Per Mette-Marit di Norvegia il livello di angoscia e preoccupazione resta alto. In attesa del processo che inizierà il prossimo febbraio, continuano a emergere nuovi dettagli sulla vita sregolata del figlio Marius Borg. Di recente la polizia avrebbe scoperto un legame tra il ragazzo e un famigerato terrorista condannato a 30 anni di carcere.
Il figlio di Mette-Marit di Norvegia amico di un terrorista?
Fin dal suo primo arresto, nell’agosto di un anno fa, è apparso abbastanza chiaro che il giro di compagnie di Marius Borg non fosse esattamente delle migliori. E a quanto pare, secondo alcuni rapporti della polizia, anche Mette-Merit ne era a conoscenza. E le ultime indiscrezioni sono tutt’altro che incoraggianti.
Pare che Marius abbia frequentato e festeggiato in diverse occasioni con un uomo di 49 anni di Lørenskog. Il quotidiano Dagbladet ha addirittura mostrato una fotografia dei due. Ma non si tratta di un semplice compagno di feste visto che ha una fedina penale spaventosa. È stato condannato per aver trasportato 2,9 chili di anfetamine e metanfetamine, oltre che per il traffico di un chilo di cocaina , 800 grammi di anfetamine e 2 chili di hashish. E, come se non bastasse, è accusato di essere a capo di una banda di narcotrafficanti.
Ma la cosa più inquietante di questo amico di Marius sono le sue conoscenze. Le forze dell’ordine avrebbero scoperto un gruppo WhatsApp dove era ben inserito l’amico di Borg e altre due persone che hanno fatto notizia sulla stampa norvegese e internazionale. Stiamo parlando di Arfan Bhatti e Zaniar Matapour, entrambi sotto processo per l’attacco terroristico avvenuto a Oslo nel giugno 2022.
Mentre il primo ha negato il coinvolgimento in questo atto terroristico – si trovava in Pakistan quello stesso giorno – il secondo è stato condannato a 30 anni, la pena più alta mai comminata da un tribunale da quando la legge è stata riformata in Norvegia. L’attacco, compiuto durante un festival LGBTQ, è costato la vita a due persone e ne ha ferite diverse decine.
Il fatto è che questo gruppo WhatsApp, scoperto dalla polizia, avrebbe portato a un nuovo interrogatorio di Marius Borg, così come del suo amico. Tale notizia mette ancora una volta in luce le discutibili attività del figlio della Principessa Mette-Marit di Norvegia. Come sempre, la famiglia reale si è rifiutata di commentare quest’ultimo risvolto.
Un duro colpo per la famiglia reale norvegese
Da quando è venuto alla luce lo scandalo di Marius Borg, nessun membro della famiglia reale norvegese ha commentato troppo la questione. Si sono rifiutati di parlare apertamente sia dell’arresto sia del procedimento legale in cui è coinvolto il ragazzo. In questo periodo, Marius ha riconosciuto alcuni dei fatti, mentre i membri della Corona sono rimasti in assoluto silenzio.
Le accuse contro Marius Borg sono 32. E includono, tra le tante, violenze, aggressioni, minacce e violazioni del codice della strada. La pena cumulativa per tutti questi reati potrebbe arrivare fino a dieci anni di carcere.
Høiby non ha impegni ufficiali con la famiglia reale, sebbene partecipi ad alcune celebrazioni, come i compleanni dei suoi fratelli, e abbia sempre mantenuto un rapporto sia con il marito di sua madre che con Re Harald V e la Regina Sonja.
Intanto la popolarità di Mette-Marit è in picchiata: la maggior parte dei sudditi ritiene che non sia adatta al ruolo di Regina, complice anche la sua salute precaria che da qualche anno la sta costringendo a saltare numerosi impegni di lavoro in giro per il mondo.