Sensibile, elegante e romantica, Ilaria Occhini è scomparsa all’età di 85 anni e ha lasciato un vuoto grandissimo all’interno del panorama del cinema Italiano.
L’attrice fiorentina, sposata da mezzo secolo con lo scrittore Raffaele La Capria, vanta una carriera esemplare: attrice televisiva, di cinema e teatro, ha vinto il David di Donatello per Mine Vaganti di Ozpetek.
Il suo carattere, così raffinato e cortese che tanto la contraddistingueva, ha fatto in modo che la donna ricoprisse, in tutti i film in cui ha recitato, ruoli romantici. Il successo vero e proprio, è arrivato tra gli anni ’50 e ’60, quando le sono state assegnate diverse parti, all’interno di sceneggiati letterari della televisione di quel tempo.
La sua carriera, è stata influenzata dalla sua passione per il teatro, un palcoscenico a lei tanto caro, al punto tale da diventarne assoluta protagonista, lavorando con Luchino Visconti, Peppino Patroni Griffi e Luca Ronconi.
Del resto il destino della Occhini, era già segnato: la donna infatti, è cresciuta tra arte e cultura, essendo nipote di Giovanni Papini e del senatore Occhini. Da giovanissima, si iscrive all’Accademia d’arte drammatica a Roma insieme a Orazio Costa.
Il debutto avviene all’età di 19 anni: Ilaria ottiene il suo primo ruolo nel film Terza Liceo con lo pseudonimo di Isabella Redi. Ha conquistato poi il piccolo schermo con In televisione, diretto da Anton Giulio Majano; si è affermata giovanissima negli sceneggiati L’Alfiere e Jane Eyre.
In teatro debutta nel 1957 nell’Impresario delle Smirne di Carlo Goldoni, con la regia di Luchino Visconti.
La sua carriera, così intensa ed eclettica, le ha fatto guadagnare il David di Donatello nel 2010 come migliore attrice non protagonista in Mine Vaganti di Ferzan Ozpetek e il Nastro d’argento alla carriera.
Ilaria Occhini ha dedicato la sua vita alla recitazione, ma non solo. Per mezzo secolo infatti è stata sposata con lo scrittore Raffaele La Capria. Inoltre, durante il corso degli anni, non ha mai trascurato la sua grande passione per i vigneti, occupandosi personalmente dell’azienda agricola di famiglia.
La Occhini è stata una presenza bella, gentile, intelligente che ha segnato per sempre la storia del cinema italiano.