Elle Macpherson l’anno scorso ha festeggiato un traguardo importante: 20 anni di sobrietà. Non è stato un percorso semplice, ma la supermodella australiana classe ’64 alla fine ce l’ha fatta, per il proprio bene ma soprattutto per quello dei figli. Ne ha parlato in modo molto dettagliato in un capitolo della sua autobiografia, elle: Life, Lessons & Learning to Trust Yourself, in un racconto crudo e sincero della sua dipendenza dall’alcol.
Elle Macpherson e i problemi di dipendenza dall’alcol
Il percorso verso la sobrietà è stato duro per Elle Macpherson, che aveva già parlato della sua dipendenza ma ha deciso di mettere tutto nero su bianco, in un capitolo del suo libro di memorie di recente pubblicazione. “The Body”, così era conosciuta negli anni ’80 quando dominava le passerelle più prestigiose del mondo, ha raccontato una realtà ben diversa dall’apparenza con cui ha nutrito i fan per anni: “La mia vita sembrava fantastica a tutti. All’esterno stavo facendo un lavoro meraviglioso, ma, nel profondo, ero davvero in difficoltà“.
Nulla poteva distoglierla dal cercare la bottiglia – di vodka, in genere – e neanche quando è nato il suo primo figlio, Cy, vi ha rinunciato, nonostante i suoi due naturopati (il suo è un approccio olistico alla salute) l’avessero esortata a non bere alcolici subito dopo il parto. Mentre teneva il piccolo tra le braccia, il pensiero preponderante era la bottiglia di champagne che le era stata regalata proprio in occasione del lieto evento.
Per anni ha affrontato questo problema da sola, o meglio lo ha evitato. Si è rifiutata di andare in riabilitazione e ha cercato di nascondere l’alcolismo, approfittando della distanza del compagno di allora, il finanziere Arki Busson, spesso assente per lunghi periodi. Tutto per dimostrare di essere ancora al top, che la maternità non l’avrebbe fermata. Per placare la continua ansia.
“Mi piaceva passare del tempo con Arki e volevo dimostrargli che sarei stata la sua compagna di divertimento e di lavoro, mentre ero la madre dei suoi figli. Uscivo, bevevo, facevo festa e mi ammalavo di nuovo. Era diventato un continuo ripetersi: ero in una spirale discendente orribile“, ha scritto. Poi sono arrivati i blackout e gli svenimenti, fino al culmine di un vero inferno: in occasione di un viaggio a Ibiza col compagno, non riuscendo ad aprire una bottiglia di vodka la ruppe, bevendone comunque il contenuto. “Mi sono versata in fretta uno shot che avrebbe potuto essere disseminato di schegge di vetro”.
La riabilitazione e la rinascita
Finalmente dopo anni di sofferenza e dipendenza dall’alcol, Elle Macpherson si è decisa ad andare in riabilitazione. Nel libro di memorie ha ricordato quanto si sentisse “umiliata e arrabbiata”, costretta per il proprio bene a rivelare il suo vero volto, a far cadere l’immagine di perfezione dietro alla quale aveva celato il suo problema.
La supermodella è sobria ormai da 20 anni e non si è mai pentita di aver eliminato l’alcol dalla sua vita: “Ho smesso di bere nel 2003 perché sentivo di non riuscire a essere pienamente presente nella mia vita, ed è stato un trampolino di lancio meraviglioso per conoscere me stessa a un livello più profondo. Sebbene abbia richiesto disciplina e perseveranza, la verità è che non puoi stare bene ed essere presente nella tua vita se non sei presente e non stai bene, e l’alcol non aiuta davvero in questo. È molto difficile conoscere se stessi se ci si intorpidisce”.