L’attrice Maria Rosaria Omaggio è morta a 67 anni dopo aver lottato contro una malattia. La notizia ha immediatamente fatto il giro del web, nonostante non fosse propriamente il suo mondo. Per la Omaggio, di origini napoletane, la vita è stata interamente incentrata sul suo grande amore per il teatro e il palcoscenico, ma si è fatta conoscere dal grande pubblico anche per il suo debutto a Canzonissima in Rai nel 1973 al fianco di Pippo Baudo (con una piccola “bugia”), oltre che per tanti tra fiction e film di successo. Attrice ma anche scrittrice e appassionata di arti marziali, Maria Rosaria Omaggio è stata uno dei volti più amati dello spettacolo italiano.
Maria Rosaria Omaggio, l’esordio in TV con una piccola “bugia”
Il palcoscenico era la sua casa ma, nel tempo, era riuscita a entrare anche in quelle degli italiani attraverso il piccolo schermo con bellezza, talento e carattere da vendere. Come riporta Adnkronos e come confermato dall’edizione delle 8 del TG1, Maria Rosaria Omaggio è morta a soli 67 anni dopo una malattia. Nessun comunicato ad approfondire la questione, solo l’amarezza di aver perso uno dei talenti indiscussi emersi nel panorama televisivo degli anni ’70 diventando protagonista del varietà, tanto amato dal pubblico.
Classe 1957, la Omaggio era nata a Roma ma aveva sangue napoletano nelle vene. Una donna di gran carattere che sin dal suo esordio ha dimostrato di averne, eccome. Come ben sa chi c’era, quando ha debuttato in televisione era giovanissima: nel 1973 prese parte all’edizione di Canzonissima condotta da Pippo Baudo che le portò tanta fortuna.
Un’occasione possibile per via di una piccola “bugia”: “Avevo 17 anni, ma dissi di averne 20”, ha rivelato nella sua ultima intervista televisiva a Storie di Donne al Bivio, andata in onda lo scorso febbraio. La sua ultima apparizione in pubblico. La malattia era già presente nella sua vita e, dopo quella apparizione, non vi è stata più alcuna occasione di vedere l’attrice.
Cinquant’anni di carriera tra cinema, teatro e televisione
Canzonissima le ha dato la popolarità in televisione, ma appena qualche anno dopo per la Omaggio è arrivato un altro importante debutto: quello sul grande schermo con il film Roma a mano armata di Umberto Lenzi. Da quel momento la sua carriera, durata per ben cinquant’anni, ha collezionato un successo dopo l’altro, senza mai dimenticare il suo primo amore, quello per il palcoscenico e il teatro.
Maria Rosaria Omaggio è stata La schiava d’oriente di Carlo Goldoni e la Fedra di Seneca, ma anche La moglie di Claudio di Dumas (figlio) e in Spirito allegro di Conward. Un elenco che potrebbe proseguire, arricchito da un altrettanto nutrito curriculum di fiction e serie televisive (un tempo “sceneggiati”): Sarto per signora, Passioni, Caro maestro 2, Donne di mafia, La Squadra, Don Matteo. Tra i suoi lavori più importanti il ruolo di Oriana Fallaci nel film Walesa, l’uomo della speranza del regista polacco Andrzej Wajda, che ha ricevuto il premio Pasinetti alla Mostra del Cinema di Venezia.
Anche la passione per la scrittura è stata determinante per la vita di Maria Rosaria Omaggio, che non solo ha collaborato con diverse riviste ma ha anche pubblicato libri come Viaggio nell’incredibile, edito da Edizioni Mediterranee e per cui ha vinto il Premio Fregene, C’era una volta, c’è sempre e ci sarà ancora, edito da Corbaccio-Longanesi e che le è valso il Premio Chiantino 1998, e ancora Il linguaggio dei Gioielli – Il significato nascosto e ritrovato dell’eterna arte dell’ornamento dalla A alla Z, edito da Baldini & Castoldi Dalai.
Maria Rosaria Omaggio, da sex symbol a maestra della meditazione
Sensualità e fascino non le sono mai mancati, tanto da collezionare non una ma ben tre copertine su Playboy che, come ben noto, ha sempre dedicato i suoi servizi fotografici alle donne più belle del periodo. Maria Rosaria Omaggio è stata una di queste e la sua bellezza l’ha portata anche su Playmen, Stern, Ciné Revue, Interviú ma anche Gente e persino sulle cartoline con la maglia della Roma allegate al Guerin Sportivo.
Ma, a dimostrazione del fatto che in una stessa persona possano convivere tanti aspetti diversi, la Omaggio non è stata certamente soltanto una “bellezza da copertina”. Nella sua vita c’è sempre stato spazio per questo e per il lavoro che ha sempre amato a cui si è dedicata quasi fino all’ultimo istante, ma anche per altro: l’attrice era una grande appassionata di meditazione e discipline orientali, ha scritto un libro intitolato L’energia trasparente – curarsi con cristalli, pietre preziose e metalli”, tradotto in sei lingue, ed era anche istruttrice di un particolare e difficile stile delle arti marziale cinesi, il Taijiquan.
Tutti gli amori dell’attrice e la maternità mancata
Non è mai stata tipo da interviste intime e che scendessero nei dettagli, ma negli ultimi tempi Maria Rosaria Omaggio aveva approfittato di qualche ospitata televisiva per raccontare qualcosa in più di sé e della sua vita privata.
Sugli uomini della sua vita, ad esempio, non si è mai sbilanciata più di tanto: “Mi sono sposata a 17 anni e ho divorziato quando ne avevo 21. Lui aveva 18 anni più di me”, aveva raccontato a Oggi è un altro giorno condotto da Serena Bortone, riferendosi a Salvatore Vanacore, impresario dello spettacolo conosciuto a Canzonissima. Le altre, per sua stessa ammissione, sono state soltanto convivenze delle quali una, la più lunga e importante, durata per molti anni e nata da una bella amicizia.
Parlare di maternità è stato sempre difficile per l’attrice, che non ha mai avuto figli benché lo desiderasse. Nel corso dell’intervista con Bortone di cui sopra aveva preferito non esprimersi, lasciando spazio al suo impegno a favore dell’Unicef per i bambini bisognosi, che ha ottemperato fino all’ultimo. Nella sua ultima intervista al Corriere della Sera, invece, aveva spiegato: “Ho fatto di tutto per rimanere incinta, incluso un intervento all’utero. A 25 anni persi la mamma. Mi restava Antonio, il mio fratello maggiore, medico, ma di recente se n’è andato per un linfoma. Oggi ho solo un nipote di 46 anni e il ruolo di ‘goodwill ambassador’ per i bimbi dell’Unicef”.
I messaggi di cordoglio degli amici più cari
Inevitabile che la morte di Maria Rosaria Omaggio scatenasse le reazioni del pubblico, ma soprattutto quelle di chi ha avuto modo di conoscerla, professionalmente e privatamente. “Cara Maria Rosaria. Ci hai lasciati. Hai iniziato il tuo nuovo viaggio verso la spiritualità che tanto amavi. Sei stata un’amica affettuosa, illuminante, presente. Donna bella e colta. Mancherai tanto anche ai miei cagnolini, a cui dicevi, dai un bacio da zia Maro’ R.I.P”, ha scritto una amica su Instagram.
Ma i messaggi sono molteplici e commossi, come quello di un’altra cara amica dell’attrice: “Ci siamo incontrate nel 1992 per lavoro a Mediaset e ci siamo ‘riconosciute’ subito: l’India, la meditazione, l’essere vegetariane o chissà che, siamo diventate subito amiche del cuore. (…) Trentadue anni in cui abbiamo condiviso tanto, dai progetti di lavoro alle tue prime a teatro, dalle smielature in Umbria ai mercatini bio a Roma. Poi le bellissime vacanze in Toscana dove mi chiedevi sempre di farti una torta di mele, ne eri golosa. Momenti di vita gioie e dolori, come vere sorelle. (…) Sei stata una donna intensa, importante, passionale, decisa, impegnativa, concreta. Ti sono venuta a dare un ultimo saluto. Mi hai preso la mano e me l’hai baciata e quel tuo meraviglioso sorriso quando ti ho detto ‘Ciao, amica mia’. Che onore la tua amicizia. Alla mia età si devono lasciare andare tanti affetti. Ti lascio andare ma ti porterò per sempre nel mio cuore. La bellezza della vita dipende dalle persone che incontri. Tu hai arricchito la mia”.