Trombosi, cos’è e sintomi da non trascurare

Sedentarietà, familiarità, età, sono solo alcuni dei fattori di rischio della trombosi. Ecco quali sono i sintomi e i trattamenti di questa condizione.

Pubblicato: 14 Maggio 2024 17:20

Antonina Distefano

Medico Chirurgo

Medico chirurgo abilitato presso l'Università degli Studi di Catania, è specializzata in Cure Palliative e Terapia del dolore.

A causa della loro natura non sempre benigna, tra le patologie che procurano maggiore preoccupazione ci sono i tumori. In realtà, anche le malattie cardiovascolari non vanno sottovalutate. Queste ultime hanno un decorso differente rispetto ad altre malattie, sanno essere tante volte “silenziose”, perché non sempre ci danno segnali della loro presenza con sintomi evidenti, e inoltre, possono essere fatali.

I numeri sono la conferma: le patologie a carico del cuore sono la principale causa di decesso a livello mondiale. Conoscerle e prevenirle sono, ad oggi, i due strumenti principali che abbiamo tra le mani per contrastarle in tempo. Ipertensione, ictus, infarto, trombosi, sono solo alcune delle più comuni e, ciascuna a proprio modo, interessano il cuore e l’intero sistema circolatorio.

Che cos’è la trombosi

Il flusso ematico è responsabile del trasporto di ossigeno e nutrienti verso ogni tessuto e organo del corpo. Fin quando tutto funziona correttamente, la salute del cuore (e anche la vita) è preservata; tuttavia ci sono delle condizioni che possono ostacolare la circolazione sanguigna provocando lo sviluppo di patologie.

In questo senso, la trombosi è la formazione di un trombo (ovvero un coagulo di sangue) all’interno di un vaso sanguigno. I suddetti coaguli possono bloccare o rallentare (in base ai casi) il flusso del sangue, ostruendone il passaggio, non permettendo così all’ossigeno di raggiungere organi, come il cervello o i polmoni.

Si tratta a tutti gli effetti di un’emergenza medica che necessita di diagnosi e trattamenti immediati, poiché è in gioco la vita del paziente. La trombosi può essere:

La trombosi può insorgere in qualsiasi organo e la sintomatologia varia a seconda della presenza o meno di altre patologie e della assenza o meno di fattori di rischio.

Quali sono le cause della trombosi

Dietro allo sviluppo di questa condizione ci sono più fattori. Tra i principali ci sono:

In genere, molte cellule del sangue tendono ad unirsi tra loro per motivi precisi, ad esempio quando si verifica una ferita (coagulazione). In questo caso, le piastrine si uniscono alle proteine formando un coagulo che poi si dissolve, una volta guarita la ferita.

In presenza, però, di alcuni fattori, le diverse componenti del sangue si raggruppano quando non è necessario o non si dissolvono quando invece dovrebbero. Ed ecco quindi formarsi un coagulo di sangue che potrebbe ingrandirsi e viaggiare attraverso la circolazione fino a sopraggiungere in un vaso sanguigno più piccolo (embolo).

In genere, la trombosi venosa inizia con un danno endoteliale, mentre la trombosi arteriosa ha inizio con l’aterosclerosi. Si tratta di un processo che porta a un indurimento graduale delle arterie e si verifica quando depositi di grasso e calcio iniziano a depositarsi lungo le pareti arteriose, formando le placche. Queste ultime possono staccarsi o rompersi improvvisamente, provocando la formazione di un coagulo di sangue.

Quali sono i fattori di rischio della trombosi

Entrambe le tipologie di trombosi (venosa e arteriosa) presentano fattori di rischio simili.

Tra i fattori predisponenti ci sono:

Quali sono i sintomi della trombosi

I sintomi di questa condizione dipendono dall’area in cui si forma o si blocca il coagulo, dalle dimensioni del coagulo stesso, dalle complicazioni che causa.

Nella maggior parte dei casi, la trombosi si verifica nei vasi sanguigni piccoli, specie quelli presenti nelle gambe, nelle braccia, nei polmoni, nel cervello.

Cuore

Possono manifestarsi:

Cervello

Tra i possibili sintomi rientrano:

Arterie delle braccia e delle gambe

I segnali a cui prestare attenzione sono:

Vene nelle braccia e nelle gambe

In questo caso si possono rilevare:

Polmoni

Quando a essere interessati sono i polmoni possono verificarsi questi segnali:

Addome

Dolore molto forte all’addome (riferito come una pugnalata)

Occhi

Se viene colpita l’arteria retinica si possono avere difetti acuti della vista

Quali sono le complicazioni della trombosi

La trombosi può causare differenti complicazioni in base a dove si forma o viaggia il coagulo. Se la trombosi colpisce:

Un’altra complicanza è la sindrome post-trombotica, una complicazione della trombosi venosa profonda. Potrebbe manifestarsi entro 1-2 anni e di solito, i pazienti presentano crampi, gonfiore, pesantezza, dolore cronico.

Diagnosi della trombosi

Per diagnosticare una trombosi è necessario eseguire un esame fisico, da associare ad altri esami, come quelli del sangue e di diagnostica. Nel corso della visita, lo specialista indaga sulle condizioni di salute del paziente, ponendogli domande circa i sintomi (quali sono, dove e con quale intensità si sono manifestati), l’età, la presenza di altre patologie, come il diabete, o malattie cardiovascolari.

Indaga le aree del corpo coinvolte per individuare eventuali gonfiori e cambiamenti nella cute. Può inoltre ascoltare il battito del cuore e la respirazione impiegando uno stetoscopio.

In alcuni casi e tenendo conto dell’area coinvolta, potrebbe essere necessario effettuare:

Le analisi del sangue invece, possono mostrare se e perché il sangue si coagula facilmente.

Quali sono i trattamenti della trombosi

La trombosi viene trattata in modi differenti in base all’area colpita e alla gravità della trombosi stessa. Anche l’età e la storia del paziente incidono sul tipo di strategia terapeutica da mettere in atto. I farmaci, impiegati per la trombosi sono:

In caso di trombosi venosa profonda, si può ricorrere ai farmaci come anche all’utilizzo di calze a compressione graduata e antitrombo.

I casi che rappresentano un’emergenza medica possono necessitare di un intervento chirurgico volto alla rimozione del coagulo che ha provocato la trombosi.

La prognosi della trombosi dipende da quanto velocemente si interviene, da dove si forma il coagulo, se questo si ferma in un punto o viaggia nel flusso sanguigno, se si verificano delle complicazioni. In genere la trombosi può causare complicazioni più gravi se il trombo finisce o si forma in un organo vitale, come i polmoni, il cuore, il cervello.

Come prevenire la trombosi

Conoscere la propria condizione medica e i fattori di rischio che portano allo sviluppo della trombosi sono il primo passo per prevenire questa condizione. Dunque, se si ha familiarità, si ha un’età superiore ai 65 anni, o ancora, se si hanno delle patologie preesistenti, è bene tenere sotto controllo la propria salute, eseguendo dei controlli ad hoc.

Tra le misure preventive che si possono mettere in atto rientrano:

In conclusione, la trombosi è una condizione potenzialmente pericolosa che può trasformarsi facilmente in un’emergenza medica. I fattori che possono causarla sono numerosi e variegati, per cui la prevenzione – che consiste nell’eseguire dei controlli periodici e nel modificare il proprio stile di vita – rappresenta il mezzo più potente per ridurre le possibilità che si sviluppi, e di conseguenza, che provochi ulteriori complicazioni.

 

Fonti bibliografiche:

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