di Cielo Drive. Ci riuscirà forse Quentin Tarantino, che ha in programma un film su questo delitto, in cui il ruolo della moglie di Polanski dovrebbe andare a Margot Robbie. 

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