Si è concluso con un’inaspettata archiviazione il caso che vedeva l’attore Alec Baldwin accusato di omicidio per la morte della direttrice della fotografia Halyna Hutchins. La giudice Mary Marlowe Sommer ha così posto fine, dopo tre anni, a un’intricata vicenda giudiziaria: la difesa del divo ha infatti dimostrato che gli inquirenti avevano nascosto l’esistenza di alcuni proiettili rinvenuti sulla scena del crimine, il set del film Rust. Dopo la sentenza, Baldwin si è sciolto in lacrime, e stretto in un lungo abbraccio con la moglie.
Il caso che ha visto imputato Alec Baldwin
La dolorosa vicenda giudiziaria che ha visto imputato Alec Baldwin ha avuto inizio nel 2021. L’attore, impegnato sul set del film Rust, stava provando una scena che lo obbligava a puntare una pistola dritto in camera quando l’arma, che non era stata in messa sicurezza, sparò una pallottola. In quella circostanza, fu colpita a morte Halyna Hutchins, che si trovata dietro la macchina da presa, mentre il regista Joel Souza rimase ferito.
La responsabile delle armi sul set, Hannah Gutierrez di 27 anni, sta scontando 18 mesi di carcere per omicidio colposo. Alec Baldwin, protagonista e produttore della pellicola, si stava difendendo dalle stesse accuse: per la procura, aveva ignorato le leggi vigenti in materia di sicurezza, agendo con superficialità e negligenza.
L’esito del processo
Il processo penale contro Alec Baldwin si era aperto lo scorso martedì, e la stampa americana prevedeva diverse settimane di dibattimento prima che si potesse raggiungere un verdetto. Tuttavia, le accuse si sono sgretolate prima del previsto. Sin dall’inizio, i legali della star di Hollywood avevano sostenuto che non fosse sua responsabilità assicurarsi che la pistola non fosse caricata con delle vere munizioni, ma da giovedì hanno potuto contare anche su un’ulteriore prova che avrebbe scagionato l’imputato.
Una testimone ha infatti ammesso che alcuni bossoli raccolti sulla scena del crimine (e quindi potenzialmente collegati alla sparatoria) sono stati consegnati alla polizia da uno dei presenti solo all’inizio dell’anno, ovvero più di due anni dopo l’omicidio. Gli inquirenti non hanno avvisato la difesa, che non li ha potuti esaminare. La giudice Mary Marlowe Sommer ha quindi sospeso il processo per qualche ora prima di esprimersi con il verdetto.
“La scoperta tardiva di queste prove durante il processo ha impedito l’uso efficace delle stesse, tanto da inficiare l’equità fondamentale del procedimento. Se questa condotta non raggiunge la malafede, certamente ci si avvicina molto”, ha dichiarato Marlowe Sommer archiviando il caso. Questo procedimento era il secondo intentato contro Baldwin andato in fumo prima della sentenza. Lo scorso anno, le due procuratrici che avevano istruito il caso, si sono dovute ritirare. L’attore, che rischiava fino a 18 mesi di carcere, ha ancora in corso dei processi civili ma non potrà più essere accusato per l’uccisione della direttrice della fotografia.
La posizione di Alec Baldwin
Alec Baldwin si è sempre dichiarato non colpevole della morte di Halyna Hutchins. Diversi testimoni hanno assicurato che l’attore, in vista della fatidica scena, era convinto che la pistola fosse scarica. Anche il sindacato degli attori aveva preso posizioni molto nette sul caso, diramando una nota stampa: “La formazione dei performer riguarda la performance e non gli si richiede né ci si aspetta che siano esperti di armi o esperti nel loro uso. L’industria assegna questa responsabilità a professionisti qualificati che ne supervisionano l’uso e la manipolazione sotto ogni aspetto”.