Non troveremo mai una spiegazione logica o razionale, né un capro espiatorio su cui sviscerare tutto il dolore e la disperazione perché quello che si prova dopo una perdita non lo si può definire.
E proveremo a dare la colpa alla vita o al destino beffardo, e ci arrabbieremo con noi stesse per tutte le cose che potevamo fare e dire, e piangeremo mille notti mentre il cuore si frantumerà in tanti piccoli pezzi. Arriverà il dolore, quello lacerante e lascerà poi il posto alla disperazione che, giorno dopo giorno, si affievolirà un po’ di più.
Riprenderemo la nostra vita e ricominceremo a sorridere di nuovo, con quegli occhi sempre un po’ gonfi. Il dolore non sparirà ma sbiadirà, lentamente, mentre i ricordi delle persone che non ci sono più saranno sempre vividi, dentro di noi. Perché la morte non è niente, lei non è in grado di cancellare i sentimenti, le emozioni, il legame che c’era, lei davvero non può farlo.
Perché quando amiamo qualcuno, ci leghiamo a lui con un filo invisibile, ma così resistente, che nessuno può spezzare; neanche la morte. E chi ha fatto parte della nostra vita, chi l’ha riempita con le sue risate, con i gesti e le carezze, con il suo amore, non scomparirà solo perché ora si trova da qualche altra parte, perché il suo posto è esattamente qui, nel nostro cuore.
Perché davvero, come scriveva Henry Scott Holland, la morte non è niente. E forse, le parole della sua poesia ci possono dare la forza e il coraggio di rimettere insieme i pezzi per chi, apparentemente non c’è più, per dare loro una casa, un porto sicuro e colmo d’amore nel nostro cuore.
La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.