Le frasi che fanno sentire in colpa tutti i bimbi (e che diciamo spesso)

È fondamentale prestare attenzione alle parole che usiamo con i nostri figli, poiché certe frasi possono farli sentire in colpa e influenzare la loro autostima

Pubblicato: 12 Aprile 2018 15:51Aggiornato: 28 Ottobre 2023 10:05

Sonia Surico

Content Editor e Storyteller

Laureata in Scienze della Comunicazione e con un Master in Seo Copywriting. Per lei, scrivere è un viaggio che unisce emozioni e conoscenza.

In un mondo in cui i media spesso dipingono l’immagine idilliaca di famiglie perfette e genitori impeccabili, è importante ricordare che la realtà non sempre corrisponde alle aspettative. Non esiste la famiglia ideale, né genitori che non sbagliano mai. La crescita dei bambini, l’educazione alle regole sociali e la gestione delle loro fasi evolutive, dai momenti di rifiuto ai frequenti scatti di rabbia, rappresentano indubbiamente sfide quotidiane complesse.

La genitorialità è un viaggio meraviglioso, pieno di amore, scoperte e gioie. Ogni giorno presenta nuove opportunità per crescere, imparare e amare in modi che non avremmo mai immaginato. Ma è anche costellato di incertezze, errori, dubbi e sentimenti di inadeguatezza, e non è sempre facile seguire i consigli degli esperti, né pretendere di avere costantemente le risposte giuste.

Eppure, durante i momenti di rabbia o frustrazione, ci sono frasi che vengono pronunciate troppo spesso e che possono colpire come lame affilate, pesando come macigni sui cuori dei nostri bambini. Parole dette senza pensare, in un momento di stanchezza, che però rischiano di far sentire in colpa i piccoli ingiustamente, turbando il loro fragile senso di sé e la loro autostima. Ecco perché è importante ricordare che le parole hanno un peso. Possono costruire o distruggere, elevare o abbattere. Dobbiamo sceglierle con saggezza, perché ogni parola conta.

Le frasi che generano sensi di colpa

Il senso di colpa è un concetto profondo che si radica in noi fin dall’infanzia, persistendo nell’età adulta come una reazione derivante dal nostro vissuto. Le frasi che innescano questo sentimento sono molteplici e varie, ma tutte hanno il potere di lasciare un’impronta indelebile dentro di noi.

I ricordi riecheggiano nella nostra mente, risvegliando vecchie emozioni e insicurezze. Questo può innescare un ciclo di colpevolizzazione e rimpianto difficili da interrompere. Pertanto, è fondamentale prestare attenzione alle parole che utilizziamo con i nostri figli. Dobbiamo tenere presente che quello che diciamo ci permette non solo di esprimere pensieri e sentimenti, ma anche di plasmare la percezione che un individuo ha di sé stesso. Ecco alcune frasi tipiche che possono far sentire in colpa i più piccoli.

Ho fatto tanti sacrifici per te

Questa frase potrebbe far pensare a un bambino che la mamma o il papà abbiano dovuto fare grandi sacrifici per garantire il suo benessere, facendolo sentire costantemente in debito. Sebbene pronunciato con le migliori intenzioni, questo messaggio potrebbe esercitare una notevole pressione emotiva. Il bambino, infatti, potrebbe sentirsi costretto a vivere la sua vita assecondando i desideri dei genitori piuttosto che i propri al fine di sentirsi apprezzato e amato.

Mi farai venire un infarto

Sopportare l’impatto emotivo di questa frase richiede una forza enorme, è un senso di colpa che può persistere anche per tutta la vita. E se un figlio è particolarmente vulnerabile, potrebbe addirittura sentirsi responsabile della morte di uno dei suoi genitori, un peso che nessuno dovrebbe mai dover portare.

Che brutta figura mi fai fare

Questa affermazione ha l’obiettivo di far sentire il bambino come se avesse deluso il genitore, causando un costante senso di vergogna e imbarazzo. Una frase che può avere conseguenze devastanti sul senso di colpa e sull’autostima del figlio, generando una sofferenza considerevole. Può portare a minimizzare il proprio valore personale, minando la fiducia in sé stesso e nelle proprie capacità.

Se continui a comportarti così mi fai soffrire

Un figlio può sentirsi come se fosse personalmente responsabile della sofferenza del genitore, creando un carico emotivo estremamente difficile da gestire. Con il passare del tempo, potrebbe percepire sé stesso come una fonte di dolore, invece che di gioia, per il genitore.

Faccio tutto per te ed è così che mi ripaghi?

Questa frase può gettare un’ombra di colpa sul cuore di un figlio. Può farlo sentire come se ogni errore commesso fosse un tradimento, come se l’amore e il sostegno del genitore fossero una sorta di debito da saldare. Il bambino potrebbe iniziare a sopprimere le proprie esigenze e desideri per evitare di “ferire” il genitore, limitando la sua autenticità e libertà di espressione.

Dovremmo sempre evitare di usare questo tipo di linguaggio con i nostri figli. È importante trasmettere ai bambini un senso di autostima e valore intrinseco, indipendentemente dalle loro azioni o dai loro comportamenti, perché l’amore dei genitori dovrebbe essere incondizionato, non qualcosa che un figlio deve guadagnarsi.

Ma è giusto far sentire in colpa costantemente i genitori?

Nei tempi moderni, stiamo assistendo a un cambiamento radicale nel modo in cui i genitori si relazionano ai loro figli. Siamo sommersi da un mare di informazioni, studi e ricerche che ci offrono preziose linee guida su come dare ai bambini un’educazione sana ed equilibrata. Ci sforziamo di evitare comportamenti disfunzionali e ci impegniamo con determinazione a non ripetere gli errori delle generazioni passate, cercando di costruire un futuro migliore per i nostri piccoli.

Tuttavia, sebbene sia ingiusto far sentire in colpa i figli per i loro comportamenti, esiste un altro fenomeno molto diffuso che sembra coinvolgere i genitori: una costante colpevolizzazione, alimentata da aspettative irrealistiche, pressioni sociali e dalle immagini di una genitorialità “perfetta” veicolate dai media, che fanno sentire i genitori come se non stessero mai facendo abbastanza per i loro figli.

Il dialogo rappresenta indubbiamente un pilastro fondamentale nella costruzione di un rapporto basato su fiducia e rispetto. È attraverso una comunicazione costruttiva che possiamo insegnare ai bambini a gestire le relazioni, a comprendere l’importanza della reciprocità e della considerazione per gli altri.

Tuttavia, nonostante le buone intenzioni, non è sempre facile. Viviamo nella società in cui tutto sembra essere semplice, immediato, in cui basta un solo clic per avere il mondo a portata di mano. E diciamolo, a volte è davvero difficile educare i nostri figli, insegnare loro che non tutto è dovuto, che la gratificazione immediata non è sempre la strada da percorrere. E molto spesso non ascoltano. Ma è davvero tutta colpa nostra?

La domanda è: “come si fa?” Come possiamo gestire le sfide quotidiane? La verità è che non esistono risposte definitive che ci possano tranquillizzare, e questo senso di inadeguatezza genera ansia e paura, senza offrire molte soluzioni. Nessuno è colpevole, esistono solo tentativi incessanti di fare quello che ci sembra “giusto”. Noi genitori, nella nostra completa imperfezione, cerchiamo di fare, con i nostri mezzi, quello che possiamo con tutte le nostre forze. Perché amiamo i nostri figli e vogliamo per loro solo il meglio.

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