Cisti: cosa sono, sintomi e cure

Le cisti sono sacche chiuse e piene di materiale liquido, semisolido o gassoso che si possono formare in qualsiasi parte del corpo, spesso causate da infezioni, ostruzioni delle ghiandole, traumi o condizioni genetiche

Pubblicato: 11 Giugno 2024 13:02

Antonina Distefano

Medico Chirurgo

Medico chirurgo abilitato presso l'Università degli Studi di Catania, è specializzata in Cure Palliative e Terapia del dolore.

Ciò che viene definito come cisti è una cavità o sacca, normale o patologica, chiusa da una membrana che contiene del materiale liquido o semisolido. Nel caso in cui la raccolta di liquido non fosse delimitata da membrane si parla di pseudocisti. Differenti dalle cisti sono invece gli ascessi, raccolte infette contenenti pus.

La forma delle cisti è generalmente rotondeggiante e si possono presentare singolarmente o in numero variabile e di differenti dimensioni. Non tutte le cisti vengono trattate allo stesso modo: possono scomparire da sé o essere rimosse chirurgicamente.

Cos’è una cisti

Come già illustrato, la cisti è una sacca o cavità chiusa rivestita da epitelio e ripiena di liquidi, gas o materiale semisolido; nel caso in cui questo accumulo non sia rivestito da membrana ben distinta non possiamo parlare di cisti ma si tratta di pseudocisti. Queste sacche si possono sviluppare nelle sedi più disparate e a qualsiasi età, generalmente si formano in maniera molto rapida e poi arrestano definitivamente la propria crescita.

In alcuni casi, può capitare che queste formazioni anomale si restringano o continuino ad aumentare le proprie dimensioni. Le cisti, nella stragrande maggioranza dei casi, sono ti tipo benigno – si definiscono quindi disfunzionali. Esistono però dei casi in cui possono essere spie di tumori maligni: esistono infatti neoplasie ad aspetto cistico, quali ad esempio alcune neoplasie a origine ghiandolare.

Le cisti possono essere congenite, cioè nascere da adesioni di pieghe nello stadio embrionale, essere causate da infiammazioni, come per esempio nel caso di borse sierose che si sviluppano in prossimità di articolazioni. Talvolta sembrano comparire senza causa apparente.

In alcuni casi le cisti rappresentano uno stadio del ciclo vitale di alcuni parassiti come l’echinococco.

Varie tipologie di cisti

Come accennato precedentemente, esistono differenti tipi di cisti a seconda di dove si sviluppano. Eccone un elenco:

Neoplasie ad aspetto cistico

Sempre nell’ambito delle cisti rientrano le neoplasie ad aspetto cistico, ovvero quei tumori maligni che si manifestano con la comparsa di cisti. È il caso del:

La fibrosi cistica

Oltre a tumori di tipo maligno, esistono altre patologie che possono essere correlate alle cisti, come la fibrosi cistica: nello specifico è una degenerazione nello sviluppo della cisti. Questa malattia è un disordine genetico per cui la cisti si sviluppa nel parenchima polmone, che quindi secerne muco negli alveoli e ha come conseguenza una ridotta capacità polmonare, e si manifesta con una tosse persistente.

Questa malattia è abbastanza diffusa: il numero di pazienti censiti in Italia supera i 5000. La diagnosi avviene in genere in tenerissima età: l’età media in Italia e in Europa è 4,2 mesi grazie anche allo screening neonatale che riguarda sempre più neonati, nel 2016 – ad esempio – ha coinvolto l’83% dei nati.

Cause delle cisti

Non è possibile individuare una causa univoca da porre all’origine della cisti. Le cisti più comuni sono quelle cosiddette da ritenzione, ovvero quelle che si creano dall’ostruzione di un dotto ghiandolare: è il caso delle cisti sebacee, che si formano appunto dalle ghiandole sebacee della pelle, spesso nella zona genitale o nell’area del cuoio capelluto.

Queste formazioni, che possono raggiungere anche dimensioni notevoli, contengono il prodotto di secrezione della ghiandola – il sebo – che può infettarsi. Una cisti, comunque, può formarsi anche a causa di processi infettivi, condizioni infiammatorie croniche, per tumori, malattie genetiche o durante lo sviluppo dell’embrione-feto, come le cisti dermoidi.

Sintomi delle cisti

Essendo di grande varietà, non tutte le cisti producono gli stessi sintomi: alcune possono avere sintomi piuttosto intensi, mentre altre risultano asintomatiche. Possono avere effetti di compressione sui tessuti circostanti; i loro effetti variano secondo la posizione e il volume.

Ovviamente, tutto è in relazione alla dimensione, se si tratta di una o diverse cisti, ma anche alla sede di sviluppo. Per esempio, le cisti mammarie sono quelle che tendono ad avere maggiori dimensioni e, nonostante siano chiaramente palpabili, sono in genere asintomatiche, innocue e non presentano pericoli: non sono tumori maligni e difficilmente hanno probabilità di diventarlo. Tuttavia, spesso vengono rimosse perché possono provocare dolore o una sensazione di disagio.

Diagnosi delle cisti

A seconda della zona di sviluppo e delle dimensioni, le cisti si possono vedere a occhio nudo o al microscopio, oppure essere rilevabili con la palpazione. Un ausilio, specialmente nel caso in cui le cisti non possano essere viste direttamente, ci viene dalle tecniche di imaging, come radiografie, ecografie, tac, risonanze magnetiche.

Molto raramente si ricorre alla conferma ecografica o comunque strumentale, essenzialmente per porre diagnosi differenziale con un’altra frequente patologia del sottocute, il lipoma, che tuttavia ha una consistenza più morbida e una mobilità maggiore rispetto alla cisti sebacea.

Cure e trattamenti

Dopo un’attenta visita, sarà il medico a stabilire la cura per una cisti. In genere, qualora la sacca sia dolorosa o arrechi disturbi al paziente – per esempio psicologici a causa di un’evidente cisti in pieno volto – viene rimossa chirurgicamente, drenata o aspirata tramite un ago o un catetere. Nel caso in cui la cisti si sviluppi in organi interni, l’operazione viene eseguita con l’ausilio di tecniche di imaging.

Più complesso il caso in cui si sospetta una formazione maligna: in questo caso prima di procedere con l’asportazione può essere richiesta una biopsia per fugare ogni dubbio. L’esame anatomo-patologico può essere eseguito anche su un campione di liquido interno. Infine, se c’è una presenza diffusa di cisti come nel caso di patologie croniche quali ad esempio l’ovaio policistico, il trattamento sarà rivolto alle cause della loro origine. Nel caso specifico si cercherà di ridurne la formazione mediante terapia estroprogestinica.

Ci sono cisti che regrediscono autonomamente e l’unico trattamento è l’osservazione di possibili sintomi collegati o infezioni.

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