Mette-Marit di Norvegia, multa da 46mila euro per il figlio. Ma la royal family non sborserà un soldo

Nuovi problemi per la famiglia reale norvegese a causa di Marius Borg: arriva la prima sconfitta legale per il figlio di Mette-Marit

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Antonella Latilla

Giornalista, esperta di tv e lifestyle

Giornalista curiosa e determinata. Scrittura, lettura e cronaca rosa sono il suo pane quotidiano. Collabora principalmente con portali di gossip e tv.

La situazione legale di Marius Borg, il figlio che Mette-Marit di Norvegia ha avuto prima del suo incontro con il Principe Haakon, continua a peggiorare. In attesa del processo, dove dovrà rispondere di ben 32 accuse, ha subito la sua prima grave battuta d’arresto legale in uno scontro parallelo ma altrettanto devastante per la sua immagine pubblica.

Prima sconfitta in tribunale per Marius Borg

Lo scorso 20 ottobre è stata pubblicata una biografia non autorizzata del figlio maggiore di Mette-Marit di Norvegia: White Stripes, Black Sheep. Gli autori – i giornalisti Torgeir P. Krokfjord e Øistein Monsen – assicurano tra le pagine, citando fonti anonime, che Marius abbia venduto cocaina nel 2023 nei pressi del Palazzo reale.

Il ragazzo, tramite i suoi avvocati, ha chiesto l’immediato ritiro del libro. Secondo il fratello della Principessa Ingrid Alexandra di Norvegia, l’opera viola la sua privacy e contiene false affermazioni che danneggiano la sua reputazione in un momento in cui è già sottoposto a una grave indagine penale.

Ha quindi chiesto al tribunale di emettere un’ordinanza di ritiro e di impedire all’editore di distribuire ulteriori copie fino a quando i fatti non saranno verificati. La difesa di Marius lo ha ritenuto un attacco diretto al suo onore.

Ma il giudice non ha visto motivi per censurare l’opera. Il verdetto del tribunale distrettuale di Oslo è stato inequivocabile: il volume non verrà ritirato.

È stato stabilito che si tratta di una pubblicazione di interesse pubblico e che la sua rimozione violerebbe la libertà di espressione, che ha sempre la precedenza.

Una sconfitta che ha pure un prezzo pesante e per niente simbolico: Marius dovrà pagare circa 4mila euro di spese processuali e altri 46.000 euro all’editore Aschehoug e all’Associazione degli editori norvegesi tra sole due settimane.

La Casa Reale norvegese ha deciso di mantenere la stessa strategia di “silenzio” seguita quando Marius è stato accusato di violenza sessuale e violenza domestica nel giugno 2025, e non ha alcuna intenzione di aiutare il figlio di Mette-Marit a pagare un risarcimento.

Secondo Guri Varpe, responsabile della comunicazione della Casa Reale, “si tratta di una questione strettamente privata. Non è compito della Casa Reale intervenire in procedimenti legali che coinvolgono individui che non fanno parte della famiglia reale ufficiale”.

Anche se figlio della futura Regina e di fatto cresciuto con Haakon, Marius Borg non ha alcun ruolo reale in Norvegia. Non ha alcun titolo ma la sua vita, le sue decisioni, le sue ombre, incidono inevitabilmente sull’immagine di un’istituzione che ha sempre vantato modernità, trasparenza e stabilità.

Processo Marius Borg, tradito dalla cronologia delle ricerche su Google

Il processo a Marius Borg, a cui sono imputate 32 accuse, tra cui quattro presunti stupri e altri gravi reati sessuali, inizierà il 3 febbraio 2026 presso il tribunale distrettuale di Oslo.

L’accusa ha concluso le indagini lo scorso giugno, dopo aver raccolto testimonianze di oltre 60 persone e aver visionato centinaia di migliaia di file multimediali e messaggi incriminanti.

Al di là di questo materiale, nuove informazioni dipingono un quadro molto negativo per il figlio di Mette-Marit di Norvegia.

Aftenposten, il principale quotidiano del Paese, ha avuto accesso alla cronologia di navigazione di Marius, tra i file che saranno fondamentali nel procedimento legale. Secondo il giornale, il giovane avrebbe cercato su Google la differenza tra “aggressione”, “abuso” e “stupro”. I dati, secondo la Procura, sarebbero altamente rivelatori.

Le perquisizioni sono state effettuate in seguito all’arresto che ha danneggiato la sua immagine pubblica nell’agosto 2024, quando ha avuto un violento scontro con la sua ex fidanzata in un appartamento di Oslo. Un caso che, secondo alcune voci, Mette-Marit avrebbe provato ad insabbiare, tanto che la sua popolarità è calata drasticamente nell’ultimo periodo.

All’epoca, l’opinione pubblica pensò che si trattasse di un episodio isolato, ma così non è stato. Oggi, Marius è accusato di aver commesso quattro stupri dal 2018. Il primo sarebbe avvenuto nel suo appartamento a Skaugum, quando aveva solo 21 anni: avrebbe avuto un rapporto sessuale con una donna sotto l’effetto di droghe e ha registrato l’intero incontro.

Il secondo sarebbe avvenuto alle Lofoten nel 2023; la vittima sarebbe stata una donna incontrata da Marius quella stessa notte. Dopo un rapporto sessuale consensuale, Marius l’avrebbe violentata mentre dormiva e registrata.

Il terzo crimine sarebbe stato commesso a Skillebekk, Oslo, nel marzo 2024, e il quarto a Tøyen, Oslo, nel novembre 2024, entrambi seguendo lo stesso schema dei due precedenti: una donna addormentata e un dispositivo di registrazione.

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