Il Principe ereditario del Giappone compie sessant’anni il 30 novembre 2025 e, nel Paese del Sol Levante, non è un compleanno qualunque. I sessant’anni sono il kanreki no oiwai, il giro completo di un ciclo di vita: simbolicamente si ricomincia da capo, si entra in una “seconda fase” celebrata o con indumenti rossi, in particolare il tradizionale gilet rosso, colore che richiama l’infanzia e la rinascita.
Per Fumihito, oggi Principe della Corona e futuro Imperatore del Giappone, questo passaggio assume un significato ancora più forte: è l’uomo del futuro della monarchia, che tiene l’equilibrio nella casa imperiale più antica del mondo, tra carenza di eredi maschi, evoluzione del Paese e un ruolo pubblico che negli ultimi anni si è fatto sempre più importante.
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L’erede dell’Impero del Sol Levante
Da cinque anni, il Principe Fumihito, fratello minore dell’Imperatore giapponese Naruhito, è ufficialmente erede al trono. Fumihito è di cinque anni più giovane del fratello Naruhito, divenuto monarca nel 2019 dopo l’abdicazione del padre. L’attuale Imperatore non ha figli maschi e alla sua unica figlia, Aiko, è vietato ereditare il trono, nonostante le richieste di riforma.
Secondo la legge della Casa Imperiale, rafforzata nel 1947, solo gli uomini possono salire al trono. Nel 2004 il governo ha iniziato a lavorare per modificare la legge per consentire la nomina di un’imperatrice data la mancanza di eredi maschi, ma il progetto è stato sospeso dopo che la moglie di Fumihito ha dato alla luce un figlio, il Principe Hisahito.
Nel 2020, durante la cerimonia di investitura chiamata Rikkoshi no rei – posticipata di alcuni mesi a causa della pandemia – Fumihito è diventato ufficialmente Principe ereditario della Corona. Davanti a un numero ridotto di invitati, ha ricevuto anche la spada cerimoniale tradizionalmente tramandata agli eredi al trono, segnando così il passaggio formale al ruolo di successore dell’Imperatore Naruhito.
L’Imperatore emerito Akihito ha abdicato nel 2019, non senza ostacoli. La Dieta – il parlamento giapponese – gli ha concesso il permesso di abdicare solo dopo che il sovrano, inascoltato dalle autorità, tramite l’Agenzia della Casa Imperiale ha filtrato la sua decisione alla stampa che ha, poi, diffuso la notizia. Così, dopo aver dichiarato di non sentirsi in grado di svolgere il suo ruolo a causa dell’età avanzata e del peggioramento della salute, ha passato il testimone al figlio Naruhito. È stato il primo monarca giapponese a dimettersi in più di 200 anni.
Un Principe cresciuto dentro le mura del palazzo imperiale
Fumihito nasce all’ospedale dell’Agenzia della Casa Imperiale, all’interno del Palazzo Imperiale di Tokyo. È il secondo figlio dell’allora Principe ereditario Akihito e della Principessa Michiko, il padre è il primo futuro imperatore a sposare una borghese.
Trascorre la sua infanzia e la sua adolescenza con il fratello maggiore Naruhito e la sorella Sayako, frequentando le scuole alla Gakushūin School, l’ateneo storicamente legato all’aristocrazia giapponese. Già da piccolo sviluppa una grande passione per gli animali, in particolare per i pesci e i polli.
Oxford e la passione per i pesci e i polli
Dopo le scuole superiori, nello stesso ateneo, Fumihito si iscrive a giurisprudenza e scienze biologiche, laureandosi poi in Scienze Politiche. Tra il 1988 e il 1990, la passione per la biologia lo porta a lasciare Tokyo per trasferirsi in Inghilterra, al St John’s College di Oxford, dove approfondisce la tassonomia dei pesci.
Nell’ottobre del 1996 consegue un dottorato di ricerca in ornitologia presso la Graduate University for Advanced Studies, con una tesi molto specialistica: “Filogenesi molecolare dei galli della giungla, genere Gallus e origine monofiletica dei polli domestici”.
I suoi studi, in collaborazione con altri ricercatori, confluiscono in articoli pubblicati su importanti riviste scientifiche internazionali. Per la sua ricerca passa lunghi periodi sul campo: nel 1993 e nel 1994 viaggia prima in Indonesia per poi raggiungere la provincia dello Yunnan, in Cina.
Il Principe “specialista del pesce gatto”
La sua competenza nel settore della biologia non si limita all’ornitologia. Negli anni, Fumihito eredita dal padre l’interesse per l’acquacoltura, ambito in cui l’Imperatore emerito Akihito aveva dato un contributo concreto introducendo la tilapia, un pesce di acqua dolce, in Thailandia come risorsa alimentare per le comunità rurali. Sulla scia di quel lavoro, il Principe approfondisce gli studi sulle specie ittiche e in alcuni ambienti accademici asiatici è conosciuto come “lo specialista del pesce gatto”.
Accanto all’attività di ricerca, il Principe collabora per diversi anni con il Museo dell’Università di Tokyo, dove è stato ricercatore e ancora oggi mantiene il titolo di membro onorario.
Oggi Fumihito presiede l’Associazione giapponese di giardini zoologici e acquari e il prestigioso Yamashina Institute for Ornithology, uno dei centri più importanti per la ricerca e la tutela dell’avifauna. Collabora anche alla selezione dell’International Prize for Biology, uno dei riconoscimenti scientifici più rilevanti del Paese.
L’amore per Kiko, una giovane borghese
La sua storia d’amore, per gli standard reali moderni, è molto simile ad altre. Conosce Kiko Kawashima alla Gakushūin University: lei è di un anno più giovane, figlia di un professore universitario ed è una “commoner”, non scorre sangue blu nelle sue vene.
Nell’agosto 1989, mentre il Giappone è ancora in lutto per la morte dell’imperatore Shōwa (Hirohito), arriva la notizia dell’imminente fidanzamento di Fumihito e Kiko. La scelta di annunciarlo in pieno periodo di lutto sorprende l’opinione pubblica e gli stessi funzionari di Palazzo; l’Agenzia della Casa Imperiale preferisce parlare di annuncio informale e rinvia le nozze.
Il matrimonio si celebra l’anno successivo, il 29 giugno 1990. Quel giorno uno scatto ruba la scena alle foto ufficiali: durante una pausa, Kiko aggiusta i capelli del marito. L’immagine, naturale e tenera, viene diffusa e conquista la stampa. L’Agenzia la definisce “non ufficiale” e chiede che non venga usata, ma il capo di gabinetto del governo commenta che spetta ai media decidere sulle fotografie e la difende definendola un ritratto commovente della giovane coppia.
Il Principe e la Principessa Akishino
Con il matrimonio, Fumihito riceve il titolo di Principe Akishino e fonda un proprio ramo della famiglia, quello di Akishino, con residenza e staff autonomi rispetto all’Imperatore. Oggi la coppia ha tre figli: Mako, che ha perso il titolo imperiale sposando il “commoner” Kei Komuro, la Principessa Kako e il Principe Hisahito, l’unica speranza della successione maschile al trono.
Gli uomini della casa imperiale possono sposare donne non appartenenti all’aristocrazia senza perdere il titolo, alle donne questo non è consentito.
In nome della Casa Imperiale, Fumihito e la moglie Kiko effettuano numerose visite ufficiali in paesi stranieri. Per ridurre i costi a carico dei contribuenti, il Principe ha scelto spesso di viaggiare su voli privati invece che utilizzare gli aerei governativi.
Una decisione che però, durante un tour europeo, ha provocato ritardi e conseguenti aggiustamenti dell’agenda ufficiale, tanto da spingere l’opinione pubblica a chiedersi se non sia arrivato il momento di rivedere questo approccio.
Negli ultimi anni, inoltre, quando l’Imperatore e l’Imperatrice Masako sono all’estero – per esempio ai funerali di Elisabetta II a Londra o in visita di Stato – è proprio l’erede al trono a svolgere temporaneamente alcune funzioni di Stato in sua vece, come previsto dalla legge sulla delega delle funzioni imperiali.
Il Principe moderno che non rinuncia a dire la sua
Secondo vari analisti citati da Nippon.com, è Fumihito – più ancora dell’Imperatore – la personalità della famiglia imperiale che si espone di più, che riesce spesso ad esprimere il suo punto di vista, parlando anche apertamente dei problemi della dinastia.
Questo approccio deriva dalla sua storia familiare: un padre che rompe le tradizioni secolari sposando una donna comune e una madre che diventa simbolo di modernità per i giapponesi, ma che paga duramente, con un forte stress emotivo, quella rivoluzione all’interno delle mura del palazzo. Secondo molti, tutto ciò ha contribuito a rendere Fumihito un uomo più aperto e consapevole delle difficoltà che la monarchia giapponese ha dovuto e deve affrontare per adattarsi ai tempi.