Come proteggere e aumentare la fertilità: 10 consigli e buone pratiche 

L'infertilità è una patologia a tutti gli effetti che tocca il 15% delle coppie in Italia. Ecco qualche consiglio per una buona salute sessuale e riproduttiva, dall'alimentazione all'attività fisica

Pubblicato: 24 Settembre 2019 17:51Aggiornato: 28 Luglio 2023 20:55

Alfonsa Sabatino

Lifestyle e Sex editor

Da anni ricopre la professione di giornalista pubblicista e ufficio stampa, come freelancer. Di recente, sta esplorando il mondo dei podcast, per dare nuova forma ai suoi approfondimenti. Per DiLei si occupa di sessualità, benessere e lifestyle.

L’infertilità tocca il 15% delle coppie in Italia, e il 10-12% di quelle nel mondo. Si tratta di una vera e propria patologia secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che la definisce come l’assenza di concepimento dopo 12/24 mesi di regolari rapporti sessuali mirati non protetti. Numeri non trascurabili, motivo per cui la fertilità va considerata come una risorsa da proteggere, evitando comportamenti rischiosi e abitudini poco sane che a lungo termine possono condizionare negativamente la fertilità di lei e di lui.

Le cause

Sono tante le cause che possono portare a una fertilità ridotta della coppia e riguardano sia la donna che l’uomo. Ci sono il fumo e le cattive abitudini; un’alimentazione scorretta, l’obesità o l’eccessiva magrezza; ma anche l’ambiente in cui viviamo e quello che respiriamo. Poi c’è la vecchiaia, per cui fisiologicamente si diventa meno fertili: ogni donna nasce con un numero predefinito di cellule uovo (riserva ovarica) che, con l’avanzare dell’età, si riduce fino a esaurirsi, con un calo drastico dopo i 40 anni. Di fatto, un corpo non sano e in forza non può prevedere di dare vita: è l’intelligenza del corpo, che in condizioni non ottimali va in allerta e sospende la possibilità di riprodursi.

Ci sono però alcuni accorgimenti che possono aiutarci a tutelare, proteggere e aumentare la fertilità.

Proteggersi dalle infezioni

Le infezioni da virus o batteri e infezioni sessualmente trasmesse sono la principale e più frequente causa di infertilità. Possono causare alterazioni degli organi dell’apparato genitale maschile come l’uretra, l’epididimo, il didimo e la prostata; o alterazioni tubariche, ormonali e ovulatorie nella donna. Spesso si tratta di infezioni contratte in giovane età, non riconosciute o trascurate, ma le conseguenze possono essere molto impattanti sulla fertilità (per esempio, il 50% dei maschi infertili è risultato positivo test per la ricerca della Chlamydia, malattia infettiva batterica molto diffusa tra gli adolescenti e i giovani adulti). È possibile inoltre che le infezioni delle vie genitali rimangano silenti per tempo, passando però ripetutamente al/alla partner, indebolendo tutto l’apparato. In ultimo, le infezioni possono complicare le procedure di procreazione medicalmente assistita. Per questo, il consiglio è quello di prestare attenzione, proteggersi e monitorarsi, anche in tempi non sospetti e in giovane età.

Vietato fumare

Fumare fa male, anzi malissimo. Anche alla fertilità. Il fumo danneggia gli spermatozoi, che nei maschi fumatori vengono prodotti in minor numero (il 22% in meno), e sono meno sani e vitali. Ovviamente pochi spermatozoi e meno performanti portano ad una riduzione dei concepimenti, e pare aumentino il rischio di aborti spontanei. Secondo il Ministero della Salute, “nel maschio fumatore, molti parametri del liquido seminale risultano alterati in correlazione negativa con il numero di sigarette. Nell’uomo il fumo di sigaretta riduce la motilità e altera la morfologia degli spermatozoi, interagisce inoltre con le ghiandole accessorie maschili modificando la loro secrezione”. Per quanto riguarda la donna “è stato stimato che circa il 13% dell’infertilità femminile può essere causato dal fumo, che inoltre aumenta il numero di aborti, di gravidanze extrauterine, e anticipa la comparsa della menopausa. Numerosi studi condotti su pazienti sottoposte a tecniche di procreazione assistita (PMA) dimostrano nelle donne fumatrici più bassi tassi di successo”.

No alcol

Anche l’alcol è un nemico riconosciuto della fertilità, poiché scompensa la produzione degli ormoni sessuali sia nell’uomo che nella donna. Nell’uomo danneggia sia la quantità che la qualità degli spermatozoi, che risultano più lenti, meno vitali e strutturati. “Studi condotti su alcolisti non cirrotici – che quindi hanno un organismo, per altri versi, sano – hanno dimostrato che nel 45% dei casi si verifica una riduzione del numero di spermatozoi, in un altro 45% si notano anomalie morfologiche (spermatozoi che hanno atipie morfologiche), e complessivamente il 50% ha problemi di motilità (spermatozoi che non si muovono)”. A peggiorare la situazione c’è la combo alcol e fumo, poiché chi fuma tendenzialmente beve anche e i due fattori si potenziano a vicenda nel contrastare la fertilità. Un altro discorso va fatto sulla performance sessuale: è vero che l’alcol disinibisce, ma è altrettanto vero che potrebbe causare impotenza, dare problemi legati all’erezione, all’eiaculazione precoce o alla lubrificazione di lei.

Fertilità a tavola

Alimentazione e fertilità sono strettamente correlate, e la qualità degli alimenti che finiscono nel piatto influiscono sulle possibilità arrivare a un concepimento, anche in casi di ricorso alla procreazione medicalmente assistita. “Tra gli alimenti utili – spiega la Dr.ssa Francesca Sottini, biologa nutrizionista di Next Fertility Milano – abbiamo l’avocado: grazie alla presenza di molte vitamine, tra le quali la vitamina E, nella donna aiuta a migliorare lo spessore dell’endometrio. Sul lato maschile, un esempio possono essere i semi di girasole che, oltre a essere dei potenti antiossidanti, contribuiscono a migliorare motilità dello sperma. In generale, è bene evitare i grassi saturi e scegliere i “grassi buoni” come salmone e noci; preferire pane, pasta e riso integrali; assumere proteine vegetali e latte e scegliere frutta e verdura di stagione”, continua. “Nello specifico, durante un percorso di procreazione medicalmente assistita c’è necessità di assumere carboidrati. La scelta deve orientarsi verso quelli meno raffinati come la pasta ai cereali e quella ai legumi, il riso basmati o quello nero”.

Abbasso gli steroidi anabolizzanti

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, un utilizzo costante e massiccio degli steroidi anabolizzanti possono compromettere i livelli di fertilità. Si tratta di “derivati sintetici del testosterone, modificati al fine di stimolare la produzione di proteine per aumentare la forza e la massa muscolare. A causa degli alti livelli di testosterone nel sangue dovuti all’assunzione, si blocca la produzione endogena dell’ormone maschile” e i danni sulla fertilità sono certi. “Vi può inoltre essere un’alterazione dei caratteri sessuali secondari quali cambio della voce, crescita del seno, atrofia dei testicoli, scarsa attività delle ghiandole sessuali”.

W lo sport

Il legame (positivo) tra sport e fertilità sia maschile che femminile è stato oggetto di diversi studi. Secondo quanto pubblicato sulla rivista Fertility and Sterility, l’attività fisica costante e moderata aumenta le probabilità di concepimento. Lo studio svolto su un campione di 3.628 donne danesi tra i 18 e i 40 anni ha dimostrato che, oltre all’alimentazione, anche attività fisiche leggere, come passeggiare a lungo, andare in bicicletta, o fare giardinaggio, svolte per più di 5 ore alla settimana hanno inciso positivamente sulla possibilità di avviare una gravidanza (+20%). Lo sport inoltre fa bene alla salute e al benessere in generale, al buon umore e aumenta la sicurezza di sé.

..ma non troppo

Lo sport può diventare anche un problema per il nostro corpo, se svolto in modo troppo intenso, specialmente per le donne molto magre. Il sistema riproduttivo delle donne è molto sensibile alla carenza di energia e di grasso, portando a importanti disturbi mestruali e amenorrea (quando il ciclo scompare). Quando l’organismo va in deficit, l’alimentazione non è corretta, le energie e gli sforzi consumati per l’attività fisica sono eccessivi, il corpo va in allarme: l’ipotalamo, che controlla l’attività ovarica, riceve questo segnale di allerta e manda il sistema riproduttivo a riposo. Succede proprio per il meccanismo di difesa e autogestione, per cui le poche risorse a disposizione devono essere mantenute per la sopravvivenza. Il corpo non sarebbe in grado di sopportare una gravidanza e per questo motivo scompare il ciclo mestruale. Questa irregolarità è molto frequente per le giovani donne che praticano sport a livello agonistico. Lo stesso vale per gli uomini che vivono una importante alterazione dei livelli di testosterone.

Fa troppo caldo

Altra raccomandazione dell’ Istituto Superiore di Sanità riguarda il caldo, che gli spermatozoi patiscono, motivo per cui i testicoli sono esterni. Fa sorridere, ma se si cerca una gravidanza conviene fare attenzione all’esposizione al caldo delle parti basse di lui. Spesso per lavoro siamo costretti a stare seduti per molte ore al giorno, e questo potrebbe essere sufficiente a creare qualche piccolo difetto. “Gli effetti – si legge sul sito dell’ISS – sono soprattutto a carico della concentrazione e della quantità complessiva di spermatozoi nel liquido seminale, con scarsa o nulla incidenza su altri valori. Se, invece, sussiste una costante esposizione ad alte temperature come nel caso dei tintori, dei cuochi, di chi lavora negli alti forni, si è osservato un arresto parziale o completo della spermatogenesi (produzione di spermatozoi) e il rischio di un aumento del numero di spermatozoi anomali e con scarsa motilità”. Nulla di permanente, ma qualche accorgimento può essere utile.

In vacanza

Ritmi lenti, relax e poche preoccupazioni: sono queste le parole chiave della vacanza che, guarda caso, influiscono positivamente sul concepimento. Un corpo disteso porta ad un apparato riproduttivo più morbido e accogliente, aumenta la produzione di vitamina D, l’organismo è più forte e le difese immunitarie anche. È una questione di ormoni anche: nelle donne le situazioni stressanti aumentano la produzione di cortisolo, adrenalina e noradrenalina che alterano l’assetto degli ormoni sessuali e tiroidei, indispensabili per l’ovulazione e il concepimento. Lo stress crea barriera, anche, perché impedisce il giusto afflusso di sangue alle tube, rallentando il passaggio dell’ovocita fecondato nell’utero e rendendo impossibile l’impianto nell’endometrio. Negli uomini, lo stress diminuisce la quantità e la qualità degli spermatozoi. In vacanza la vita all’aria aperta, che sia al mare o in montagna, stimola la produzione di vitamina D, che favorisce la produzione di spermatozoi sani e aumenta il livello di testosterone, accrescendo così il desiderio sessuale. Nelle donne, la vitamina D aiuta a ripristinare la normale funzionalità ovarica e favorisce la regolarizzazione del ciclo mestruale, della glicemia e della secrezione insulinica, oltre ad essere importantissima per l’impianto dell’embrione nell’endometrio.

Conservare il seme

Un discorso a parte è da fare per chi non ha problemi di fertilità, ma deve affrontare cure invasive e terapie invalidanti. È il caso delle terapie per curare un tumore, ad esempio, che spesso portano a sterilità, temporanea o definitiva. Se il rischio è molto elevato, può essere prudente – e oggi è piuttosto comune farlo- raccogliere e conservare il seme, da utilizzare all’occorrenza in futuro. Un modo semplice per preservare la fertilità e dare alla coppia la possibilità di riprodursi.

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