A causa della loro natura non sempre benigna, tra le patologie che procurano maggiore preoccupazione ci sono i tumori. In realtà, anche le malattie cardiovascolari non vanno sottovalutate. Queste ultime hanno un decorso differente rispetto ad altre malattie, sanno essere tante volte “silenziose”, perché non sempre ci danno segnali della loro presenza con sintomi evidenti, e inoltre, possono essere fatali.
I numeri sono la conferma: le patologie a carico del cuore sono la principale causa di decesso a livello mondiale. Conoscerle e prevenirle sono, ad oggi, i due strumenti principali che abbiamo tra le mani per contrastarle in tempo. Ipertensione, ictus, infarto, trombosi, sono solo alcune delle più comuni e, ciascuna a proprio modo, interessano il cuore e l’intero sistema circolatorio.
Indice
Che cos’è la trombosi
Il flusso ematico è responsabile del trasporto di ossigeno e nutrienti verso ogni tessuto e organo del corpo. Fin quando tutto funziona correttamente, la salute del cuore (e anche la vita) è preservata; tuttavia ci sono delle condizioni che possono ostacolare la circolazione sanguigna provocando lo sviluppo di patologie.
In questo senso, la trombosi è la formazione di un trombo (ovvero un coagulo di sangue) all’interno di un vaso sanguigno. I suddetti coaguli possono bloccare o rallentare (in base ai casi) il flusso del sangue, ostruendone il passaggio, non permettendo così all’ossigeno di raggiungere organi, come il cervello o i polmoni.
Si tratta a tutti gli effetti di un’emergenza medica che necessita di diagnosi e trattamenti immediati, poiché è in gioco la vita del paziente. La trombosi può essere:
- venosa, quando si verifica un coagulo nelle vene, deputate a far fluire il sangue dal corpo al cuore. La trombosi venosa superficiale, in genere, è una conseguenza della presenza di vene varicose, ma non procura danni importante. La trombosi venosa profonda invece, rappresenta la causa più comune di embolia polmonare;
- arteriosa, quando il trombo si verifica nelle arterie, che invece trasportano il sangue dal cuore al resto del corpo. Costituisce tra le più comuni cause di ictus e infarti.
La trombosi può insorgere in qualsiasi organo e la sintomatologia varia a seconda della presenza o meno di altre patologie e della assenza o meno di fattori di rischio.
Quali sono le cause della trombosi
Dietro allo sviluppo di questa condizione ci sono più fattori. Tra i principali ci sono:
- stasi del sangue arterioso e venoso;
- aterosclerosi, una patologia che comporta modificazioni al rivestimento endoteliale della parete vascolare;
- uno stato di ipercoagulabilità.
In genere, molte cellule del sangue tendono ad unirsi tra loro per motivi precisi, ad esempio quando si verifica una ferita (coagulazione). In questo caso, le piastrine si uniscono alle proteine formando un coagulo che poi si dissolve, una volta guarita la ferita.
In presenza, però, di alcuni fattori, le diverse componenti del sangue si raggruppano quando non è necessario o non si dissolvono quando invece dovrebbero. Ed ecco quindi formarsi un coagulo di sangue che potrebbe ingrandirsi e viaggiare attraverso la circolazione fino a sopraggiungere in un vaso sanguigno più piccolo (embolo).
In genere, la trombosi venosa inizia con un danno endoteliale, mentre la trombosi arteriosa ha inizio con l’aterosclerosi. Si tratta di un processo che porta a un indurimento graduale delle arterie e si verifica quando depositi di grasso e calcio iniziano a depositarsi lungo le pareti arteriose, formando le placche. Queste ultime possono staccarsi o rompersi improvvisamente, provocando la formazione di un coagulo di sangue.
Quali sono i fattori di rischio della trombosi
Entrambe le tipologie di trombosi (venosa e arteriosa) presentano fattori di rischio simili.
Tra i fattori predisponenti ci sono:
- età, specie oltre i 60 anni;
- Obesità e sovrappeso;
- infiammazione cronica;
- presenza della sindrome metabolica;
- Fumo di sigaretta;
- assunzione di alcuni farmaci, come quelli che aumentano il rischio di coagulazione del sangue;
- presenza di disturbi autoimmuni che accrescono le probabilità di coaguli nel sangue;
- familiarità;
- una lesione a una vena, ma anche una frattura; cui consegue l’immobilizzazione
- Diabete mellito;
- alcune condizioni di salute, come il morbo di Crohn, malattie polmonari e cardiache, tumori;
- sedentarietà;
- avere livelli alti di colesterolo nel sangue;
- ipertensione; arteriosa
- seguire un’alimentazione sregolata, in cui si consumano soprattutto cibi pronti e ricchi di sale, zuccheri e grassi;
- L’embolia polmonare e la trombosi venosa profonda sono le condizioni che possono svilupparsi con maggiori probabilità durante questa fase per motivi ormonali, ma anche per la compressione delle vene del bacino causata dall’utero;
- utilizzo di pillole anticoncezionali contenenti estrogeni;
- seguire una terapia ormonale sostitutiva per trattare i sintomi della menopausa.
- In alcuni casi può anche avere origine genetica (ad esempio nei pazienti affetti da emofilia, una patologia in cui il sangue tende a creare coaguli)
Quali sono i sintomi della trombosi
I sintomi di questa condizione dipendono dall’area in cui si forma o si blocca il coagulo, dalle dimensioni del coagulo stesso, dalle complicazioni che causa.
Nella maggior parte dei casi, la trombosi si verifica nei vasi sanguigni piccoli, specie quelli presenti nelle gambe, nelle braccia, nei polmoni, nel cervello.
Cuore
Possono manifestarsi:
- problemi respiratori;
- dolore in prossimità del torace;
- vertigini/svenimento.
Cervello
Tra i possibili sintomi rientrano:
- stato confusionale;
- paralisi o mancanza di controllo muscolare su un lato del corpo;
- debolezza o difficoltà nel controllare i muscoli del corpo
- Difficoltà dell’eloquio
Arterie delle braccia e delle gambe
I segnali a cui prestare attenzione sono:
- necrosi dei tessuti;
- intorpidimento e formicolio, che possono essere accompagnati da dolore soprattutto dopo lunghe camminate;
- cute dal colore più chiaro rispetto ad altre aree del corpo;
- debolezza nella parte del corpo interessata.
Vene nelle braccia e nelle gambe
In questo caso si possono rilevare:
- dolore nella zona interessata;
- gonfiore per i liquidi accumulati;
- cute più rossa o calda rispetto alle altre parti del corpo.
Polmoni
Quando a essere interessati sono i polmoni possono verificarsi questi segnali:
- dolore al torace e nelle aree limitrofe tra cui braccia, collo, mascella, schiena;
- dolore al momento dell’inspirazione;
- difficoltà generale nel respirare.
Addome
Dolore molto forte all’addome (riferito come una pugnalata)
Occhi
Se viene colpita l’arteria retinica si possono avere difetti acuti della vista
Quali sono le complicazioni della trombosi
La trombosi può causare differenti complicazioni in base a dove si forma o viaggia il coagulo. Se la trombosi colpisce:
- il cervello, potranno svilupparsi l’ictus o un attacco ischemico transitorio;
- il cuore, potrà manifestarsi un attacco di cuore;
- i polmoni, potrebbe svilupparsi l’embolia polmonare.
Un’altra complicanza è la sindrome post-trombotica, una complicazione della trombosi venosa profonda. Potrebbe manifestarsi entro 1-2 anni e di solito, i pazienti presentano crampi, gonfiore, pesantezza, dolore cronico.
Diagnosi della trombosi
Per diagnosticare una trombosi è necessario eseguire un esame fisico, da associare ad altri esami, come quelli del sangue e di diagnostica. Nel corso della visita, lo specialista indaga sulle condizioni di salute del paziente, ponendogli domande circa i sintomi (quali sono, dove e con quale intensità si sono manifestati), l’età, la presenza di altre patologie, come il diabete, o malattie cardiovascolari.
Indaga le aree del corpo coinvolte per individuare eventuali gonfiori e cambiamenti nella cute. Può inoltre ascoltare il battito del cuore e la respirazione impiegando uno stetoscopio.
In alcuni casi e tenendo conto dell’area coinvolta, potrebbe essere necessario effettuare:
- una risonanza magnetica;
- una TAC;
- Un ecocolordoppler
- un angiogramma;
- un ecocardiogramma.
Le analisi del sangue invece, possono mostrare se e perché il sangue si coagula facilmente.
Quali sono i trattamenti della trombosi
La trombosi viene trattata in modi differenti in base all’area colpita e alla gravità della trombosi stessa. Anche l’età e la storia del paziente incidono sul tipo di strategia terapeutica da mettere in atto. I farmaci, impiegati per la trombosi sono:
- gli anticoagulanti. ne impediscono parzialmente la formazione e non permettono al sangue di coagularsi facilmente;
- I trombolitici: quelli adibiti a sciogliere i coaguli di sangue. Vengono impiegati come trattamento d’emergenza nel caso di ictus, attacchi cardiaci o complicazioni della trombosi. Vengono utilizzati in ambiente ospedaliero perché potrebbero provocare emorragie
In caso di trombosi venosa profonda, si può ricorrere ai farmaci come anche all’utilizzo di calze a compressione graduata e antitrombo.
I casi che rappresentano un’emergenza medica possono necessitare di un intervento chirurgico volto alla rimozione del coagulo che ha provocato la trombosi.
La prognosi della trombosi dipende da quanto velocemente si interviene, da dove si forma il coagulo, se questo si ferma in un punto o viaggia nel flusso sanguigno, se si verificano delle complicazioni. In genere la trombosi può causare complicazioni più gravi se il trombo finisce o si forma in un organo vitale, come i polmoni, il cuore, il cervello.
Come prevenire la trombosi
Conoscere la propria condizione medica e i fattori di rischio che portano allo sviluppo della trombosi sono il primo passo per prevenire questa condizione. Dunque, se si ha familiarità, si ha un’età superiore ai 65 anni, o ancora, se si hanno delle patologie preesistenti, è bene tenere sotto controllo la propria salute, eseguendo dei controlli ad hoc.
Tra le misure preventive che si possono mettere in atto rientrano:
- non fumare o smettere di farlo in modo graduale;
- indossare delle calze compressive;
- eseguire un’attività sportiva o anche solo dedicare del tempo, ogni giorno, per fare una passeggiata o per muoversi;
- perdere peso, se necessario;
- seguire una dieta sana. Dunque, è bene avere un piano alimentare che comprenda tutti i giorni delle porzioni di frutta e verdura, ma anche di proteine animali e vegetali. In questo senso, la dieta mediterranea costituisce un regime alimentare vario, in grado di apportare benefici al corpo. Se le analisi del sangue hanno rilevato livelli alti di colesterolo (soprattutto quello cattivo) o di trigliceridi, si consiglia di parlarne con il proprio nutrizionista o dietologo perché possa preparare un piano alimentare adeguato;
- assumere i farmaci prescritti dal proprio specialista, sia per il trattamento di una malattia cardiovascolare, che di altre patologie che possono costituire un fattore di rischio per la trombosi. Inoltre, è sempre bene rispettare le dosi e il periodo di tempo in cui assumere i farmaci, indicati dallo specialista;
- fare stretching e muoversi spesso, cambiando posizione.
In conclusione, la trombosi è una condizione potenzialmente pericolosa che può trasformarsi facilmente in un’emergenza medica. I fattori che possono causarla sono numerosi e variegati, per cui la prevenzione – che consiste nell’eseguire dei controlli periodici e nel modificare il proprio stile di vita – rappresenta il mezzo più potente per ridurre le possibilità che si sviluppi, e di conseguenza, che provochi ulteriori complicazioni.
Fonti bibliografiche:
- AIRC, Trombosi legata al cancro: quanto ne sanno i pazienti?
- NIH, Thrombosis
- Cleveland Clinic, Thrombosis