Algodistrofia: cause, sintomi, cura

L'algodistrofia, o distrofia simpatica riflessa, è un disturbo del sistema nervoso che causa dolore cronico, gonfiore e cambiamenti nella pelle, spesso seguito a un infortunio o intervento chirurgico

Pubblicato: 9 Maggio 2024 10:02

Ivan Shashkin

Medico

Medico appassionato di immunologia ed ematologia con interesse e esperienza in ambito di ricerca.

L’algodistrofia è una malattia cronica molto rara. Chiamata anche Sindrome Dolorosa Regionale Complessa, il sintomo caratteristico con cui si presenta è un dolore molto intenso, percepito dal paziente in uno dei quattro arti, così forte che può limitare la quotidianità dell’individuo.

Gli arti superiori ed infeirori sono le aree anatomiche più frequentemente colpite poiché maggiormente sottoposte a traumi. La comunità scientifica ha, infatti, riconosciuto l’algodistrofia come distrofia post-traumatica, dal momento che si sviluppa, nella maggior parte dei casi, a seguito di fratture o danni ai tessuti molli circostanti. Il dolore percepito è più intenso rispetto a quello che il paziente dovrebbe normalmente avvertire per il trauma che ha subito.

La ricerca evidenzia che il sesso più colpito dall’algodistrofia è quello femminile e che i pazienti hanno perlopiù un’età compresa tra i 50 e 70 anni.

Le diverse tipologie di algodistrofia

Ad oggi sono state individuate quattro diverse tipologie di distrofia, classificate in base alla causa scatenante e a quanti sono gli arti colpiti.

Se l’algodistrofia II (o Sindrome Dolorosa Regionale Complessa II) comprende tutte quelle situazioni che sono precedute da un infortunio e dalla successiva irritazione a danno del sistema nervoso periferico,l ’algodistrofia I (o Sindrome Dolorosa Regionale Complessa I) comprende quei pazienti in cui la manifestazione di questa patologia non è correlata a traumi che possano aver interessato il sistema nervoso periferico.

L’algodistrofia può essere monolaterale se colpisce e si sviluppa su un solo arto, o bilaterale, se ad essere interessati sono entrambi gli arti superiori o inferiori.

Sintomi dell’algodistrofia

Attorno a questa condizione permangono ancora molti dubbi. Osservando i diversi pazienti è stato possibile stilare un elenco dei sintomi tipici:

Nella grande maggioranza dei casi, il dolore appare entro un mese dall’evento traumatico.

Cause dell’algodistrofia

Per l’algodistrofia non è possibile identificare una causa scatenante ben precisa. Alcuni studi sostengono che possa essere causata dal malfunzionamento contemporaneo di più apparati e sistemi dell’organismo, in particolare il sistema nervoso centrale (encefalo, midollo spinale) e periferico (nervi), quello cardiovascolare e la componente immunitaria.

L’ipotesi si basa su un’attenta osservazione dei pazienti affetti da algodistrofia, nei quali sono state rilevate delle disfunzioni proprio a carico di questi sistemi. Sembra, ad esempio, che nei nervi periferici venga alterata la capacità di percepire stimoli.

Anche se le cause restano un mistero, si possono individuare dei fattori di rischio. L’algodistrofia si associa frequentemente a fratture osseebruciature e ustionitagli e distorsioni, ma anche contusionitraumi da schiacciamento o trattamenti chirurgici invasivi. Ancora una volta, si conferma quindi la natura principalmente post-traumatica del disturbo.

Lo stress, l’ansia e altri fattori psicologici possono influenzare la percezione del dolore e la risposta del corpo al dolore. In alcuni casi, l’algodistrofia può essere associata a disturbi psicologici come depressione o ansia.

Non è ancora stata trovata una particolare correlazione genetica tra i soggetti affetti da algodistrofia. Per cui non c’è certezza che essa sia o meno ereditaria e che, chiunque abbia genitori con algodistrofia, sia un soggetto a rischio.

Come avviene la diagnosi di algodistrofia

Stabilire una diagnosi certa di algodistrofia è ancora oggi complicato: essendo una malattia rara e con cause ancora parzialmente sconosciute, la diagnosi viene posta procedendo per esclusione e a seguito di un’attenta valutazione dei sintomi e del decorso della patologia.

Non esiste, inoltre, alcun test diagnostico che sia univoco e specifico, per cui non è semplice individuarla laddove i sintomi siano molto simili a quelli di altre patologie.

Rimane opportuno sottoporsi tempestivamente ad una visita medica non appena si dovesse avvertire un dolore intenso e costante ad uno degli arti, che non impedisce solamente lo svolgimento delle attività quotidiane, ma è anche sproporzionato al trauma subito in precedenza allo stesso arto o se non se ne riconosce una causa precisa.

La visita medica prevede l’esecuzione di un’accurata anamnesi atta a valutare la storia clinica del paziente, la sintomatologia presente e quella passata. Ad esempio, avvertire un dolore intenso e persistente a un arto può essere campanello d’allarme così come notare disturbi della sensibilità, o un edema con conseguente variazione del colore dell’epidermide.

Vengono di norma prescritti esami del sangue per escludere che siano presenti altre condizioni patologiche, ad esempio di natura infettiva. Il paziente può essere sottoposto ad una risonanza magnetica nucleare (RMN) per escludere problemi alle ossa, alle cartilagini e ai tessuti molli delle articolazioni. Lo stesso accade con una radiografia all’arto interessato. Grazie alle tecniche di imaging biomedico è possibile individuare segni di demineralizzazione ossea, spia di un’evoluzione cronica ed avanzata della patologia. Lo specialista può optare per studi sulla conduzione nervosa, al fine di valutare se e come il sistema nervoso è implicato nel problema.

Trattamenti e prevenzione dell’algodistrofia

L’algodistrofia è un disturbo del quale ancora non ne sono state comprese appieno le cause. Diretta conseguenza è la mancanza di cure specifiche per la risoluzione del problema. Anche se non si può eliminare totalmente, esistono alcuni trattamenti volti alla cura della sintomatologia, in modo da ridurne l’intensità.

Ad oggi, la terapia sintomatologica si avvale di tre diverse tipologie di intervento.

Terapia fisioterapica

Comprende esercizi di riabilitazione per migliorare il movimento articolare e la circolazione nell’arto, prima causa del dolore. Migliora anche elasticità e forza dei muscoli, in modo da mitigare il fastidio e da riuscire comunque a svolgere le attività più semplici.

Si consiglia di mantenersi attivi, anche se l’arto è dolente. L’immobilità non fa che peggiorare la situazione portando, a lungo andare, all’atrofia muscolare. È importante cercare di riprodurre a casa ciò che si è appreso durante le sedute di fisioterapia, in modo da ridurre i periodi di immobilità.

Terapia farmacologica

La terapia farmacologica si avvale dell’azione di diverse tipologie di farmaci:

Terapia psicologica

L’algodistrofia può avere risvolti psicologici su chi ne è affetto. Come conseguenza dell’intenso dolore sperimentato che, nella maggior parte dei casi, risulta essere cronico, il soggetto interessato potrebbe sviluppare forme più o meno gravi di ansia e depressione, unite ad un forte senso di disagio nel non riuscire a compiere anche le più semplici azioni quotidiane. È importante e consigliabile impostare un percorso psicoterapeutico cognitivo – comportamentale.

Può essere utile, inoltre, frequentare gruppi di supporto per ridurre il disagio e il senso di solitudine. Questo tipo di riabilitazione comprende l’esercizio di tecniche di rilassamento che agiscono su stress e ansia e sulla capacità di controllare il dolore. Terapia cognitivo-comportamentale può essere utile anche perché insegna strategie di coping efficaci. Può aiutare a sviluppare strategie per svolgere le attività quotidiane in modo sicuro ed efficace, nonostante il dolore e le limitazioni fisiche causate dall’algodistrofia.

Fonti bibliografiche:

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963