Grande Fratello, svelato il retroscena (che nessuno conosceva) sulla prima edizione

Quasi vent'anni dopo la prima puntata del Grande Fratello spuntano alcuni retroscena sull'edizione più amata

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Redazione

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Erano gli anni Duemila quando il Grande Fratello sbarcò per la prima volta nella tv italiana, rivoluzionandola per sempre.

Quest’anno il format ha compiuto vent’anni nel mondo e ben diciannove in Italia, dove la prima edizione ottenne un successo senza precedenti. Oggi per tanti telespettatori e per chi fa televisione, il primo Grande Fratello è un vero e proprio mito. Quando Cristina Plevani, Pietro Taricone e gli altri concorrenti entrarono nella casa di Cinecittà non avevano idea di ciò che sarebbe accaduto, nè che sarebbero entrati nella storia del costume italiano.

Oggi, a distanza di quasi vent’anni da quel momento, scopriamo numerosi retroscena sulla prima edizione del Grande Fratello. A svelare il primo è Leonardo Pasquinelli, che all’epoca era il capo dell’intrattenimento Mediaset.

“Quando è arrivato il Grande Fratello ci fu una grande discussione – ha raccontato al Corriere della Sera -, in azienda c’era chi sosteneva che fosse un programma ai confini della moralità e spingeva per trasmetterlo in seconda serata su Italia1″.

Anche la scelta della conduttrice Daria Bignardi non fu casuale: “Fu essenziale per mitigare l’impatto critico in un Paese cattolico come il nostro”, ha confessato.

La prima edizione del Grande Fratello registrò il 60% di share, tenendo incollati alla televisione ben 16 milioni di telespettatori. “Il GF ha introdotto formule che ora sono consuete ma che non erano mai state applicate prima di allora – ha spiegato Pasquinelli -: il concetto di eliminazione non esisteva, nei contest c’era solo il vincitore, non l’eliminato. Anche le nomination erano una novità”.

A vincere il GF fu Cristina Plevani, che oggi ricorda quei momenti con nostalgia, ma anche qualche rammarico. “Io non ero pronta – ha rivelato al Corriere -, ero molto ingenua, venivo da un piccolo paese: sono stata sei mesi senza avere un’agenzia di comunicazione, ho perso molti contratti e possibilità”.

“Ero bruttina – ha aggiunto – non ero brava a valorizzarmi, ero noiosa e patetica, insomma, una sfigata. Una così oggi mi darebbe i nervi, non mi sarei mai televotata. Penso che mi scelsero dal momento che avevo perso da poco i genitori, la ragazza sensibile orfana”.

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